Il cibo e il filosofo

Domenica scorsa  a Montecatini, alla rassegna “Food & Book” all’interno dei bellissimi edifici liberty delle Terme Tettuccio, ho ascoltato un “filosofo del cibo”, Nicola Perullo,  che ha presentato il suo libro “La cucina e’ arte?”, edito nel 2013 da Carocci editore.

 

Copertina Perullo

 

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Come sapete, anche se abito a Lucca da molti anni, sono una livornese DOC e, ho scoperto solo dopo che lo e’ anche l’Autore.  Egli, come molti di noi, ha lasciato la citta’ e ha fatto esperienze professionali altrove…. Il suo CV e’ molto interessante e sentirete parlare di lui anche in altri ambiti a causa dei nuovi incarichi che ricopre…. ma da persona schiva e competente quale è, si è presentato soltanto come filosofo e professore universitario di Estetica.

 

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Il libro e’ abbastanza complesso e assolutamente interessante, e per questo lo leggero’ con calma, ma oggi nella presentazione sono venuti fuori argomenti  che possono far riflettere tutte noi foodblogger che siamo appassionate di cibo, anche come rappresentazione e comunicazione.

Alla domanda oggetto del titolo egli risponde che la cucina “può” essere arte se vengono rispettate certe condizioni che l’Autore spiega in nove tesi.

Ma la cosa piu’ bella e incoraggiante per noi è che il successo della cucina di oggi non e’ dovuto solo ai grandi chef come Adria’ e Bottura, ma ad un processo che parte dalla scelta di materie prime, coltivate con certi criteri, elaborate con creativita’ e passione, presentante in ambienti piacevoli e gustate da noi con uno stato d’animo giusto e aperto.

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Se uno di questi passaggi viene meno, perdiamo il concetto di arte. Mio marito, da ingegnere,  direbbe che tutta la “supply chain” deve essere sotto controllo per avere un risultato di eccellenza ed il terminale di tale catena siamo proprio noi che gustiamo un piatto come quando contempliamo un quadro in religioso silenzio seduti in un museo.

Mi viene in mente Carlo Petrini quando afferma in uno dei suoi libri che “mangiare è un atto agricolo”, parafrasando Wendell Berry, contadino/poeta/saggista del Kentucky…

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Insomma se rispettiamo certe condizioni di studio, duro lavoro, riscoperta delle tradizioni, elaborazione, innovazione, sperimentazione e verifica dei risultati, la cucina, da scienza si puo’ trasformare in arte. Ossia partendo dall’artigianato delle nostre nonne e mamme, passando per la scienza della cucina arriviamo all’arte….

Ma artisti non ci si improvvisa riproducendo semplicemente uno scarabocchio che possiamo vedere al MoMA… l’Autore ricorda che il Picasso che conosciamo, e’ passato attraverso tutte le fasi di studio della pittura dei classici e che era in grado di dipingere Madonne tradizionali dalla bellezza straordinaria…. analogamente il famoso e criticato Adria’, che pure cita spesso Picasso, e’ arrivato alla cucina molecolare dopo anni di duro lavoro….il nostro Bottura ricorda sempre le tradizioni culinarie di famiglia…. ossia ci vuole forma e sostanza… presentazione di un piatto ma anche un sapore che non si dimentica.

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Oppure puo’ essere arte anche fare un piatto comunissimo come una  pizza, anzi forse è anche piu’ difficile poiche’ tutti siamo in grado di giudicarlo. Infatti ciascuno di noi ha una propria idea di pizza legato al nostro passato e al nostro gusto… quante volte siamo andati in pizzeria e siamo rimasti delusi perche’ cio’ che abbiamo ricevuto non rispecchiava le nostre aspettative? Magari semplicemente perche’ abbiamo aspettato troppo o perche’ la pizza era stata servita tiepida…

Concludo dicendo, da non-filosofa e da non-cuoca professionista, ma da appassionata di cucina, di fotografia, di emozioni legate al cibo, e questa è la ragione per cui ho aperto il blog, che credo fermamente che ….”anche”… il “mezzo e’ il messaggio” (McLuhan docet): questa credo sia l’essenza della blogsfera…

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Ossia oltre alla sostanza del piatto e la bravura culinaria in sè, che non credo di avere… è importante come un piatto viene comunicato, descritto, rappresentato visivamente, per le emozioni che il suo racconto puo’ suscitare, per i ricordi legati ad una persona cara o ad un momento particolare..

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Forse questo per l’Autore non è arte, ma in fondo un’ arte senza pubblico non è un’arte… e in quest’arte tutte noi abbiamo uno spazio… ed è per questo che siamo qui, ognuna con le proprie qualita’ e passioni….

