Giardino magico di BOMARZO per #SEGUILESTAGIONI DI OTTOBRE

Consiglio di visitare il Sacro Bosco di Bomarzo (vicinissimo Roma) in questo periodo…La natura è veramente suggestiva e l’autunno si manifesta in tutto il suo lieve e caldo abbraccio…Ottobre offre in questo ‘bosco dei mostri’ ciclamini , felci e castagni imponenti ….gli odori del sottobosco si avvertono nell’aria mentre vi appresterete ad attraversare il percorso ‘magico’…

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Il  viale d’ingresso non lascia presagire l’atmosfera mistica che vi attende appena varcato l’arco che introduce nella parte del bosco più affascinante, dove la vegetazione si fa più fitta e ad ogni angolo spunta una creatura mostruosa.

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Il  Sacro Bosco e’ un esempio anomalo di giardino all’italiana, progettato e realizzato nella seconda meta’ del 1500 per volere del Principe Vicino Orsini.
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La sua unicita’ e’ quella che vi sono state fatte alcune sculture utilizzando massi giganti gia’ presenti nel bosco. Le prime ad accoglierci sono le sfingi greche,  che sembrano ammonire il visitatore e ricordare il loro ruolo di guardiane delle città sacre. Proseguendo lungo il sentiero a sinistra troverete le statue raffiguranti le divinità più antiche come Saturno, Giano, Fauno, Evando e la Triplice Ecate.
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Incontrerete altre figure e animali fantastici come la tartaruga enorme che sorregge sul dorso la Nike, personificazione della vittoria alata
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 Ed ancora  Pegaso alato, immortalato in procinto di spiccare il volo per annunciare agli dei l’avvenuta vittoria.
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Incontrerete  Nettuno, il dio dei mari, in una gigantesca vasca…. la dea dormiente e l’elefante che sostiene una torre, simbolo delle battaglie cartaginesi di Annibale contro Roma
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L’ultima emozione inquietante la regala l’Orco, emblema del parco, con il suo monito ogni pensiero vola….
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Sullo scopo e il significato del Sacro Bosco ci sono innumerevoli interpretazioni ma nessuna certezza… La piu’ probabile e’ quella percorso “iniziatico”, molto attuale nel XV secolo, secondo gli influssi neoplatonici.
Se vi interessa saperne di più leggete qui
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Questo post è il mio contributo per #seguilestagioni di ottobre.
Partecipano con me:♥ PENSIERI E PASTICCI – Simona
♥ LISMARYS’ COTTAGE – Lisa
♥ ULTIMISSIME DAL FORNO – Anna
♥ COSCINA DI POLLO – Susy
♥ ALISE HOME SHABBY CHIC – Alisa
♥ LA MIA CASA NEL VENTO – Maria
♥ BEATITUDINI CULINARIE – Beatrice
♥ DUE AMICHE IN CUCINA -Miria
♥ LA FATA IGNORANTE – Silvia
♥ I BISCOTTI DELLA ZIA – Consu (benvenuta Consu!)

La nostra lista della spesa dalla quale ho attinto l’idea per l’ambientazione autunnale del mio post:
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Siamo su facebook con la nostra pagina #seguilestagioni e su Pinterest e Instagram seguendo #seguilestagioni

Muffin al pomodoro, olive e mozzarella… o Pizza muffin!!!

E’ sempre più presto di quanto speravo. E’ passato così in fretta settembre, quasi non me ne sono resa conto. Ritrovando la pioggia, mi son detta “E’ arrivato l’autunno” ed ho accettato questa parentesi colorata prima dell’arrivo dell’inverno. Ma sotto sotto aspettavo qualcosa…aspettavo Ottobre!

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Il cielo azzuro sulle prime foglie ingiallite, l’umido e l’inizio del freddo pungente al mattino …prima di andare al lavoro.

Ottobre è una torta al cioccolato…il compleanno di mio marito…la luce intensa del tramonto smorzata…i melograni sull’albero in giardino.

