Candele …prepariamoci all’arrivo delle feste per #SEGUILESTAGIONIDICEMBRE

Il freddo pungente , la luce di una candela, il caminetto scoppiettante ed il profumo degli agrumi che riempie la stanza sono l’essenza fatata del Natale.

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Una candela è la cosa più bella e romantica che puoi mettere nella tua casa…alla tua tavola. Semplice…straordinaria  e magica al tempo stesso!

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Lo ammetto ho una vera fissazione per le candele, da quelle in contenitori di vetro a quelle in contenitori di latta, ceramica, galleggianti, profumate, decorate con frutta e fiori…

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Nordiche, americane, naturali, home made…tutte mi piacciono e ne ho una vera e propria collezione personale…..impagabile è il senso di benessere che pervade la mia casa con la loro luce calda e soffusa al tempo stesso..

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La luce delle candele crea subito una calda atmosfera di intimità. Solo le candele possiedono il magico dono di rendere speciale ogni occasione, dalla cena per pochi intimi, al cenone di Capodanno, al grande ricevimento. La loro luce aggiunge una nota di calma e relax assoluto, oppure crea un senso elettrizzante alla festa , a seconda di come sono posizionate. Fiori, petali, sabbia, nastri, agrifoglio, conchiglie…date libero sfogo alla vostra fantasia e buon gusto…

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Prepararle non è difficile, potrai utilizzarle per regalarle ad amici e parenti oppure usarle per la tua casa.

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Per farle in casa procurati delle candele di cera di buona qualità, a base cilindrica di almeno 7-8 cm di diametro, anche di più. Vanno benissimo di colori neutri come l’avorio o il beige, oppure in colori pastello. Compra qualche filo di rafia neutra  e dell’anice stellato o della cannella, rondelle di arancia essiccate, alloro, pungitopo ed eucalipto. Per preparare ciascuna candela fissa alla rafia la decorazine scelta (magari con colla a caldo) e poi annoda la rafia attorno alla candela, a metà altezza.

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Oppure rendi originali i barattoli vuoti della marmellata , con del cotone dai colori neutri e rendi unico il tuo portacandela a suon di uncinetto con  maglia bassa, alta e catenella..

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Un buon libro, una tazza di tè fumante e un cd dalle note avvolgenti ….candele e coperta morbida…dietro di me e il mio divano l’albero di Natale inonda la stanza col suo profumo ed i suoi colori…. tutto crea una sinergia che mi fa star bene…respiro forte…BUON NATALE!

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Questo post è il mio contributo per #seguilestagionidicembre

Partecipano con me:

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La lista della spesa di Dicembre a cura di Anna Marangella
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Cocktail: Spritz al melograno! per #SEGUILESTAGIONI

E’ troppo bella. Il rosso purpureo dei suoi chicchi ,  intrecciati fra loro, uniti , incastonati in succosi sacchettini. La buccia dura, rossa e coriacea racchiude un vero tesoro dal color rubino intenso. Simbolo di fertilità e di fortuna, è uno degli ingredienti cardine della cucina persiana. Personalmente la adoro da sempre e la utilizzo sia abbinata al dolce che al salato. In Italia la sua stagione è l’Autunno, ma i frutti di questo albero originario dell’Asia si conservano molto bene e sono utilizzati in tutta Europa sulla tavola delle feste.

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Una volta imparato a sgranare i chicchi e a spremerne il succo, diverrete sostenitrici di questo frutto .

Qualsiasi approccio tu scelga, la preparazione della melagrana richiede pazienza. Evita di macchiarti i vestiti con il succo: è un colorante efficace che viene ancora usato nella tintura dei tappeti persiani.

Il modo più efficace per estrarre i chicchi è di tagliar in quarti il frutto. Mettili in una ciotola di acqua fredda e poi tira indietro la buccia in modo che le membrane si stacchino, rilasciando i chicchi; le membrane bianche  amare galleggeranno, così potrai eliminarle facilmente, mentre i chicchi cadranno sul fondo.

Per estrarre il succo , lavora brevemente i chicchi nel robot da cucina e filtra il composto . In linea di massima, una melagrana media dè circa 185 ml di chicchi e 125 ml di succo.

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LA LISTA DELLA SPESA DI OTTOBRE #seguilestagioni
(a cura di Antonella Manfredi)
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Spritz al melograno

– 2 cl vodka,
– 2 cl di succo di lime fresco,
– 2 cl di sciroppo di melograno homemade,
– 4 cl di prosecco,
– soda,
– frutti di bosco, per decorare
– fetta di lime.

Preparazione: iniziate raffreddando un tumbler basso, mentre nel mixing glass inserire vodka, lime, sciroppo di melograno, ghiaccio e shakerare. Con lo strainer separare dal ghiaccio il composto e versare nel bicchiere precedentemente raffreddato, aggiungendo dell’altro ghiaccio (io non l’ho messo). Con una scorza di limone bagnare i bordi del bicchiere. Terminare con prosecco e soda, per poi guarnire con frutti rossi freschi e fetta di lime.