 

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Una donna…..ed il suo inno alla Vita e all’Amore…

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Un mezzo sorriso disincantato… la voce roca… una sigaretta tra le dita… le unghie laccate di rosso  imperfetto…

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La Signora dei Navigli… nata il 21 marzo 1931… attraversa la follia della guerra…

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Annaspa nei bagliori di luce…prova a vivere aggrappandosi  a quel che può..soprattutto come può…

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Leggere i suoi scritti mi ha trasmesso il suo dolore oltre la pelle…la sua assoluta lucidità.

Sono riuscita ad udire le sue urla silenziose… le sue parole… e soprattutto i suoi pensieri … profondi… blu…

Un soffio oltre il dolore…il manicomio… le violenze… la mancanza  delle figlie… della sua casa…

Canta gli esclusi..l’abbandono… ma anche e soprattutto la speranza… la voglia di vivere

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osserva con uno sguardo distaccato ma toccante la Vita… la fa sua… avida di amore e di emozioni …

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FOTO REPERTORIO ALDA MERINI

– Con questo post partecipo al contest “Peace and Love: festeggiano insieme l’Amore” nella sezione “creazioni varie” di ricette fuori fuoco

… io e la mia reflex a Milano….

Non resisto…nonostante la stanchezza…le giornate frenetiche persa fra lavoro..famiglia..casa…auto…impegni

proprio non ce la faccio…

fra una corsa e l’altra…spesso tralasciando pezzi della mia vita…arrancando come posso in questo tempo odierno che mi stritola e che non mi lascia respirare come vorrei..

quando scatta il click…prendo la mia reflex e vado…e mi riapproprio del mio tempo…

Sabato scorso è stato uno di quei momenti…di quei click…e stavolta quel click ha un nome…Barbara Torresan

sveglia alle 6…doccia…controllo zaino…tutto ok…si parte per Milano….mio marito mi accompagna…guida fra temporali e neve ….tempo orribile… eppure non ci siamo mai detti MA CHI CE L’HA FATTO FARE???

abbiamo chiaccherato allegramente …facendo colazione in un autogrill chiassoso e illuminato al neon…odio la luce del neon…fredda e opaca…ma non ci abbiamo fatto caso…

ore 10,45 approdo a CUCINA IN …non sapevo bene cosa mi aspettasse…ma ero euforica e per niente intimorita…

mi ritrovo ancora a 50 anni ad essere felice di conoscere  gente nuova …ad aprire nuovi orizzonti…a trovare piacere nello stupirmi…e tutto ciò mi fa sentire viva…ed entusiasta della vita…perchè se hai la fortuna di fare ciò che ti piace..sei al top..e non c’è dubbio..ti senti piena di tutto quello che hai…

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La location è una cucina moderna attrezzata di tutto punto….sedie alte bianche …tavolo quadrato …in un angolo in fondo un uomo digita al computer…solo dopo scoprirò che è Gualtiero  …famoso chef che per noi cucinerà uno straordinario comfort food…un risottino all’arancia stupendo nella sua semplicità….e perfetto in quella giornata fredda e buia di Milano…

Ci accoglie Rocco …il fotografo che si occuperà della parte teorica..una persona squisita e professionale al tempo stesso…

Arriva Barbara….immersa nella sua sciarpa calda …capelli raccolti morbidamente…

aspettiamo La Viz…  che arriva  assonnata da una festa della sera prima….senza trucco…in ritardo….dice poche parole…ma vi posso assicurare che  si capiva ciò che pensava attraverso gli occhi…una forza !!!

Al tavolo sono accomodate altre donne…siamo tutte donne…e suppongo blogger…solo dopo scoprirò che alcune di loro si  occupano di fotografia e ne hanno fatto un mestiere…se solo lo avessi saputo prima le avrei stressate con i miei dubbi e con la mia curiosità per quel mondo che loro vivono da anni…quel mondo che mi sta affascinando e catturando sempre di più…

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se vi va …date un’occhiata ai loro siti o blog…secondo me sono stupendi…emozionanti…foto che parlano di loro..delle loro personalità…del loro modo di vedere il mondo…

….. annalena…….  annarita   ,,,…  diana  …… merve …….   paola ….

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mauela      e    simona       sono due blogger come tutte noi…con la voglia di capirci sempre di più in questa blogsfera….due giovani mamme…a cavallo fra le loro passioni e l’impegno e la responsabilità di crescere i loro bambini…splendide…diametralmente opposte per tratti fisici e stupendamente affascinanti entrambe…

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Barbara è una donna con pochi fronzoli…diretta…senza orpelli…ti dice le cose come stanno e punto…prendere o lasciare…ha aperto la sua valigia come Mary Poppins…e ci ha svelato il suo mondo…fatto di pinzette…pennelli….bottigliette magiche…

ricette ardite….cereali sconosciuti…la ricerca del gambero perfetto…

tutto sembra facile…in fondo Barbara non è una semplice blogger..lei è una professionista…ed il suo mestiere lo sa fare … fotografia pubblicitaria…foto per invogliare al cibo…spesso foto che hanno dei trucchi…delle dosi minime…piatti mignon…carini per delle bambole…come quando ero piccola e adoravo ‘fare la mamma’…e cucinavo per il mio’ bambino’…