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La domenica sera noi non apparecchiamo…non facciamo una vera cena…si mangia sul divano…. quel che ci vuole è la tv…un film scemo che ci sollevi dal pensare alla settimana appena finita , men che meno a quella che sta per iniziare…e cosi speriamo di rimanere mentalmente in pantofole…

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Questa ricetta mi ha subito colpito…è adatta alle nostre domeniche sera …perfetta…gustosa, calda e invitante…

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Ingredienti:
160g. di farina 00

1cucchiaino di lievito secco bio

1/2 cucchiaino di bicarbonato

100ml passata di pomodoro

un pizzico di sale

1 uovo intero

25g di parmigiano

1/2 mozzarella di bufala tagliata a dadini

10 olive nere snocciolate e tagliate

basilico e/o origano

due cucchiai di olio evo

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PROCEDIMENTO

preriscaldate il forno a 175 gradi
rivestite con dei pirottini o imburrate nel modo classico, lo stampo da muffin.
snocciolate le olive ne e tagliate a dadini la mozzarella
in una ciotola versate la passata di pomodoro, unite l’uovo intero e i due cucchiai di olio
in un altra ciotola unite tutti gli ingredienti secchi, quindi: farina, parmiggiano, sale, le olive
snocciolate e tagliate .
unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e mescolate per bene, unite la mozzarella mescolate e
continuate a mescolare ma non troppo..
riempite i pirottini 3/4 della loro capienza e infornate a 175 gradi per 20 minuti…dipende ovviamente
dal vostro forno.

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Con questa ricetta della vincitrice di Settembre partecipo a Recipe di Ottobre

ottobre 2015

Crostata di fichi e rosmarino: re-cake #11

Vi scrivo la mia re-cake autunnale in questa domenica mattina serena… con il sole che entra caldo dalle finestre… io e mio marito abbiamo fatto colazione sul nostro terrazzino…circondati  dai vasi di cotto con le erbe aromatiche e con la piantina di fragole che continua a fiorire… in fondo si vive un pò anche per questo no? e finalmente ho  il tempo per raccontarvi di questa torta n.11…. che volevo assolutamente realizzare ..CON IL CESTINO!!!!

OK OK

ero andata in fissa…e contro le congiunzioni astrali più negative e con l’aiuto e le dritte della magica Sandra sono riuscita nel mio intento!!! Volevo questo dolce soave per la fine di una cena che parlava di autunno a base di funghi della nostra Garfagnana…. Una cena di inizio autunno ….con il ricordo ancora vivo della pelle calda di sole , i capelli intrecciati di sale e l’aria sfumata e colorata del tramonto sul mare… Questa torta è una torta di passaggio…dalla stagione estiva a quella autunnale…una torta profumata e colorata delicatamente…resa originale da quel tocco di caprino che la rende unica… ok ok 10   Ho faticato per trovare gli ultimi fichi…insistendo con il contadino che forse qualche fico c’era ancora sugli alberi …nonostante le ultime piogge … ho tartassato Sandra …che mi ha dato dritte e prestato il suo materiale da maestra pasticcera…e con  i suoi segreti svelati  tutto è diventato più facile e accessibile…   ok ok 9 Per il manico ho usato l’ingrediente a scelta…visto che la pasta era troppo friabile e non ha resistito in forno …avevo provato intersicando due coppapasta ..ma niente!!! allora ho usato il cioccolato plastico …che nemmeno sapevo esistesse…si lavora in modo elastico e in questo caso avvolgendolo e dandogli la forma intrecciata del manico di un cestino…di solito viene usata per le specialiste del cake design…ho formato una treccia con tre piccoli filari… ok ok 7 Per il resto ho usato tutti gli ingredienti della ricetta alternando la polpa dei fichi caramellati col rosmarino …..alla crema del ripieno …ai fichi freschi tagliati sottilmente formando degli strati all’interno del guscio della crostata… ok ok 4 esternamente alla base ho usato una PUNTA RIGATA , con la saccapoche, per dare degli sbruffi di crema (raffreddata in frigo precedentemente e lavorata a mano per renderla più solida) e dare il senso del cestino…c’è una tecnica per rendere più facile questa operazione con il beccuccio…e se sarete imprecise viene bene ugualmente basta dare il senso della rigatura …ovviamente io ho fotografato la parte venuta meglio  😛 quella che mi ha fatto vedere come esempio la maestra ….la mano ferma e dosare la crema con il saccapoche non è il mio forte!!! ok ok 8 sempre con la saccapoche ho dato ordine alla crema … mi è piaciuto dare un motivo composto e curato dove poter adagiare i piccoli fichi..ultimo regalo della stagione…. i fichi e il rosmarino fiorito hanno dato il tocco finale… ok ok 6 Con lo stesso impasto ho creato dei piccoli biscottini a forma di foglia…e li ho messi intorno per formare l’idea di un cestino dolce e pieno di leccornie… ok ok 3 Visto che temevo fosse difficoltoso tagliare il cestino per la mia cena….ho fatto 4 piccole crostatine…dove all’interno ho messo la polpa di fichi caramellati e sopra la crema goduriosa .. molto più comode da servire…e se qualcuno avesse voluto il bis ..il cestino era in mezzo al tavolo pronto per essere tagliato per tutti i commensali… ok ok 2       CROSTATA DI FICHI E ROSMARINO (da http://www.feastingathome.com)
Per la crostata:
112 gr di burro a temperatura ambiente
57 gr di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
150 gr di farina
1 rosso d’uovo (grande)
Per il ripieno:
fichi maturi, tagliati a spicchi
3 cucchiai di zucchero di canna
3 ramoscelli di rosmarino
225 gr di mascarpone
110 gr di formaggio di capra (a temperatura ambiente)
62 gr di yogurt greco bianco
1 cucchiaio di zucchero
37 gr di miele  
Per la crostata:
-Nell’impastatrice  lavora il burro con lo zucchero finchè non diventerà cremoso.
-Aggiungi la farina e lavora finchè non sarà completamente incorporata.
-Aggiungi il rosso d’uovo e continua a lavorare a bassa velocità. -Forma un palla e avvolgila nella pellicola trasparente; metti in frigo per un’ora.
-Trascorso il tempo togli dal frigo e lascia che si ammorbidisca.
-Infarina la tavola ed inizia a stendere la pasta.
-Metti la pasta nella teglia che avrete scelto e fate cuocere a forno caldo per 30/35 minuti a 180°C.
Per il ripieno:
•Metti i fichi tagliati  a quarti) su di un foglio di carta forno e spolverizzateli con una generosa quantità di zucchero di canna e qualche ago di rosmarino.
•Grigliali finchè lo zucchero non inizierà a caramellizzarsi, ci vorranno circa 10 minuti
•In un mixer unisci il mascarpone con il formaggio di capra e lo zucchero e lavorali finchè non sarà cremoso. A MANO!!!!
•Aggiungi lo yogurt ed il miele.
•Lavora finchè il tutto non sarà ben amalgamato.
A questo punto dentro il guscio della crostata crea degli strati alternandoli e che si ripetono:
1) fichi caramellati tagliati sottilmente
2) polpa di fichi freschi
3) il ripieno cremoso di caprino, mascarpone, yogurth , miele e zucchero.  
Con questa ricetta partecipo a re-cake 11