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Sciroppo di melograno home made

Ingredienti

1 litro di succo di melagrana (circa 8 melagrane)

1 Kg di zucchero Dopo aver ottenuto il succo dalle melagrane, filtratelo facendolo passare attraverso un colino a maglia fine.
Trasferitelo in una pentola ed unite lo zucchero.
Portate il tutto a bollore quindi, a fiamma moderata, fate cuocere per circa 5 minuti. Versate lo sciroppo ancora caldo in bottiglie di vetro precedentemente sterilizzate.

Un metodo veloce per ottenere il succo dalle melagrane, che però produce molto scarto, è quello di tagliare a metà i frutti e spremerne il succo con uno spremiagrumi. Alcuni aggiungono allo sciroppo il succo di 1 limone

 

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Comfort food….What else ?!

” Tutti i grandi sono stati bambini una volta,
ma pochi di loro se ne ricordano…”
Antoine de Saint-Exupéry

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Ebbene si!!! Era diverso tempo che sognavamo un contest tutto nostro….che fosse un ulteriore sigillo della nostra amicizia e delle nostre affinità elettive…dei nostri gusti..interessi…passioni…
Un contest che attraversasse il nostro essere bambine …adolescenti e infine donne….un contest al femminile dove il protagonista assoluto fosse il comfort food..

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Tutto è partito leggendo il libro di….PIPPI CALZELUNGHE….ebbene si!!!

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Immagine tratta dal web

Io lo lessi da bambina…poi a mio figlio e adesso ai miei alunni…
Elisa lo lesse da bambina poi alla sua Vittoria…e adesso l’ha riletto per se stessa…il personaggio trasgressivo di PippilottaPesanella Tapparella SucciamentaCalzelunghe detta Pippi..….forte…libero…generoso…ci ha letteralmente affascinate…ci siamo gasate ogni pagina di più…trascinate dal suo mondo…dal suo ottimismo e dalla sua energia!!!

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Immagine tratta dal web

Rivedendolo adesso da adulte e appassionandoci all’argomento abbiamo approfondito delle tematiche con il libro di Elisabetta Tiveron “PippiCalzelunghe piccola grande cuoca – Comfort food in salsa svedese”…

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abbiamo riletto il libro alla luce del food…e si è aperto davanti a noi un mondo….quello della cucina svedese…quello del cucinare per gli altri che rende felici e appagati…
L’odore dei biscotti di zenzero i pepparkakor.. appena sfornati…la saftsoppa ..la zuppa fredda di frutta…o le mele fritte..stektaapplen…attraversano l’opera completa della Lindgren…e molto altro…

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Pippi non gioca a cucinare ..lei cucina sul serio… ha avuto un gran maestro nel cuoco di bordo di suo padre: il gran capitano EfraimCalzelunghe…
In Pippi (come afferma la Tiveron) il cibo è una presenza costante…oltre che nell’atto di essere consumato, compare in metafore, esempi e citazioni….e tutto porta sempre e comunque allo stare bene …ad accudire gli altri…e se stessa…una forma pura di cucino terapia….di cibo per l’anima (soul food)….

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benessere …atmosfera…calore …morbidezza….sicurezza e tanta allegria…ecco cosa trovano Annika e Tommy a Villa Villancolle…
In due sole parole: COMFORT FOOD!!

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Ma veniamo a noi e bando alle ciance…che cosa vi chiediamo???

Vi invitiamo a Ri-leggere la fiaba , ri-pensando alle ricette e agli ingredienti citati in un contesto relativo al comfort food invernale….insomma al vostro personale comfort food… ai vostri ricordi, alle tradizioni della vostra terra o di un Paese che amate.
QUINDI:
– Comfort food tratti dalla fiaba e rifatti e/o rivisitati da voi ma sempre legati alla Svezia
– Comfort food italiani che ricordano la vostra infanzia e/o della tradizione della vostra terra
– Comfort food che si ispirano a altri paesi stranieri diversi dalla Svezia e che amate per motivi particolari
– Comfort food da voi creati e/o modificati ispirati a momenti e situazioni per voi significativi
Se volete potreste riportare alcuni punti della fiaba che vi hanno più colpito…o dove avrete preso spunto per la vostra ricettina confortevole…oppure delle ricette tratte dal libro della Tiveron stessa
parlate delle motivazioni della vostra ricetta e perché rappresenta per voi un comfort food invernale e coccoloso…

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Per quanto riguarda la valutazione della ricetta vincitrice… vi diciamo subitissimo che avremo una giudice speciale… che ci onora e ci rende orgogliose… la scrittrice Elisabetta Tiveron!
Per il premio…beh ci sarà una sorpresa che ci rende euforiche e felici… ma ve lo diremo fra un po’… vi lasciamo con un pochino di curiosità…
Mandate le vostre ricette ad entrambi i nostri blog.

