Grappa alle pere WILLIAMS e miele per #seguilestagioniNovembre

“La pera è la nonna della mela, la parente povera, un’aristocratica decaduta…”. Così scrisse  F. P. de La Varenne (uno dei più grandi chef  del XVII secolo . Non è qualcosa che si mangia tutti i giorni, come una mela croccante, e non è considerata una prelibatezza come un mango o delle ciliegie, ad esempio. Eppure un tempo la pera vantava un ruolo da protagonista. Si pensa che le origini della pera risalgano nel Caucaso migliaia di anni fa, ma furono i giardinieri europei, tra i quali quello di Luigi XIV, Jean de la Quintinie -responsabile degli orti di Versailles- che ci diedero delle varietà a polpa chiara e burrosa che conosciamo oggi. Da allora i nobili alla corte francese potevano entrare nelle grazie del re introducendo nuove varietà deliziose. Nel 1842 la English Horticultural Society aveva veirficato l’esistenza di più di 700 tipi di pera; adesso ci sono circa 6000 varietà.

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Per questo mese di Seguilestagioni ho scelto la WILLIAMS (williams bon chrètien). Una delle varietà più popolari a livello mondiale. Sono pere medio – grandi con il collo spesso e hanno una polpa burrosa e dolce, piuttosto sugosa.

La lista della spesa di Novembre

(a cura di Antonella Manfredi)

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Ingredienti

750 gr di grappa a 50°

125 gr di miele millefiori

3 pere williams

 

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Lavate e asciugate perfettamente le pere, tagliatele in quattro parti e introducetele in un vaso di vetro a chiusurfa ermetica.

Unite il miele e la grappa e chiudete.

Lasciate macerare per 20 giorni in luogo luminoso.

Trascorso questo tempo, passate il composto attraverso un colino e poi filtratelo con un filtro di carta.

Imbottigliate.

Questa preparazione si potrà consumare dopo un mese di riposo.

Si consiglia di scegliere delle pere perfettamente mature, ma con la polpa dura e bianca.

 

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Con me partecipano:

♥ LE PASSIONI DI ANTONELLA
♥ PENSIERI E PASTICCI
♥ GIARDINOTE
♥ SENTO I POLLICI CHE PRUDONO
♥ LISMARY’S COTTAGE
♥ ULTIMISSIME DAL FORNO
♥ DUE BIONDE IN CUCINA
♥ VITA DA FATA IGNORANTE
♥ COSCINA DI POLLO
♥ ALISE HOME SHABBY CHIC
♥ LA MIA CASA NEL VENTO
♥ S&V A COLAZIONE

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Potete trovare tutti i post (e tanto altro ancora) sulla nostra pagina facebook:
E sulla nostra bacheca di Pinterest:

Questo post era previsto per il 2 Novembre, poi, per rispetto del dolore di chi ha subito il terremoto di poco più di una settimana fa, abbiamo deciso di aspettare…

Quello che mi fa stare bene…

Mi fa stare bene il caffè al mattino ,a scuola…quello della macchinetta…quando ancora non c’è nessuno…quasi in silenzio…entrare in classe …dare luce all’aula …respirare forte e avere l’assoluta certezza che inizia la mia giornata…

mi fa stare bene il pranzo della domenica…le lenzuola che profumano di bucato… la brezza fresca in estate che entra dalla finestra al mattino presto…l’odore del mare e le erbe aromatiche sul mio terrazzo

 

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mi fa stare bene prendermi del tempo ed andare in collina a fare la spesa dal contadino….sbirciare il suo campo…prendere le uova e sentirle ancora tiepide…la verdura appena raccolta…la frutta un pò ammaccata dagli uccellini…

mi fa stare bene addentare del pane fatto in casa…integrale…scuro con tanti semi…

 

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Non sono vegetariana…ammiro le ragioni di fondo di chi lo è…coloro che hanno sposato la filosofia, l’etica, la morale, l’integrità..di fare una scelta di vita legata all’alimentazione..a questo proposito vi consiglio un piccolo libro di M. Hack ‘Perchè sono vegetariana’…