locandina re-cake settembre 2014

Ringrazio Sara , Elisa, Miria, Silvia e Silvia  per gli stimoli e l’organizzazione impeccabile….

re-cake wants you

Torta di zucca in crosta di ceci

La ricetta di oggi è una di quelle ricette che puoi utilizzare…per antipasto….piatto unico … alle feste in compagnia…di quelle che ognuno porta un piatto e un buon bicchiere di vino e le chiacchere fanno il resto…

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In questo periodo mi sento avvolta dai colori di questo fine autunno…e sono caldi …e forti assieme…

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Una sole tiepido e svogliato qualche volta ci saluta….ma se devo dire la verità adoro le giornate grigie…dove non vedi l’ora di tornare a casa e accendere le candele…e metterti sotto al tuo plaid a godere di tutto quel grigiore ….da dietro le finestre

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Gli alberi sono oramai quasi spogli….qua e là ancora foglie colorate ….

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ancora foglie color oro…calde…intense

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e che dire delle ultime ortensie…dai colori autunnali e non più sgargianti…

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La ricetta di oggi è una ricetta  confortante, uno di quei piatti unici che associati ad una leggera insalata salvano la cena…mentre ti godi gli ultimi bagliori di un autunno dorato..

 

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Io la adoro…è sempre una di quelle ricette che imparai da Adelita..al corso di cucina biologica…

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morbida…calda…colorata..friabile…

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Torta di zucca in crosta di ceci

Crosta

Farina di ceci  2 hg

Farina bianca di farro  1 hg

Sale

Ripieno

Cipolle bionde  2

Zucca  1 kg

Ricotta del pastore fresca  ½ Kg

Uova  del contadino  2

Parmigiano  1 hg

Origano  secco bio  ½ cucchiaino

Olio extravergine di oliva toscano   ½ bicchiere

Sale , pepe

Mescolare le due farine e il sale ed impastare con ¼ l circa di acqua fredda, lavorare fino ad ottenere una pasta morbida e liscia, lasciare riposare.