Verranno valutati i seguenti aspetti:

•fantasia
•presentazione/fotografia
•buon gusto
•equilibrio dei sapori e dei colori
•attinenza alla fiaba
•creatività
•originalità

Queste le regole per partecipare:

1) Potete partecipare tutti, sia blogger che non, chiunque voglia e abbia il piacere di farlo, con ricette postate o inviate da oggi 12 dicembre 2014 fino alle ore 23.59 del 18 febbraio 2015;
2) Prelevate il banner “Benvenuti a Villa Villacolle”, che vedete sopra, ed esponetelo nel vostro blog e nel post della ricetta scrivendo “Con questa ricetta partecipo al contest di Coccola Time e Il fior di cappero” e mettete il link a questo post;
3) Poi comunicateci il link alla vostra ricetta mettendo un commento a questo post e anche a quello di Enrica (qui), cosi non potremo perderci nemmeno una vostra ricetta;
4) Chi non ha un blog può inviarci ricette, racconto e foto a: elisaconenrica@gmail.com;
5) Sono ammesse ricette dolci, salate o come volete… e potete fare quante ricette preferite… quelle che vi ispirano e che avete voglia di cucinare!

Speriamo di aver detto tutto, ma per qualsiasi chiarimento, siamo a vostra disposizione: scriveteci e vi risponderemo appena possibile.

(ringraziamo veramente di cuore, Chiara Panozzo di Studio AP, che ha realizzato per noi questo bellissimo banner)
a presto!!
Elisa ed Enrica

 

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Ed ecco la lista delle ricette partecipanti al contest:

1)  Tartufini di zucca e mandorle de La Forchetta Giulietta

2) Coconut Hummingbird Cake de La Cucina Teorica- Theoretical Kitchen

3) La Torta dei Poveri  di ‘E voi che ne pensate’

4) Pasta e patate con ceci e baccalà di Miria – Due amiche in cucina

5) Cupcake al ribes  di Vatine – A Thai Pianist

6) Pasta e fagioli con le cotiche – Tra fornelli e Pennelli – Silvia

7) Torta cuor di pere   – di Nives –  Quattro salti da Mina

8) Ciambella cioccolato e ricotta con arance caramellate di Tiziana – A tavola siculamente

9) Maria Mombelli: Minestra di legumi in caccavella (mail)

10) Erwtensoep – Zuppa olandese di piselli secchi spezzati di Alice _ Pane, libri e nuvole

11) Torta soffice di mele all’olio di Elisa  di “il mio saper cucinare”

12) Pici senesi all’aglione di Jess  “La forchetta Giulietta”

13) Biscotti al pepe di Marianna “IL Laboratorio delle torte”

14) Muffin di albumi con cioccolato e ciliegie sciroppate di Monica “One cake in a million”

15) Zuppetta di mare di Katia “Attimi di cucina”

16) Torta umida al cacao e mascarpone di Chiara “La ciliegina sulla torta”

17) Rotolo di Spinaci e Ricotta di Carlottina “”my candy country”

18) Castagnaccio di Antonella “Sapori in concerto”

19) Croissant veloci con e senza glutine di Angela Sweet Angel DOLCI PASTICCI

20) Lalla di “Semplicemente Lalla”: Gelatine rosso lampone di rape rosse

21) Giusy di “Panna, amore e fantasia: Quadrotti ai fichi mandorle e miele

22) Elisa Baker di “Cuocicucidici”: Zuppa di patate con la pasta

23) Pamela di “Le ricette di Cicciabacilla”: Tortine spezzate di Pippi alla panna

24) Chiara di “Forchettina giramondo”: Risotto di Pippicalzelunghe e cantucci di Prato
25) Roberta di “Ratatuille”: Risotto zucca, pancetta croccante e liquirizia“
26) Veronica di “Dolci armonie”: Insalata siciliana
27) Patrizia di “Cake’s amore”: Le chiacchiere ubriache
28) Joyce di “My food green”: Muffin di Pippi con riso e farro
29) Carolina di “Momenti senza glutine”: Pasta e cavolfiore
30) Terry di “Fornelli profumati…tra il dolce e il salato” : Cornish Pasties
31)   Alessandra di “Dolcemente inventando”: Vialetti carioca
32) Alessandra di “Sweet cakes”: torta caprese senza glutine
33) Ileana di “Cucina per gioco”: Is Pistoccus
34) Chiara di “Forchettina giramondo”: Viti integrali con aringa e crema di sedano rapa

35) Federica di “Tulle e confetti”: Budino con meringhe

36) Simona di “La cucina di Simona”: Biscotti di Pippicalzelunghe

37) Sandra di “taccuino di cucina”: Apple pie

38) Helga e Magali di “Pâtes  et pattes “:  Brioches alla cannella – Kanelbullar

39) Anna di “Pasticciando insieme”: Vellutata di lenticchie rosse

40) Giuse di “profumo di timo”: Frittelle di mele

41) Sara di “Dolcizie”: Pancakes

42) Mary di “mi cucino un libro”: Ciambelline glassate

43) Marina di “Nel forno di marina”: Ravioli di ricotta al ragù di carnevale

44) Cristina di “Pan per focaccia”: Minestra di wusterl, crauti e patate

45) Alessandra di “Ricette di cultura”: “Agnolotti” ricotta e spinaci

46) Beatrice di “betulla”: Pancake con yogurt greco

47) Terry di “Crumpet & co.”: Kanelbullar, girelle svedesi

48) Valentina di “Non di solo pane”: Caramelle mou al cioccolato

49) Cristiana di  “Beuf à la mode”:  Pippi rosti con trecce alle carote!