Mi limito semplicemente alla  stagionalità…alle farine integrali…al miele….al pesce della mia zona…e in modo indolore e naturale ho smesso di mangiare carne rossa… e mi piace..e questo mi fa stare bene..preferisco le carni bianche se proprio devo…ma non sopporto le rigidità e se mi trovo a casa di amici ad una grigliata non faccio certo questioni…in questo modo sento di volermi bene, di prendermi cura di me…

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Cosi questo mese  ho fatto una selezione di piatti tratti da un libro che mi fa stare bene e che consiglio per le ricette vegetariane da uno che vegetariano non è…PLENTY di Y. Ottolenghi…è un libro stupendo …mescola il cibo di varie culture con un minimo comune multiplo LA CUCINA VEGETARIANA…un mix di cucina mediorientale rielaborata e accompagnata da spezie, erbe aromatiche,fiori, cereali, formaggi, legumi e frutti che si accompagnano al mondo europeo …

ricette che non ti fanno certo rimpiangere una bistecca alla fiorentina…

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Oggi  ho scelto una ricetta che mi è piaciuta da morire … mi ha ricordato il mitico 5 e 5 livornese con la torta di ceci…

unico ingrediente che ho cambiato dalla ricetta di originale è l’aceto di miele al posto dell’aceto bianco ….lo trovo delicato e pungente al tempo stesso

Pancake alla farina di ceci con cipolle e pomodorini…e lo ribadisco: Ottolenghi mon amour!

 

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Ingredienti (da Plenty di Ottolenghi):
300 g di pomodori pachino (ho trovato SOLO DATTERINI al negozio bio)

olio extra vergine d’oliva

800 g di cipolle bianche, tagliate ad anelli

2 cucchiaini di timo (ho usato foglie fresche) (anche io!)

1/2 cucchiaino di aceto bianco (io aceto di miele)

230 g di farina di ceci

450 ml di acqua

2 albumi

sale e pepe

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Iniziare coi pomodorini. Scaldare il forno a 130 °C. Tagliare i pomodori e condirli in una ciotola con sale, pepe e olio. Farli cuocere per 25 minuti allineati in una teglia. Non devono seccarsi completamente.

Nel frattempo scaldare 4 cucchiai di olio e aggiungere le cipolle, il timo, sale e pepe. Cuocere per circa 20 minuti facendo attenzione che le cipolle non si brucino. Sfumare con l’aceto.

Togliere i pomodori dal forno ed aumentare la temperatura a 175 °C.

Preparare i pancake. Con le fruste amalgamare la farina di ceci, l’acqua, 1 1/2 cucchiaio di olio, sale e pepe. Montare a parte gli albumi e aggiungerli al composto facendo attenzione che non smontino.

Per la cottura mi sono comportata come fossero dei pancake normali. Ho scaldato dell’olio in un padellino, vi ho aggiunto un mestolo di composto e una volta cotto da un lato ho girato dall’altro.

Condire i pancake con le cipolle, i pomodorini e qualche foglia di timo. Rimettere in forno per 5 minuti.

Buona serata….

 

 

 

 

 

 

Un inno all’amore,alle donne,ad Istanbul… MUFFIN ALLE ROSE

E’ la mia seconda ricetta per l’MTC …e già dal 6 novembre sapevo esattamente che questo sarebbe stato il MIO romanzo….’Rosso Istanbul’ di Ferzan Ozpetek…

 

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E’ il mio regista preferito…e lo adoro…lui trasmette atmosfere ..parole…luci e colori che vanno oltre lo schermo…e ti arrivano dritte allo stomaco….mi commuove la sua malinconia…il suo esser delicato…la sua ironia….io ho amato tutti i suoi film…forse qualcuno più di altri…ma tutti mi hanno catturato l’anima…