Tagliare la zucca a pezzi, senza sbucciarla, e metterla nel forno caldo (180 °C-200 °C) fino a quando sarà morbida.

Tritare le cipolle e farle appassire nell’olio, aggiungere la zucca sbucciata e farla asciugare bene per una decina di minuti.

Aggiungere la ricotta, il parmigiano, il sale, il pepe, l’origano e le uova, mescolando bene.

Stendere metà della pasta in una sfoglia sottile e foderarne una teglia del diametro di 26 cm (ma anche 28 cm va benissimo per queste dosi)  coprendo anche i lati, versarvi il ripieno e coprire con un’altra sfoglia di pasta facendo aderire i bordi.

Cuocere in forno caldo 200° circa  fino a che sarà ben dorata.

Servire calda o tiepida con insalatina mista.

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Buon appetito…

 

 

 

Lucca Comics & Games 2013

In questi giorni si è svolta a Lucca la fiera dedicata al fumetto, all’animazione, ai giochi (di ruolo, da tavolo, giochi di carte), ai videogiochi e all’immaginario fantasy e fantascientifico. Inizialmente denominata Lucca Comics ha assunto negli anni  la denominazione di Lucca Comics & Games.

Anni fa…io e mio marito in vespa  da Livorno andavamo alla mostra del fumetto / fantasy …all’epoca non aveva certo assunto le dimensioni e l’importanza che ha adesso. Era una mostra per pochi appassionati senza essere nemmeno tanto pubblicizzata. La manifestazione è andata crescendo come importanza da edizione a edizione.

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Attualmente risulta essere la terza fiera di fumetti più frequentata al mondo, dopo il Comiket di Tokio, il Festival International

de la Bande Dessinèe d’ Angoulème, appena davanti al Comi – con di San Diego.

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Potete capire bene in una città piccola come Lucca …tutto si trasformi sotto l’onda di tanta creatività, dialetti, personaggi, colore, rumore, musica, urla, risate,gente….ovunque…. in qualsiasi anfratto della città e della periferia… spuntano i famosi Cosplay.

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 I Cosplay sono persone che si mascherano … creando loro stessi e rielaborando personalmente …. il loro personaggio preferito. Inizialmente i Cosplay erano ispirati a Guerre Stellari…oggi spaziano in qualsiasi angolo del fantasy e fumetto .

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La cosa sorprendente (visto che è il primo anno che ci vado armata di reflex) è il fatto che si mettono in posa davanti all’obiettivo simulando il personaggio da loro rappresentato. Ho dovuto faticare non poco per fare delle foto spontanee, dove potevo catturare l’espressione dei loro occhi.

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Esibizioni dal vivo, simulazioni di giochi, mercato del fumetto, birra a fiumi  eventi incredibili, ospiti di fama internazionale….

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Cercare di vedere dentro gli occhi delle persone mi piace tantissimo…..e devo dire che le donne sono più spontanee e meno impacciate rispetto al genere maschile….adoro il dettaglio..il particolare…il modo di sorridere…

Volevo condividere con voi l’autunno sulle mura di Lucca..attraverso questa manifestazione che le ha rese ancora più suggestive …con un sole e un vento morbido…con l’odore del croccante…i colori della natura …. i colori dei cosplay..i volti della gente…l’allegria…..il frastuono …e tanto altro…

Alla prossima coccola….

Torta rustica integrale di pere, noci e cannella


All’ora di pranzo , ferma ad un semaforo rosso, assorta nei miei pensieri …sono stata attratta da un vortice di foglie multicolori …cadendo giù dagli alberi seguivano il vento e formavano dei mulinelli… ho riflettuto su tanta bellezza e poesia in una quotidianeità che si ripete da anni… è l’autunno che  si rinnova e porta nuovo e antico assieme…

I suoi odori… sapori …colori inebriano i sensi, colorando le nostre giornate…

Questa torta parla di autunno…di tradizioni..di buono….di tepore…di antico e di nuovo

gli ingredienti naturali …genuini e di primissima qualità fanno di questa torta un tripudio di accostamenti ideali per la prima colazione o un pomeriggio con un tè nero che ben si sposa con il sapore forte e delicato assieme di questa bontà

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La ricetta prevede l’uso del’olio di oliva extravergine, una delle coltivazioni principali qui a Lucca e nella sua provincia.