50) Elisa di “TeaTotaller” : Risengrød. Coccole d’inverno a Villa Villacolle

 

 

 

 

 

Gelato alla crema con le more….secondo Csaba

 

Esistono periodi nella vita più duri di altri… esistono periodi della vita dove trovare momenti di piacere diventa fondamentale per il proprio equilibrio… ricordo benissimo come se fosse ieri… marzo 2010… mio padre in ospedale… un vortice di decisioni da prendere veloci e vitali… come spesso succede con un genitore anziano… lavoro… famiglia… e ospedale…

La sera a casa… era il momento che ricordo con più serenità… era il momento dove io esistevo… e mi coccolavo con cremine di verdure calde che mi scaldavano l’anima e il cuore… era il periodo delle trasmissioni di Csaba… con le sue musiche …le sue mani…le sue ricettine per volersi bene… le sue apparecchiature…le stoffe delle tovaglie perfettamente stirate… piatti e bicchieri abbinati… e fiori… fiori che coloravano i sogni…

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Da quel periodo della mia vita Csaba mi ha accompagnata… con i suoi libri… le sue riviste… le sue trasmissioni… non l’ho mai più lasciata…le sue ricette sono adorabilmente fattibili…spiegate in modo chiaro… e soprattutto hanno sempre un tocco per presentarle in modo inedito e particolare… proprio come piace a me… rendere straordinario l’ordinario…

I suoi libri sono pieni di post it…un pochino sciupati e sicuramente macchiati …mentre cucino li sfoglio …qualche tocco di farina… delle gocce di caffè o pomodoro… qua e là… segni idelebili di cene con amici… di gioia in famiglia… di momenti della mia vita felici…

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Questa ricetta è tratta dal suo ultimo libro ‘Around Florence’… dove le ricette della mia Toscana sono spesso rivisitate per renderle più pratiche e fattibili per noi donne che lavoriamo e che abbiamo poco tempo a disposizione… le foto sono come sempre stupende… scattate da Stefano Scatà… natura… stagioni che scorrono…  ricette della tradizione… colori della mia terra…

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Questo gelato è la fine del mondo…come tutti i gelati preparati in casa con ingredienti freschi e genuini…mai assaggiato un gelato cosi delizioso….sul serio…ovviamente gusto personale!!!

Gelato alla crema con le more

Per 500 ml di gelato

250 ml di latte crudo

250 ml di panna liquida fresca

1 cucchiaino di estratto di vaniglia mio

4 tuorli di uova del contadino

125 gr di zucchero di barbabietola grezzo

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2 cucchiai di zucchero a velo

Metti il latte e la panna in una casseruola e scaldali assieme su fiamma bassa, senza farli bollire. Togli dal fuoco, aggiungi l’estratto di vaniglia e lascia intiepidire. Nel frattempo metti i tuorli e lo zucchero in una ciotola ampia e montali con un frullino elettrico sino a che saranno gonfi e spumosi. Aggiungi il latte, lasciandolo cadere a filo, frullando pianissimo.

Rimetti la crema nella casseruola e sistemala sul fuoco a fiamma bassa. Lascia cuocere 7-8 minuti, mescolando sempre, sino a che si addenserà -fai attenzione a non farla bollire (a me non son bastati 7-8 minuti …).

Togli dal fuoco, lascia raffreddare bene e poi metti la crema nella gelatiera. Azionala per 30 minuti e conserva il gelato in freezer.

Al momento di servire, prepara le coppette tirando fuori il gelato 15 minuti prima dal freezer, distribuendolo a cucchiaiate e coprendolo con frutta a piacere e un pò di zucchero a velo.

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Con questa ricetta partecipo al contest della cara amica Betulla : “Una Ricetta dal mio Libro di Cucina Preferito” 

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Limonata alle pesche e basilico secondo Jamie….

Avevo voglia di una ricetta estiva….per il caldo …che è finalmente arrivato….

direi scoppiato improvvisamente…

in questi ultimi giorni ho sentito l’afa e le zanzare sono tornate a dar fastidio…

sembra che la natura si sia svegliata …

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adesso è estate e le cicale tornano a cantare il loro verso d’amore….insistentemente…

nel mio giardino…manca all’appello una famiglia di ricci…che le sere d’estate ci faceva compagnia con il loro fruscio continuo…nella siepe davanti al mio terrazzo…

abbiamo iniziato finalmente a cenare fuori…con le candele e il vino bianco fresco….di ritorno dal mare…rilassati e abbronzati..con i capelli morbidi e l’odore di sale sulla pelle….

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ed allora cosa c’è di meglio di ‘una bevanda rinfrescante alla pesca e basilico’ ?

il gusto ricorda il mio sorbetto di pesca e basilico …

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in fondo gli ingredienti sono gli stessi….

di ritorno dal mare ..

con  acqua frizzante e dei cubetti di ghiaccio chic…ricordo di un viaggio nel nord europa…

dei salatini e magari con l’aggiunta di un prosecco diventa magicamente  un gustosissimo cocktail estivo ….una ennesima coccola in un giorno di ferie …. per ricordarci che la vita è fatta di cose belle … naturali…dissetanti….che ci fanno stare bene….preludio di una sera d’agosto perfetta…da regalarci …perchè ce lo meritiamo!!!