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In questo preciso istante sta piovendo…ho acceso il caminetto e la pioggia col suo ticchettio sui vetri mi fa compagnia…sto pensando che è la classica atmosfera per scrivere di  Ferzan   e del suo primo libro…per immergermi ancora una volta in quella nuvola ovattata che è il suo mondo…fatto di nostalgia .. di amore…di colori…di ricordi…di sapori…e soprattutto di passione per la Vita…

 ‘Rosso Istanbul’ è fondamentalmente un libro sull’amore, nelle sue mille sfumature…sulla vita che scorre…e sul suo senso …

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Infatti il romanzo …che vuol essere un atto d’amore verso la madre (la stupenda donna della foto della copertina del libro)…finisce per essere un contenitore magico di tanti amori, senza distinzioni di sesso, di età, di tempo. Nemmeno di numero, perchè, come lei gli ha insegnato, si può amare anche due persone allo stesso tempo, senza tradire nessuno. E’ l’amore che sceglie: PUNTO!

«Mia madre ha avuto due mariti, il primo molto charmant, gran donnaiolo. e il secondo, mio padre, raffinato e imprevedibile: citava le poesie di Hikmet, dissertava di Steinbeck e di Hemingway e dieci minuti dopo poteva prenderti a schiaffi. Mamma e le sue amiche non predicavano nessun tipo di emancipazione ma la praticavano».

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L’improvviso ritorno nella sua casa a Istanbul…accende  uno a uno i ricordi: della madre, donna bellissima e malinconica….del padre, misteriosamente scomparso e altrettanto misteriosamente ricomparso dieci anni dopo… della nonna, raffinata “principessa ottomana”…delle “zie”, delle amiche della madre, assetate di vita e di passioni…della fedele domestica Diamante…

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Oppure del primo aquilone, del primo film, dei primi baci rubati…del profumo di tigli e delle estati languide, che non finivano mai, sul Mar di Marmara. E, ovviamente, del primo amore, proibito, struggente e perduto.

“Dopo Istanbul ho amato molti mari. […] Ma il mare che porto dentro, come un sasso levigato dall’acqua e raccolto sulla riva, è quello della mia adolescenza. E’ il Mar di Marmara. Uscivo di casa, con l’asciugamano al collo, attraversavo il giardino e andavo al mare a piedi. C’era una piccola baia dove potevamo noleggiare le barche a remi. C’erano i quattro ragazzi che affittavano le barche: il venditore di kofte, le polpette di carne. E c’era lui, Yusuf”.

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Ritornare è ripercorrere le strade di un tempo ….il glicine viola della villa dei vicini..il vecchio cinematografo Emek con le sue poltroncine di velluto…i dolci della pasticceria Baylan a Kadikoy….e respirare la malinconia dell’assenza…la sua casa con le stanze magicamente più grandi e vuote…in penombra…e farsi pervadere da una dolce amarezza… rivivere le emozioni di un passato ancora presente attraverso le immagini sbiadite della memoria…del tempo…un viaggio interiore per rimettere assieme o forse scoprire frammenti di emozioni ancora vive ….e dare ai ricordi e alle cose il loro giusto significato…

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Ho rivisto diversi pezzi dei suoi film che ho amato in questo libro…ho rivisto una verità che ci appartiene …perchè i ricordi e dare loro la giusta collocazione nella nostra anima fa parte del nostro percorso di vita..

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Istanbul trattiene Ferzan….vorrebbe tornare a Roma…ma il presente e i suoi mille eventi a sorpresa lo travolgono in modo inaspettato….una telefonata, un incontro, un graffito sul muro…un dolore…una gioia…la vita….

 

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E così la sua storia si intreccia con quella di LEI.. di una donna…come in un flashback il romanzo si snoda su due storie parallele che poi convergeranno…  Sono partiti insieme da Roma, sullo stesso aereo, seduti vicini. Non si conoscono. Non ancora. Lei è in viaggio di lavoro e di piacere, in compagnia del marito e di una coppia di giovani colleghi.