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La coltura dell’olivo crebbe d’importanza sia come alimento che come aspetto produttivo, nel 1300-1400, momento in cui in tutta la Toscana si avvertì l’esigenza di incrementare e proteggere l’olivicoltura. Nelle comunità furono scritti statuti con norme precise di comportamento che influenzarono la qualità e che potessero anche identificare le varietà più comunemente coltivate. Non se ne parla molto, ma l’olio ha una tradizione, complessita’, varieta’ anche supreiore a quella del vino…..

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In particolare Lucca nei secoli scorsi si impose nelle principali industrie dell’olio, grazie all’abilita’ degli agricoltori . In lucchesia l’olivo e l’olio hanno rappresentato da sempre non solo un supporto economico ma anche stile di vita e costume sociale. Le cultivar che concorrono alla formazione dell’olio extravergine di oliva “Lucca” (che ho usato in questa ricetta) sono la Frantoio  fino al 90 %, la Leccino fino al 30 % e altre varietà minori fino al 15 %. Il gusto, fruttato di oliva da leggero a medio, fondamentalmente dolce e con sensazioni di piccante ed amaro.

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Torta rustica integrale di pere, noci e cannella

Farina integrale  g. 250

Olio extra vergine di oliva   gr. 125 = monocultivar=Frantoio  fino al 90 %, la Leccino fino al 30 % e altre varietà minori fino al 15 %.

Zucchero  di canna gr.250

Uova  4

Cannella   mezzo cucchiaino

Vanillina bio    1 bustina

Lievito per dolci   g. 10

Pere   5/6 medie

Noci   8

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Procedimento

Sbattere bene lo zucchero con l’olio, le uova , la cannella e l’essenza di vaniglia, aggiungere  la farina e per ultimo il lievito, mettere in una teglia del diametro di cm 28 ricoperta con carta forno e disporci a raggiera le pere che saranno state sbucciate e tagliate in ottavi. Cuocere in forno a 160°/180° per  1 h circa.

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Con questa ricetta partecipo all’iniziativa ExtraDOLCEMENTE sui dolci con l’Olio Extravergine organizzata da Dolcemente Pisa.

Risotto alle pere con ragù di salsiccia alle erbe aromatiche

Ho deciso il mio comfort  food  in assoluto è il risotto.

 E’  un cibo che mi fa stare bene, che evoca un senso di famiglia e di casa, di infanzia, di coccole, di mamma e di nonna.  Da che ho memoria…me lo cucinava mia madre…ricordo il mitico risotto al nero di seppia….e me lo cucinava mia nonna….… bravissima in quello di fagioli e salvia…ricordo bene …. che entrambe me lo cucinavano perché  era il mio piatto preferito…

me l’ero dimenticata…

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Adesso me lo cucino…e ho compreso che è lui il mio cibo confortevole e confortante…che mi dona calore, tenerezza e sicurezza….

 soffriggo la cipolla o lo scalogno…lo sfrigolio mi fa già stare bene…mi rasserena…aggiungo qualche erba dal giardino…. ed ancora metto  gli ingredienti…lentamente…uno ad uno….facendo il movimento tipico delle mani che gettano le verdure dentro la pentola….un gesto che trovo femminile e sensuale…

Lascio cuocere ancora e verso  il riso carnaroli…quello che tiene meglio la cottura…quello che ti da l’assoluta certezza che il tuo risotto sarà un ‘signor risotto’..

no … non si può cucinare velocemente…il riso ha bisogno di tempo per sprigionare una  morbidezza vellutata  dal suo chicco…per rendere il condimento cremoso e unirsi ad esso in un tripudio di voluttuosità  delicata e carezzevole….

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In passato ho provato a cucinare il risotto con le arance o le fragole…aggiunto chicchi di melograno….ma mai  avevo provato la versione con le pere…

Sollecitata dal contest…ho voluto provare….ed è stato amore a prima vista….

Il risotto con le pere  è avvolgente e delicato  grazie anche alla robiola che amalgama il tutto…

e il ragù di salsiccia gli dona una marcia in più …rendendo il suo sapore  più grintoso….

ci abbiamo abbinato  un Dolcetto d’Alba di Prunotto del 2008….

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Questo risotto lo abbiamo mangiato a pranzo domenica scorsa…di ritorno da una passeggiata in campagna..dove l’autunno sta dando il meglio di sé….