 

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LIMONATA ALLE PESCHE E BASILICO

Per 1 litro

– 6 pesche tagliate a pezzi senza buccia

– 7 limoni

– 250 gr di zucchero semolato (per me zucchero di canna bio)

– 12 ciuffi di basilico  più alcune foglioline per guarnire

– acqua frizzante (Perrier) o naturale

– prosecco o superalcolico-vodka liscia ( non amo  i superalcolici) le dosi le dovete scegliere voi in base ai vostri gusti personali

 

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Procedimento

Mettete le pesche in una pentola ampia con la buccia grattugiata di 3 limoni. Aggiungete lo zucchero e i ciuffi di basilico, poi coprite con 500 ml di acqua.

Trasferite la padella su fuoco medio e fate sobbollire per 5-10 minuti, mescolando per sciogliere lo zucchero. Fate cuocere, senza portare a bollore, finchè la frutta non sarà morbida.

Schiacciate la frutta con una forchetta e lasciate cuocere ancora 5 minuti. Levate dal fuoco e mettete da parte a raffreddare.

Quando lo sciroppo sarà freddo, passatelo al setaccio per eliminare tutte le parti solide. Unite il succo dei limoni rimasti e mescolare il tutto.

Trasferite lo sciroppo in una grande caraffa o in una bottiglia.

Si manterrà per 2/3 giorni in frigorifero se non diluito.

Per servire, mettete un pò di sciroppo in una caraffa e riempitela con acqua frizzante (io Perrier) o naturale a vostra scelta, poi mettete in frigo a rinfrescare. Servite la limonata con ghiaccio e decorate con foglie di basilico fresco.

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Un ringraziamento particolare lo devo a Sabina ….la quale gentilmente mi ha fatto partecipe del sito dove poter acquistare alcuni dei suoi splendidi props….tipo i barattoli che vedete in questo post!

Camelie e te’… ed il te’ dalle camelie lucchesi

…due domeniche fa sono stata alla Mostra delle Camelie nella zona di S. Andrea di Compito, vicino a Lucca…

 

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Fiori stupendi, anche su alberi secolari impiantati intorno al 1850, tutti con specie diverse che ancora oggi prolificano in questa valle da sogno grazie ad un terroir e microclima da sogno (temperature moderate con alto tasso di umidita’)

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La cosa piu’ entusiasmante della giornata di oggi e’ che dopo molto tempo sono riuscita a vedere l’unica piantagione italiana da cui si ottiene il tè italiano e biologico al 100%…. si avete capito bene… non te’ proveniente dalla Cina o dall’India, ma proprio da Lucca e grazie ad un mio concittadino labronico, Guido Cattolica,  cha circa 30 anni fa si e’ messo in testa di far partire questa avventura a Lucca, nello stesso ambiente dove ci sono le piante di camelie piu’ famose al mondo.

 

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Sono una grande appassionata di te’,  anche se ancora non ho avoto tempo e modo di parlarvene come avrei voluto nelle mie Coccole Confortanti, pertanto colgo questa ottima occasione sperando di non annoiarvi.

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La pianta del tè si chiama appunto Camellia Sinensis ed e’ quindi parte della famiglia delle camelie a me tanto care (anche se impazzisco in giardino per ottenere una ottima fioritura a causa della particolarita’ del terreno che necessitano….). Dalla scoperta in Cina nel 2237 a.C.  grazie all’Imperatore Shen Nung e alla sua leggenda riguardo alla scoperta, di strada ne abbiamo fatta ma in Italia (ed anche in Europa) questa pianta non ha mai attecchito e quindi cultura del te’ non si e’ mai sviluppata.

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In realta’, grazie agli studi dell’ Orto Botanico di Lucca , ho appreso che nel 1800 ci furono diverese prove per impiantare la pianta del tè in Italia, ma soltanto in Sicilia o in altre regioni meridionali, poiche’ la’ si credeva che ci fosse il microclima giusto. Dopo decenni di insuccessi, tale coltivazione, sostenuta dagli Inglesi,  fu abbandonata. Ecco che quindi arriviamo al 1980 e si riparte con lo studio, ricerca di semi, di piantine adatte, e con la coltivazione nel Compitese di cui sopra.

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Negli anni sono state qui create delle specie autoctone (prima artificialmente e poi naturalmente) che resistono anche a condizioni climatiche che non sono proprio tropicali o subtropicali… I proprietari dell’appezzamento lucchese mi raccontavano che qualche anno fa’ le piante hano resstito a temperature di -16 gradi… quindi la camellia sinensis varieta’ “lucensis” direi che ormai e’ consolidata…

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Abbiamo comprato delle bustine di tè bianco e verde, lavorato rigorosamente a mano, per farne una degustazione casalinga. Il te’ bianco viene prodotto con le  foglioline che vengono prese con il primo raccolto all’inizio di Maggio e che, come il tè verde, non viene assolutamente trattato (ossidato).