Ma  Istanbul  cambierà per sempre la vita di LEI… Tra caffè e hamam, amori irrisolti e tradimenti svelati, nostalgia e voluttà, i destini del regista e della donna inesorabilmente si sfioreranno

E l’amore per la sua Istanbul ed i suoi tramonti tornerà in modo viscerale …come in un rendez – vous (cantava Paolo Conte….)…in modo sorprendente…nuovo ma antico e conosciuto

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Ecco per me è una rosa rosa il simbolo di questo libro…non rosso come ci si potrebbe aspettare…bensì rosa …tenue … delicata e sfaccettata …come l’animo di Ferzan…come la sensibilità di sua madre…rosa come una delle sfumature dei tramonti di Istanbul…come il significato del suo nome  «l’ultima luce del tramonto»…intenso e persistente…come il profumo di una rosa…come le donne della sua vita …

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Ho scelto un muffin alle rose..un muffin delicato..un muffin al femminile…dedicato all’harem casalingo di Ferzan…e alla LEI del romanzo….un muffin con ingredienti della cucina turca…dove la marmellata di rose…lo yogurt…la deliziosa frutta secca…il miele… la farina di mandorle e di riso… e l’olio delicato … si fondono assieme creando una delizia orientale dal sapore delicato e morbido….un muffin ricco e frutto delle origini turche…dell’impero ottomano…di un popolo che è entrato in contatto con culture e luoghi diversi…

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MUFFIN alla rosa

Ingredienti

100 gr di farina 00

50 gr di farina di riso

50 gr di farina di mandorle

4 gr di lievito

un pizzico di bicarbonato

un cucchiaino di gelatina biologica di rose per ciascun muffin

3 cucchiaini da tè di acqua di rose (acqua di rose: lavare velocemente i petali e fare attenzione che non ci siano degli insetti. Mettere i petali in una pentola e aggiungete dell’acqua appena per coprirle. Portare ad ebbolizione senza far bollire, mescolare bene, coprire con un coperchio e lasciare in infusione per 1 ora affinchè i petali perdono il loro colore. Filtrare l’acqua di rose attraverso un colino, trasferire nei barattoli di vetro a chiusura ermetica e conservare nel frigo )

miele di acacia 80gr

50 gr di latte

50 gr di yogurt intero naturale

mandorle tritate

pistacchi in granella

boccioli di rosa essiccati

olio di riso 100 gr

 

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Procedimento

Setacciare gli ingredienti secchi in una ciotola capiente.

Sbattere gli ingredienti umidi in una ciotola a parte.

Inserire gli ingredienti umidi nella ciotola degli ingredienti secchi.

Mescolare il tutto. Aggiungere le mandorle.

Mettere nello stampo un cucchiaio abbondante di impasto e poi aggiungere un cucchiaino da tè di marmellata di rose ed infine aggiungere l’impasto fino al bordo dello stampo.

Cuocere in forno caldo a 180°C (inizialmente 190°C e poi abbassare) per 20-25 minuti (fate la prova dello stecchino)

Decorazione:

Spennello la cupola con del miele , dopodichè ci aggiungo la granella di pistacchi (che simboleggerà il prato) e sopra adagerò il mio bocciolo di rosa essiccato.

Note:

Assaporate i vostri muffin  con un tè nero alle rose home made …in una teira orientale vintage…davanti al fuoco che scoppietta e fa compagnia …con un buon film di Ferzan in dvd…I MASSIMO

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Tè nero homemade:

Ingredienti per 100g di tè

6 rose profumate

100 g di tè nero

qualche goccia di essenza di rose per uso alimentare (in erboristeria)

1) Staccate delicatamente i petali dalle rose, lavateli velocemente sotto un getto gentile di acqua fredda, asciugateli con carta assorbente da cucina.

2) Sistemate i petali, ben distanziati, su un telo di cotone ben pulito. Coprite con una rete sottile (io utilizzo un pezzo di zanzariera) e fissate quest’ultima con delle mollette da bucato.