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Rocco integrava..smussava..ampliava…puntuale…rigoroso…

Quando è arrivato mio marito…ero solo un pò stanca…ma non mi ero realmente resa conto che erano già le 17….anche lui era stato benissimo…girovagando con tutta la libertà…fra una libreria del centro ed un’altra…bighellonando a Brera…godendosi Raffaello….e  sorseggiansdo del barolo in una piccola trattoria locale…

ci siamo salutate frettolosamente…scambiate i blog…il tempo si era riappropriato di noi…chi aveva il taxi..chi perdeva il treno…

la giornata era finita..e stavamo tornando ai nostri impegni..alla nostra vita…l’orologio era tornato ad essere il nostro padrone…

effettivamente era come se per delle ore il tempo si fosse fermato….e la fotografia e le parole di Barbara e Rocco ci avessero trascinato in un mondo ovattato e pieno di flash e di luci…poi…come Cenerentola…allo scadere delle 17…tutto avesse ripreso a scorrere..frenetico e incalzante…

arrivata a casa ero piena di energia e voglia di fare…il primo impulso è stato quello di girovagare nei nuovi blog…ma poi la stanchezza mi ha vinta…e al mattino avevo il messaggio di manuela su facebook…

nuove amicizie…reali..virtuali…una passione in comune…un mondo sommerso che ci attraversa… rari sprazzi di realtà intensa e vissuta…interessi e sapori nuovi….cultura…orizzonti che si allargano…che dirvi MI PIACE!!!

alla prossima coccola….

Re cake 2 – Cream, chocolate and salted caramel tart….

Non è facile uscire indenni dal mondo della blogsfera…dal vortice nel quale volente o nolente ti ingloba..nonostante la tua assoluta lucidità … ci sono dei  momenti che mi sembra di non fare davvero ciò che voglio….ma mi riprendo subito … e per me diventa di fondamentale importanza restare fedele a cosa scrivo…a chi mi legge..a chi leggo…

stare bene….

e con questa riflessione sono approdata a re cake 2…

crostata panna cioccolato e caramello[1]

conoscete già la filosofia che attraversa questo gruppo … idealmente una food blogger partecipa dando sfoggio di rielaborazione personale con una ricetta proposta….certamente esistono dei vincoli..altrimenti diventa una re-cake completamente diversa…e ciò non avrebbe senso…

…e mi son detta… ma perché rielaborare una torta cosi magnifica?? Cosi buona…cosi perfetta??? È vero..è proprio la torta della felicità…ha tutto cio che piu mi piace… sensuale… elegante… ricca… e perché devo rielaborarla??? Ho spulciato su google… diversi tipi di ganasce… diversi tipi di frolla… e proprio giorni fa… mentre piovigginava insistentemente sui vetri della macchina maledettamente appannati… si, in quel preciso istante mi son detta…MA PERCHE’??

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Io non sono cosi… non riesco …e non mi deprimo affatto… a me non interessa la ricetta perfetta…. a me piace  la ricetta che parli di me… voglio tornare a fare come piu mi va… come mi piace… come sono io… mi piace il gruppo re cake… mi diverte… mi piace la torta… mi piace fotografare e creare ambienti che parlino di come vivo un piatto… un evento… un momento… e cosi ho fatto… ecco la mia recake… esattamente come doveva essere… quello su cui ho lavorato e pensato è quello che più mi piace…ed è la qualità degli ingredienti… e l’atmosfera con la quale ho presentato la torta… come l’hanno vista e vissuta in casa mia… una sera di novembre… un venerdi sera… rientro di mio marito dalla Germania… rientro dalla Polonia di mio figlio… il resto è stato goduria … libidine pura elevata a potenza…

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Non sono stata originale… o brava …o perfetta…e non mi interessa minimamente esserlo…è vero…ma  questa re cake..si si proprio questa torta ha creato l’evento per una serata che odorova di famiglia…di cura per chi amo…di chic e di raffinata ricercatezza….questa re cake l’ho servita su dei piattini dipinti a mano …ultimo acquisto del mio fine settimana autunnale in Belgio… con forchettine d’argento e degustata con del Barolo Chinato… con dei piccoli bicchieri di cristallo della mia bisnonna…

L’ho cucinata con gioia… l’ho cucinata per puro piacere… con calma… rispettando i tempi… e le mie foto spero che  testimonino   tutto questo … e i miei due uomini sapevano che al loro rientro li attendeva una torta speciale…