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….oggi ho voglia di torta di mele…

Stamani mi son svegliata con una gioia infinita addosso….ho aperto le finestre….respirato forte…mio marito era intento nel giardinaggio ….i limoni sventolavano il loro giallo lucente….tolta la copertura invernale ..risplendevano al cielo…un sole tiepido scaldava l’aria…sempre meno pungente… ho voglia di una torta vera…di quelle di una volta…di quelle che mi faceva mia madre….di quelle che mi danno gioia….fatte con cose buone …sincere…

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ieri ho avuto tempo ed  ho comprato dal contadino le mele…quelle croccanti…dice lui…non le chiama mai con il loro nome…a me fa sorridere..e va bene cosi….so che sono di quelle buone…e tanto mi basta….mi ha portata con lui a raccoglierle…..una soddisfazione infinita…ieri essendo sabato ho preso il latte crudo..che adoriamo tutti…la farina biologica…le uova fresche dalla signora che ha le galline…è fatta….ho gli ingredienti principali freschissimi…che torta di mele sia..con il mio tè bianco…Lady Angel…confortante e profumato….

ho utilizzato una ricetta base…la potete trovare qui e qui

 

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vi porto con me…nel mio mondo ….fatto di cose semplici e autentiche….fatto di cose buone e antiche …che ci parlano di mani sapienti  che impastano…e che sussurano amore …pazienza…cura…

di vento delicato di primavera..di fiori di pesco…di fresco….di margherite…di natura che torna a vivere dopo un inverno stentato a partire…di pioggia incessante..di umido…di grigio…

vi invito a soffiare sul grigio…a vedere rosa..assolutamente rosa..come solo una torta di mele calda e un delicato tè possono fare…

“dopotutto domani è un’altro giorno” diceva Rossella in ‘via col vento’…e che domani sia migliore…perchè ci crediamo…e lo vogliamo

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ingredienti

150 gr di farina autolievitante bio

3 uova

150 gr di zucchero (io ho usato un tipo di zucchero eccezionale….acquistato al negozio bio,,,zucchero di barbabietola)

80 gr di burro fuso

ka scorza di un limone del mio giardino

80 ml di latte crudo

1 mela e mezzo tagliata grossolanamente

zucchero a velo bio

 

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Procedimento

ho usato per la prima volta il KA (regalo del mio compleanno ) ma non occorreva eh!!!

Sbattere le uova con lo zucchero fino a che il composto non diventa spumoso e chiaro. Unire il burro fuso, la scorza del limone , la farina un poco alla volta e il latte. Mescolare delicatamente il tutto.

Versare il composto in una teglia ricoperta di carta da forno e far cuocere in forno a 180° per circa mezz’ora -40 minuti.

Sulla superficie mettete gli spicchi di mela sbucciati…ma se preferite usateli tranquillamente con la buccia..che non fa che bene!!!

Una spolverata di zucchero e infornate.

 

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– Con questa ricetta partecipo al contest di sale e pepe cucinacon

– Con questa ricetta partecipo al contestdi aria in cucina

Muffin alle arance in tazza … un amore infinito…

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Scelte difficili…talvolta dolorose …che pesano sulla quotidianeità…sull’umore …si respira tensione anche se ci sforziamo che tutto stia andando per il meglio…mio figlio sta crescendo e sta diventando un giovane uomo..pochi giorni fa ha compiuto 19 anni…volati via veloci e splendidi…rifarei tutto quanto sin dall’inizio…mi son divertita a crescere con lui….è stata la responsabilità più  entusiasmante e gratificante della mia vita…ma siamo ad una svolta…fra pochi mesi esame di maturità..scelte future…paura di sbagliare..bivio fra sport e vita vera..la ragazza..gli amici…scelte obbligate…purtroppo non possiamo aiutarlo…sarebbe così facile..ma le deve fare lui..possiamo solo stargli vicino…confortarlo..capirlo..assecondarlo…ma le scelte obbligatorie e definitive toccano a lui…

Non sta bene…e quando lui è cosi anche io sono cosi…c’era una canzone famosa di  Daniele Silvestri  ‘Le cose che abbiamo in comune’… ‘abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi …due orecchie ed un solo cervello …soltanto lo sguardo non è proprio uguale …..perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello…
perché quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi ..quando tu piangi io piango’

… gliela cantavo quando aveva pochi mesi e lui rideva col suo sorriso sdentato e troppo simpatico..con le guance rotonde e rosee..il naso si arricciava e gli occhi gli brillavano felici…eppure ancora oggi è cosi..quando lui è preoccupato lo sono anche io …per osmosi…per empatia…perché è cosi…perché è mio figlio…e l’amore che provo per lui è assolutamente incondizionato  …io per lui vorrei solo prati fioriti…e campane che suonano a festa…vorrei solo vederlo ridere…ma so che si cresce spesso solo dalle difficoltà..la vita me lo ha insegnato…e quindi in silenzio gli sono vicina..

In silenzio ho cucinato questi muffins..perchè lui li adora..stava studiando con un mal di testa fortissimo…un tè caldo e confortante e un muffin per noi due ..in un pomeriggio umido di questo inverno che non vuol partire… uggioso e soffocante..carico di tensione..ma magicamente…davanti ad un muffin e un tè fumante ho visto i suoi occhi sorridere…e sono stata sorridente dentro anche io..per osmosi…per empatia..perchè è cosi..perchè sono semplicemente sua madre…e se lui sorride sorrido anche io….