3) Lasciate essiccare le rose in un luogo fresco e arieggiato per un tempo che può variare da alcuni giorni a qualche settimana. Dipende dallo stato delle rose e dal clima.

4) In una ciotola, riunite il tè, i petali di rosa che sbriciolerete leggermente con le mani, mescolate con un utensile di legno.

5) Profumate con l’essenza di rose e mescolate nuovamente. La quantità di essenza di rose dipende dal profumo dei fiori utilizzati e dal gusto personale. Io tendo a non esagerare, 3-4 gocce sono per me sufficienti.

6) Chiudete il tè così aromatizzato in una scatola di latta e sigillate bene.

 

Con questa ricetta partecipo all’MTC

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Fonti:

http://diariodiunadipendenza.blogspot.it/2014/07/recensione-rosso-istanbul-di-ferzan.html

http://www.lastampa.it/2013/11/04/cultura/tuttolibri/ferzan-ozpetek-non-si-dimentica-il-primo-amore-nella-rossa-istanbul-DkhBeuNp3NNp1ukjuKOCaI/pagina.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Ferzan_%C3%96zpetek

http://www.scoprireistanbul.com/magazine/rosso-istanbul-di-ferzan-ozpetek/

http://www.istanbulturchia.it/cosa-mangiare-istanbul/

http://www.allaboutturkey.com/ita/mutfak.htm

La cucina turca di Carla Coco, ed. Sonda

Rosso Istanbul, di Ferzan Ozpetek ed.Mondadori “Strade Blu”

Crostata di fichi e rosmarino: re-cake #11

Vi scrivo la mia re-cake autunnale in questa domenica mattina serena… con il sole che entra caldo dalle finestre… io e mio marito abbiamo fatto colazione sul nostro terrazzino…circondati  dai vasi di cotto con le erbe aromatiche e con la piantina di fragole che continua a fiorire… in fondo si vive un pò anche per questo no? e finalmente ho  il tempo per raccontarvi di questa torta n.11…. che volevo assolutamente realizzare ..CON IL CESTINO!!!!