In fondo basta poco per stare bene…una tovaglia candida…dei fiorellini come centrotavola raccolti in un campo…un calice di un buon vino rosso… e l’allegria di stare insieme…

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Ma ecco a voi la ricetta….e ditemi se non è da provare…

Risotto alle pere con ragù di salsiccia

Per 4 persone

          200 g di riso

          100 g di robiola

          ½ litro di brodo vegetale caldo

          200 g di salsiccia

          300 g di passata di pomodoro

          1 carota

          1 gambo di sedano

          1 spicchio di aglio

          1 cipolla

           rosmarino, timo , origano fresco, salvia e alloro

          6 pere cosce

Eliminate dalla salsiccia il budello e spezzettatela.  Affettate le verdure finemente. Mettete tutte le erbe in una garzina e rosolatele insieme alle verdure in 2 cucchiai di olio, dopo 5 minuti togliete la gatzina, unite la salsiccia, il pomodoro, salate e pepate a piaere e fate ridurre della metà, poi spegnete e lasciare riposare fino all’uso.

Pelate  tre  pere cosce e tagliatele a cubetti. Versare in una padella due cucchiai di olio extra vergine e unite le pere con il riso e fate tostare, bagnate con il brodo e portate a cottura, salate e pepate a piacere.

Mantecate con la robiola e servite il risotto con fette di pere tagliate al momento.

Aggiungere , infine, il ragù di salsiccia.

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Castagnaccio con noci, scorze d’arancia e rosmarino del mio giardino….

Questa è una ricetta tipicamente autunnale…

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 Mi piace questo momento…mi piacciono i colori che sono attorno a me, mi piace l’aria più pungente che si fa strada durante la giornata, mi piace questo cielo grigio, mi piace tornare con il plaid sul divano.

 Piccoli  rituali che mi  confortano e rassicurano…

Come questa ricetta, che sa di antico…della mia toscana… di sapori della mia infanzia….

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Ecco a voi un po’ di notizie…

Il castagnaccio, localmente conosciuto come neccio, baldino, ghirighio, toppone, migliaccio o patona, in base alla sua consistenza,   è una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche di Toscana e Liguria. Si tratta di un piatto tipicamente autunnale, ottenuto con farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, pinoli e uvetta, con le consuete varianti locali che prevedono l’aggiunta di altri ingredienti, tra cui rosmarino, scorze d’arancia, semi di finocchio o frutta secca.

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Il castagnaccio è il tipico cibo da strada, anticamente era la merenda degli scolari. Il venditore girovago si piazzava davanti alla scuola all’ora della campanella e la distribuiva. Il castagnaccio è di origine contadina ed è un piatto povero, in quanto la castagna si raccoglieva facilmente e quindi poco costosa e nutriente.

Le prime notizie di questo dolce risalgono al 1500 e pare sia stato ideato da un certo Pilade da Lucca, a partire dall’800 si arricchisce di uvetta e pinoli e si diffonde nel resto dell’Italia.

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Accompagnamento ideale del castagnaccio sono la ricotta o il miele di castagno, il vino novello, o i vini dolci come il vin santo.

Io spesso lo accompagno con del passito di Pantelleria, che adoro particolarmente.

Ma passiamo alla ricetta…..

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RICETTA

Per 4 persone

250 gr di farina di castagne

30 gr di pinoli

40 gr di uvetta

2/3 rametti di rosmarino fresco

Olio extra vergine di oliva

Sale

Scorza di arancia

Noci

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PROCEDIMENTO

1)      Raccogliete la farina di castagne in una capiente ciotola unitevi un pizzico di sale, 3 cucchiai di olio e, poco alla volta, 3 dl circa di acqua tiepida, versandola al centro e mescolando man mano con una frusta ; se necessario, unite ancora un po’ di acqua , quanto basta per ottenere una densa pastella. Continuate a lavorarla in modo da eliminare tutti i grumi.

2)       Coprite l’uvetta di acqua tiepida e lasciatela ammorbidire per 10 minuti. Ritagliate un disco di carta da forno sufficiente a foderare una teglia di 24 cm di diametro; bagnatelo, strizzatelo e rivestite la teglia, quindi spennellatelo e rivestite la teglia, quindi spennellate il fondo e i bordi di olio.