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Ingredienti

80 gr di burro (non italiano) e bio

4 cucchiaini abbondanti  di marmellata di arance

115 gr di zucchero di canna

2 uova

1 cucchiaino di essenza di vaniglia

115 gr di farina autolievitante bio

1 arancia non trattata

zucchero a velo per guarnire

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Procedimento

Imburrare 4 tazze da caffè  capienti e disporre sul fondo di ciascuna tazza un cucchiaino abbondante di marmellata (deve ricoprire il fondo della tazza).

Lavorate il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto leggero e spumoso, poi incorporate le uova mescolando bene.

Mettete l’essenza di vaniglia e setacciate la farina e incorporatela al composto.

Distribuire il composto nelle tazze.

Disporre le tazze in una teglia, quindi mettete nella teglia acqua bollente in modo che le tazze risultino immerse per un terzo della loro altezza.

Far cuocere i muffins nel forno già caldo per 40 minuti a 180° . Aspettate che gonfino e che il loro colore diventi dorato.

Lasciar raffreddare e dopo mettetele sui piattini.

Spolverizzate con una nuvola candida di zucchero  vanigliato.

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Preparazione delle arance caramellate

Tagliare a fette sottili l’arancia lasciando la buccia e trasferirla in una padella con la stecca di cannella e lo zucchero.

Lasciare cuocere fino a che lo zucchero non si sarà imbiondito.

Quando si saranno leggermente caramellate porle sopra i muffins e spolverare il tutto di candido zucchero a velo.

Note personali

Questi muffins li ho provati per la prima volta, la ricetta è stata tratta dal libro ‘ Muffin e dolcetti’ della Gribaudo.

La ricetta prevede l’utilizzo per la cottura di 6 tazzè da tè, il composto finale non è molto …io ho utilizzato tazzine da caffè capienti e me ne son venute 4 , questo per farvi capire l’ordine di grandezza e la quantità reale.

In realtà la ricetta originale era con le fragole e con la marmellata di fragole, ma essendo una sostenitrice della frutta e verdura di stagione ho preferito utilizzare la frutta non trattata di questo periodo, sicuramente, più saporita e succosa.

Ho cambiato lo zucchero di canna al posto dello zucchero bianco , ma voi usate quello che più vi piace.

Questi muffin sono STREPITOSI…credo sia per merito della cottura in forno a bagnomaria e per la percentuale di burro danese bio, i muffin risultano con un fondo morbido e  ancor più godurioso appena raggiungerete la marmellata .

Una delle mie ultime passioni è il tè e la sua preparazione, ultimamente sono stata a Firenze alla ‘Via del tè’ ed ho acquistato diversi tipi di tè che vi racconterò in altri post.

Questa volta ho utilizzato il tè Lady Angel n. 87, DIVINO!!! è un tè bianco profumatissimo estremamente naturale e ricchissimo di polifenoli, ottenuto dal semplice avvizzimento e essiccazione dei germogli (Yin Zehn) o dei germogli e delle foglie (Pai Mu Tan).

Questo tè è particolarmente adatto per le crostate di marmellata di frutta e per le torte con i frutti di bosco.

Buona super coccola pomeridiana…..

-Con questa ricetta partecipo al contest Un anno di colazioni: i Muffins” di Letizia in Cucina in collaborazione con FIMOra;    di voglia di cucina

 

– Con questa ricetta partecipo al contest “monoporzione per due” di Lamponi e tulipani

Il Ponce alla Livornese

Sono livornese… spesso lo dimentico… o meglio… mi sento libera da vincoli mentali dove il senso di appartenenza è forte e chiaro…

Livorno non è una città qualunque… essere livornese è una caratteristica a parte… sbruffoni… anarchici… caciaroni… ironici… la critica innata… l’essere pungenti  e talvolta decadenti e un po demodè… in fondo c’è il mare… il sole…evvai..boia dè!!!

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io la mia città l’ho amata e anche odiata spesso per gli stessi motivi….

non sono rimasta…

sono uscita dai vincoli legati alle amicizie di una vita… alle ritualità che ti rassicurano… per allargare la visione del mondo… forse potevo farlo restando… ma ho preferito altre città… altre realtà… non avere radici…

ma  Livorno è dentro di me… ed io la rappresento visceralmente… io sono livornese… ed è un dato di fatto…

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Livorno E’ IL PONCE….

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….una bevanda calda e confortante che ha accompagnato tutta la mia vita fino a che non ho lasciato la mia città …..

Il Ponce alla Livornese e’ uno speciale caffe’ corretto che rende unica Livorno da almeno un paio di secoli.

Oltre alla bonta’ della bevanda…il ponce rappresenta  un RITO… berlo nei luoghi giusti o a casa con gli amici sinceri dopo una cena rilassante….

Il posto tipico dove bere il ponce a Livorno e’ senza dubbio il mitico Bar Civili, ormai un’istituzione da piu’ di 100 anni, dove sfotto’ e battute sono di casa anche fra persone che non si conoscono… ossia oltre al ponce andiamo la’ per fare due risate…. dal Civili potete respirare quella che nel resto d’Italia viene definita Livornesita’ e che e’ ben rappresentata dal Vernacoliere …. di cui forse vi parlero’ in seguito…perchè merita un capitolo a parte….