OK OK

ero andata in fissa…e contro le congiunzioni astrali più negative e con l’aiuto e le dritte della magica Sandra sono riuscita nel mio intento!!! Volevo questo dolce soave per la fine di una cena che parlava di autunno a base di funghi della nostra Garfagnana…. Una cena di inizio autunno ….con il ricordo ancora vivo della pelle calda di sole , i capelli intrecciati di sale e l’aria sfumata e colorata del tramonto sul mare… Questa torta è una torta di passaggio…dalla stagione estiva a quella autunnale…una torta profumata e colorata delicatamente…resa originale da quel tocco di caprino che la rende unica… ok ok 10   Ho faticato per trovare gli ultimi fichi…insistendo con il contadino che forse qualche fico c’era ancora sugli alberi …nonostante le ultime piogge … ho tartassato Sandra …che mi ha dato dritte e prestato il suo materiale da maestra pasticcera…e con  i suoi segreti svelati  tutto è diventato più facile e accessibile…   ok ok 9 Per il manico ho usato l’ingrediente a scelta…visto che la pasta era troppo friabile e non ha resistito in forno …avevo provato intersicando due coppapasta ..ma niente!!! allora ho usato il cioccolato plastico …che nemmeno sapevo esistesse…si lavora in modo elastico e in questo caso avvolgendolo e dandogli la forma intrecciata del manico di un cestino…di solito viene usata per le specialiste del cake design…ho formato una treccia con tre piccoli filari… ok ok 7 Per il resto ho usato tutti gli ingredienti della ricetta alternando la polpa dei fichi caramellati col rosmarino …..alla crema del ripieno …ai fichi freschi tagliati sottilmente formando degli strati all’interno del guscio della crostata… ok ok 4 esternamente alla base ho usato una PUNTA RIGATA , con la saccapoche, per dare degli sbruffi di crema (raffreddata in frigo precedentemente e lavorata a mano per renderla più solida) e dare il senso del cestino…c’è una tecnica per rendere più facile questa operazione con il beccuccio…e se sarete imprecise viene bene ugualmente basta dare il senso della rigatura …ovviamente io ho fotografato la parte venuta meglio  😛 quella che mi ha fatto vedere come esempio la maestra ….la mano ferma e dosare la crema con il saccapoche non è il mio forte!!! ok ok 8 sempre con la saccapoche ho dato ordine alla crema … mi è piaciuto dare un motivo composto e curato dove poter adagiare i piccoli fichi..ultimo regalo della stagione…. i fichi e il rosmarino fiorito hanno dato il tocco finale… ok ok 6 Con lo stesso impasto ho creato dei piccoli biscottini a forma di foglia…e li ho messi intorno per formare l’idea di un cestino dolce e pieno di leccornie… ok ok 3 Visto che temevo fosse difficoltoso tagliare il cestino per la mia cena….ho fatto 4 piccole crostatine…dove all’interno ho messo la polpa di fichi caramellati e sopra la crema goduriosa .. molto più comode da servire…e se qualcuno avesse voluto il bis ..il cestino era in mezzo al tavolo pronto per essere tagliato per tutti i commensali… ok ok 2       CROSTATA DI FICHI E ROSMARINO (da http://www.feastingathome.com)
Per la crostata:
112 gr di burro a temperatura ambiente
57 gr di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
150 gr di farina
1 rosso d’uovo (grande)
Per il ripieno:
fichi maturi, tagliati a spicchi
3 cucchiai di zucchero di canna
3 ramoscelli di rosmarino
225 gr di mascarpone
110 gr di formaggio di capra (a temperatura ambiente)
62 gr di yogurt greco bianco
1 cucchiaio di zucchero
37 gr di miele  
Per la crostata:
-Nell’impastatrice  lavora il burro con lo zucchero finchè non diventerà cremoso.
-Aggiungi la farina e lavora finchè non sarà completamente incorporata.
-Aggiungi il rosso d’uovo e continua a lavorare a bassa velocità. -Forma un palla e avvolgila nella pellicola trasparente; metti in frigo per un’ora.
-Trascorso il tempo togli dal frigo e lascia che si ammorbidisca.
-Infarina la tavola ed inizia a stendere la pasta.
-Metti la pasta nella teglia che avrete scelto e fate cuocere a forno caldo per 30/35 minuti a 180°C.
Per il ripieno:
•Metti i fichi tagliati  a quarti) su di un foglio di carta forno e spolverizzateli con una generosa quantità di zucchero di canna e qualche ago di rosmarino.
•Grigliali finchè lo zucchero non inizierà a caramellizzarsi, ci vorranno circa 10 minuti
•In un mixer unisci il mascarpone con il formaggio di capra e lo zucchero e lavorali finchè non sarà cremoso. A MANO!!!!
•Aggiungi lo yogurt ed il miele.
•Lavora finchè il tutto non sarà ben amalgamato.
A questo punto dentro il guscio della crostata crea degli strati alternandoli e che si ripetono:
1) fichi caramellati tagliati sottilmente
2) polpa di fichi freschi
3) il ripieno cremoso di caprino, mascarpone, yogurth , miele e zucchero.  
Con questa ricetta partecipo a re-cake 11

locandina re-cake settembre 2014

Ringrazio Sara , Elisa, Miria, Silvia e Silvia  per gli stimoli e l’organizzazione impeccabile….

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Coccole a tavola: cena estiva al profumo di miele e petali di rose

In agosto ho organizzato questa cena per degli amici… non molti… altrimenti mi ‘perdo’ nell’organizzazione dei posti a tavola ed i miei ospiti non starebbero comodi… e poi mi stanco meno e riesco a dedicarmi anche a tutti quei piccoli particolari che adoro…eh si…delle volte penso che la cena la regalo a me stessa… mica agli altri…tanto mi fa felice organizzarla e prepararla nei minimi dettagli…