3)      Accendete il forno a 180°. Versate il composto preparato nella teglia, distribuitevi sopra i pinoli, le noci, la scorza tagliata a dadini piccolissimi di arancia e l’uvetta scolata e asciugata, infine cospargete con gli aghi di rosmarino. Mettete la teglia in forno e cuocete il castagnaccio per 45-50 minuti.

Il castagnaccio a fine cottura deve risultare morbido, di un bel colore bruno e con la superficie percorsa da tante piccole ‘rughe’. Il segreto sta tutto nella qualità della farina. La migliore si trova in vendita in autunno: è impalpabile e di gusto dolce e non richiede quindi necessariamente l’aggiunta di zucchero.

Una variante del castagnaccio è costituita dai cosiddetti necci, piccole frittelle sottili di acqua e farina di castagne cotte sulla brace negli appositi testi di ferro, e gustate da sole o riempite di ricotta fresca. Posso assicurarvi che sono la fine del mondo…

(fonti: Wikipedia e Sale e Pepe)

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Con questa ricetta partecipo al contest di Colors and Food di Ottobre

e al contest di Menta e Cioccolato

quindi, last but not least, partecipo al contest de Le Beatitudini in cucina

Welcome autunno… salsiccette saporite con acini d’uva

L’autunno è arrivato…carico ..ricco di umido e di odore di muschio fresco… di funghi..di erba bagnata..di castagne… qua e là le viti iniziano a perdere il loro verde brillante… e i grappoli sono quelli meno rigogliosi..scampati alla vendemmia di settembre…

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Domenica mattina in Garfagnana… mi regalo una mattina… e avere del tempo significa anche e soprattutto condividere la semplicità… nel bosco… col sole che filtra fra gli alberi… incontri qua e là persone sconosciute che cercano funghi… o che vanno per castagne… ci salutiamo… qualche volta scambiano qualche battuta… funziona cosi  in montagna…

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Io semplicemente fotografo…e immortalo le sensazioni che provo in questi momenti di pace… fra la natura… il fiume che scorre pacifico accanto a noi… i castagni che iniziano a ingiallire… piccoli funghi  che spuntano dal sottobosco…tutto è poesia… e la musica migliore in sottofondo è quella dei ruscelli… silenzio..pace…

Qua e là ammassi di legna per l’inverno…qui picchia duro il freddo…la neve e il ghiaccio…

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Ci fermiamo a prendere un caffè..in un piccolo bar in una frazione di un paese… in realtà è una piccola alimentari… compriamo del pane di patate e del prosciutto della zona… la farina di castagne non è ancora pronta… ma un bicchiere di vino insistono per offrircelo… ve lo dicevo… gente sanguigna… vera… un gruppo di anziani gioca a carte e ci guarda di sbieco… fuori il sole è alto e ci scalda… respiro profondamente… voglio godermi questi attimi prima del rientro in città…

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Raccolgo dell’uva… gli ultimi acini… per la mia ricetta… le salsicce ce l’ho…il vino da abbinare è un Rosso di Montalcino del 2010…siamo affamati…mio figlio ci aspetta per pranzo a casa…

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Ricetta: Salsicette con acini di uva

–          Salsicce fresche di maiale (piccole non le ho trovate quindi le ho prese normali e tagliate a metà)

–          2 grappoli di uva bianca e nera

–          Una cipolla bionda

–          Brodo sgrassato di carne

–          Olio extravergine di oliva, sale e pepe

Preriscaldate il forno a 200°C. Adagiate le salsicce in una teglia, conditele con 2 cucchiai di olio extravergine, sale ,pepe e infornatele per 10 minuti. Nel frattempo pulite la cipolla e tagliatela a fettine sottili.

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Sgranate l’uva e fatela rosolare per qualche minuto assieme alla cipolla in  un tegame con poco olio e un pizzico di sale (ho usato Sale di Camargue adatto alle carni).

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Togliete dal forno le salsicce, unitevi l’uva e la cipolla, irrorate il tutto con del brodo di carne sgrassato e infornate nuovamente per 15 minuti, finchè il brodo risulta rappreso.

Sfornate e servite.

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Welcome Autunno….

Colgo l’occasione per informavi che partecipo al 1o  international link party de Le Passioni di Sara

– Con questa ricetta partecipo al contest Dolce e Salato di A Tutto Pepe e di Giochi di Zucchero

– Con quest aricetta partecipo inoltre anche al al contest Sapori d’Autunno di Beatitudini in Cucina