Ponce, Bar Civili, Livorno, Tuscany, Italy

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Il bar e’ unico anche perche’ e’ una vera pinacoteca con decine di quadri dei migliori pittori livornesi del Novecento nonche’ pieno di una ricca collezione di gagliardetti di squadre di calcio e basket nazionali ed internazionali….

Non potro’ mai dimenticare la vittoriosa finale con la Germania dei mondiali del 1982 a Barcellona quando, prima dell’inizio della partita, le telecamere ripresero la formazione italiana in posa per la foto di rito e dietro sugli spalti fu inquadrato uno striscione gigante con la scritta BAR CIVILI LIVORNO…

Per me il Civili e’ un ricordo di interminabili file del sabato sera di ritorno da ristoranti o in uscita dal cinema o prima della discoteca, dove nell’attesa del ponce incontravi amici e conoscenti e bevevamo assieme il ponce, in piedi, bloccando il traffico della angusta strada di periferia…

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infografica di etra comunicazione

Le ricette del Ponce sono molteplici e la vera ricetta e’ avvolta in un alone di mistero… come fosse una Coca Cola de noiartri… ma il classico e’ preparato partendo da una miscela base detta Rumme (ossia una variazione del Rum…) a cui si aggiunge solitamente il Sassolino e un caffe’ extra-strong, senda dimenticare la immancabile “vela”, ossia scorza di limone.

Il tutto bevuto caldissimo nello speciale bicchiere di vetro ci fa ringiovanire ogni volta…. soprattutto bevuto ora nella nostra casa di Lucca e con amici italiani e stranieri con cui scheziamo sulla Livornesita’ come categoria dello spirito….

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INGREDIENTI

1/3 di caffè (espresso)
1/3 di Rumme (Vittori)
1/3 di Sassolino
1 cucchiaino di zucchero
scorzetta di limone (vela)
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PROCEDIMENTO ESPRESSO
Versa direttamente il terzo di Rumme e di Sassolino nel bicchierino a ‘gotto’ con lo zucchero e scaldare abbollore la miscela con il vapore dalla macchina espressa. Versarci dentro un caffè ristretto appena fatto ed aggiungere la scorzetta di limone che galleggerà sul Ponce come una piccola vela, conferendogli l’inconfondibile aroma.
PROCEDIMENTO MOKA
Se non possedete una macchinetta espressa è pur possibile ottenere un buon Ponce casalingo miscelando in un pentolino Rumme, Sassolino, zucchero ed il caffè preparato con la moka. Se si vuole servire più di un Ponce con questa tecnica è consigliabile preparali tutti insieme, portarli ad ebollizione e versarli poi nei singoli gottini dove avremo già preparato la ‘vela’.
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Con questa bevanda partecipo alla raccolta “bollicine winter time” di lamponi e tulipani
 

Macedonia invernale al forno

Ho ricominciato ….il lavoro…la famiglia..la casa…tolto gli addobbi di Natale….

e mi lamento…mi lamento di una vita troppo frenetica..ma in fondo è la MIA vita e diversamente non saprei fare…

il mio rifugio..la mia casa …laddove si trova il mio cuore…il mio punto fermo…gli affetti..le radici..

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ha cambiato atmosfera…tutto bianco…giacinti alla finestra sbocciati …candele bianche..divano panna…ho cambiato posto alle orchidee…quelle sfiorite…e con più luce stanno rigenerandosi ….e i boccioli sono pronti a fiorire…in questo istante li osservo e sono il mio orgoglio…in mezzo una gigantesca lanterna la fa da padrona…non ho freddo…ma so che arriverà e lo attendo trepidante…ho voglia di sentirlo …ho voglia di ghiaccio …di scaldarmi al tepore di un plaid…un libro..un film…il freddo impone la calma..il rallentare..il godere dei piccoli attimi nel tuo rifugio…

Nel frattempo vi voglio offrire una macedonia…calda…possibilmente da gustare con gelato alle noci…

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una macedonia tipicamente invernale…

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da assaporare lentamente …

in un pomeriggio pigro e assonnato…con fuori la neve…e il caminetto acceso…

io vi aspetto….

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Ingredienti  (per 6-8 porzioni)

mele 3

pere 3

arance 2

prugne secche 10-12

albicocche secche 10-12

zucchero di canna 100 gr

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Procedimento

Sbucciare e tagliare in sedicesimi le mele e le pere, lavare e tagliare a fette le arance con la buccia, mescolare con le prugne, le albicocche e lo zucchero e mettere inforno ben caldo (220°-230°), in una pirofila, fino a quando incominceranno a caramellarsi.

Servire con gelato di noci.

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P.S. Un consiglio… io le arance le ho bollite  in acqua … che ho fatto bollire buttato via e rifatto bollire….per 3 volte…questo per togliere l’amaro della buccia che a me piace nella macedonia!

 Talvolta ci aggiungo del liquore all’arancia….

buona coccola a tutte…

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