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Dunque… la musica di sottofondo che ci ha accompagnato è stata tratta dal cd di Norah Jones…le note arrivavano dal salotto … ma noi eravamo sul mio terrazzo sul giardino che accoglie non più di sei persone…ed eravamo giusto in sei… Come aromaterapia avevo acceso la rosa…delicatissimo profumo che si irradia senza imporsi…metto un punto profumo in salotto e uno in bagno…sul lavandino ..con degli asciugamani piccoli per ospiti e dei fiori freschi in un vaso di cristallo  …mi piace che il bagno profumi di fresco e pulito… Come cotillon avevo preparato dei vasetti di miele biologico di diverso tipo…per la colazione del mattino successivo…o per cosa preferivano..avevo creato un pacchettino trasparente legato con uno spago rustico e un nastro a quadrettini grigio perla (colore ricorrente della tavola)!!! E ogni ospite li ha trovati sul proprio piatto quando si sono accomodati in terrazza!!! Il giardino lo avevo allestito per l’aperitivo/antipasto…con le sedie a sdraio intorno ad un tavolino apparecchiato con un asciugamano bianco candido antico con le cifre della mia bisnonna… La cosa importante le lanterne contro le zanzare…gli ospiti devono rilassarsi assolutamente  senza nessun tipo di fastidio…

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La tovaglia della tavola era di Blanc…bianca di cotone grezzo con dei ghirigori grigio perla molto delicati e con i tovaglioli simili….quindi il centrotavola l’ho scelto colorato con dei fiorellini multicolori …come l’estate richiede…tutto troppo soft mi annoiava….sotto al vasino ho posto uno specchietto rotondo che rifletteva i colori e che donava una cura in più al centrotavola…altri due specchietti rotondi accompagnavano il vasino con due portacandele in vetro rustico grigi opachi e leggeri…con delle candeline tono su tono…

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Per segnaposto ho utilizzato delle pere cosce..con uno spago e un bigliettino con su scritto il nome del commensale… sembra una banalità o un’inutile formalismo….ed invece è importante che ognuno appena arriva sappia  dove possa sedersi in tutta tranquillità…ovviamente prediligendo per me un posto mobile e comodo con la cucina…e per mio marito un posto utile per il salotto …postazione dei vini e liquori…

Sulle piante avevo messo alcune candele acquistate nel mio ultimo viaggio…quelle di vetro con candeline interne grigie..ed un filo metallico da poter appendere …

E sul balcone altre candeline ci accompagnavano con il loro bagliore caldo e soffuso…

Il menù della serata non aveva motivi ricorrenti…non sono riuscita a crearli….ma l’insieme era armonioso e leggero…odio cucinare cibi pesanti…le persone che siedono alla mia tavola devono stare bene anche il dopocena..e la mattina seguente..

Menù

Antipasto/aperitivo in giardino

Grissini acquistati dal fornaio con semi di sesamo , con crema di pistacchi e affettat grazie alla ricetta di  miele e ricotta

Tartine con caprino e mostarda di pere, grazie alla ricetta di semplicemente cucinando

con spumante Ferrari Magnum

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Primo

Cous Cous integrale con zucchine e fiori di zucchina e gamberi

Vino: Pinot Bianco 2012 Plattenriegel- Girlan

Secondo

Coda di rospo con sale ai petali di rosa

Con contorno di verdure del contadino saltate con pane ed erbe aromatiche

Vino: Chardonnay Bramito del Cervo 2011,  Castello della Sala -Antinori

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Pane integrale nero alle noci servito con miele di acacia bio e  pecorino del pastore con pere cosce e ovviamente noci da sgranocchiare assieme per esaltare i gusti accostati

Vino: Taurasi – Il Poliphemo 2007 – Luigi Tecce

Dolce

Mousse di lamponi freschi con Porto Sandeman LBV 2004

Caffè servito con baci di dama freschi

E poi ci siamo trasferiti di nuovo in giardino sulle sdraie per assaporare dei liquori e fumare in santa pace il sigaro cubano (stasera gli uomini hanno degustato un Ramon Allones Superiores del 2010 con Rum Nation 1995 Barbados) al fresco odore della betulla….

Spero vi sia piaciuta e che possiate attingerci qualche ideuzza per delle vostre serate…se così fosse mi fareste immensamente felice….

Un ringraziamento speciale a Roberto Giomi per aver fatto le foto prima, durante e dopo la cena.

Potete anche vedere il video di foto su youtube

A presto con nuove coccole…

Ciambella integrale al profumo di agrumi e cannella

Oggi … domenica 29 settembre ….il tempo è davvero autunnale…e  mi piace…è mattino….l’odore di erba bagnata  irradia dal giardino…ho le finestre aperte..mi piace questo fresco  che entra in casa…dormono ancora…piove …e il giardino dove ieri avevo fatto le foto alla mia tortina…è completamente diverso…ha una luce diversa…ma non mi dispiace affatto….

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oggi iniziamo con il tè del pomeriggio…tè dopo studio o lavoro…è un rituale che abbiamo in inverno…la domenica serve per ricognizione di tutte le attività che si fanno in settimana…spesso a me ..oltre che per lavoro… serve per  portarmi avanti in diverse faccende domestiche..ma che ve lo racconto a fare??  Chi mi legge e lavora sa bene cosa voglia dire organizzazione….per far combaciare il tutto!!!

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Ma questo momento è fuori dal tempo..il rumore della pioggia battente mi fa compagnia…e mi rilassa…adesso prenderò il mio caffè e una fetta della mia ciambella…dal sapore invernale…

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Questa ciambella l’ho scoperta in una rivista lo scorso anno…non ricordo quale…e l’ho poi rifatta con delle varianti…è di sicuro effetto…anche per una cena con gli amici…basta aggiungerci della  crema inglese…o della marmellata di arance… o del semplice gelato…in effetti  la ciambella nasce come dolce da colazione…ideale da portare a scuola..sia per me che per mio figlio…è salutare e non troppo calorico…facilmente trasportabile…e soprattutto è perfetta associata ad un tè o al latte del mattino…mio figlio ne va pazzo…ma anche per la merenda…lui ci prende una tisana e se la gusta quando ha finito  di studiare e prima dell’allenamento…

Ciambella integrale

Per 6 persone

120 gr di farina integrale biologica

130 gr di farina bianca (io uso farina di farro bianca)

180 gr di zucchero di canna (io spesso uso il miele 80 gr)

1 uovo

1,5 dl di latte intero

8 gr di lievito vanigliato in polvere bio

80 gr di olio extra vergine d’oliva (io spesso uso olio di riso ha un sapore più delicato)

1 arancia non trattata

1 limone non trattato

Olio e farina per lo stampo

Zucchero a velo

un pizzico di sale

cannella

(la ricetta prevede anche 50 gr di uvetta , ma ai miei non piace e quindi l’ho omessa, al suo posto ci aggiungo delle mele grattugiate, ma non in questa ciambella)

Ottima anche con frutta secca , insomma è una ciambella base, il resto è gusto vostro.

Procedimento (io uso il robot)

Montare l’uovo con lo zucchero e un pizzico di sale , unite la farina integrale, la farina bianca, il lievito, l’olio di oliva, il latte, la scorza del limone , dell’arancia e della cannella.

Ungete d’olio e infarinate uno stampo a ciambella da 20 cm di diametro. Versatevi l’impasto e cuocete la torta nella parte centrale del forno, circa 50 minuti.

Fatela raffreddare e spolverizzate con zucchero a velo .

Una porzione di dolce senza frutta secca  ha circa 300 cal.

Quello che vorrei ribadire è la qualità degli ingredienti…spesso vedo i miei alunni con merende pesanti che non agevolano la ripresa dell’attività didattica…merende con ingredienti integrali e genuini agevolano qualsiasi tipo di attività…e come mamme penso sia un sollievo sapere che dare ingredienti sani ai nostri figli fa parte del nostro amore per loro…

ciambella 9