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appena arrivati mi hanno chiesto che torta avessi preparato… ma era una sorpresa… era una torta per loro… e dovevano attendere… come tutte le cose belle… si devono attendere e gustare appieno quando è il momento giusto…

ho accesso le candele… e cenando… abbiamo aspettato…

vedere i loro occhi stupiti davanti a quel tripudio di cioccolato fondente…mi ha reso orgogliosa…

ecco questo è stato per  me è re cake 2….esattamente come volevo che fosse…una torta che rappresentasse un ricordo…un momento…un evento … una sorpresa…

foto ritagliata

CREAM, CHOCOLATE AND SALTED CARAMEL TART

Per la base:
250 gr farina 00
30 gr farina di mandorle (o mandorle tritate)
150 gr  burro freddo tagliato a cubetti
80 gr  zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
vaniglia

Per il caramello salato:
70 gr zucchero
70 ml panna heavy (con il 36% di grassi)
1 cucchiaino di burro
1 pizzico di sale

Per la crema al cioccolato:
500 ml di panna heavy
350 gr cioccolato fondente

Per la panna montata
300 ml di panna heavy molto fredda

2 cucchiai  di  zucchero

Prepara la crostata.
Unisci tutti gli ingredienti, forma una palla e mettila in frigo per mezz’ora avvolta in pellicola (o in un canovaccio).

Prendi una tortiera da 25/26 cm di diametro, imburrala e foderala con carta forno (oppure usa stampi più piccolini).
Stendi la pasta sulla tavola infarinata, oppure tra due fogli di carta forno, e falla spessa circa 3 mm.

Disponila sullo stampo, e mettiala in frigo per 30”.

Scalda il forno a 180 gradi.
Metti sulla crostata la carta forno e, sopra questa, i fagioli secchi e fai cuocere per 25″.
Togli la crostata dallo stampo e falla freddare.

Preparati tutti gli ingredienti per il caramello a portata di mano. Metti lo zucchero in un pentolino a fuoco medio ed aspetta che si trasformi in caramello (2/3 minuti). Quando avrai un caramello dorato, togli il pentolino dal fuoco ed aggiungi subito la panna, il burro ed il sale e gira la salsa continuamente finché non diventi omogenea (non mettete le dita nel caramello!).

Falla freddare un po’ e versala sulla crostata.

Metti poi il tutto in frigo per un’ora almeno.

Per la ganache al cioccolato, metti la panna sul fuoco, nel frattempo taglia il cioccolato. Quando la panna bolle, toglila dal fuoco e aggiungi il cioccolato.

Gira il tutto con una frusta. Quando sarà fredda versa sulla torta, che era in frigo, e la fai freddare per un giorno.

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Infine, mi ero dimenticata della svolta epocale  che sto avendo con  la fotografia… grazie ad essa sto imparando a vedere le cose intorno a me con altri occhi… tutto assume una visione diversa… attraverso un obiettivo… piuttosto che un altro… attraverso la luce…  le mie giornate sono attraversate dalla luce giusta… e questo mi fa star bene!!!

E cosi’ alla fine… per l’ennesima volta ho cercato di rimanere fedele a me stessa….e sto postando quello che più mi piace…fotografare la re cake con la poesia del suo morbido ripieno e della sua voluttuosa panna…

…alla prossima re-cake….sempre a modo mio…<3

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Re-Cake: treccia integrale con confettura di pere al caramello e cannella

Elisa del ilfiordicappero, insieme ad altre 4 amiche di blog, Sara di Dolcizie, Silvia di Acqua e Farina-sississima, Miria di 2 amiche in cucina e Silvia di Tra fornelli e pennelli, hanno creato un gruppo di … lavoro! 

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Cercano nel web qualche foto di dolce particolare, che le ispira, che le stimoli; generalmente sono ricette in lingua straniera, quindi, le traducono, convertono le unità di misura e creano una locandina con foto originale e traduzione degli ingredienti e procedimento.

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Ecco la prima ricetta Re-Cake, tratta da ilfiordicappero:

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Questo è il mio dolce rifatto, partendo dalla ricetta originale della locandina.

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In realtà esiste anche un gruppo facebook RE-CAKE….dove ci troviamo e prendiamo un tè assieme…parlando delle nostre re-cake….

la mia prima re-cake è stata un’avventura condivisa …la trovavo difficoltosa….non volevo impastare…non avevo tempo….ma…l’ho fatta!!!!

in una giornata in cui tutto era caos…mi sono messa a fare una re-cake…

è stata la decisione più divertente e irrazionale che potessi prendere…

Mentre impastavo scrivevo sul gruppo….mentre lievitava  ho aggiornato le altre…prima di stenderla e farci la treccia ho scelto la marmellata..ho infornato…facendo prima una foto e inviandola al gruppo…fra battute e tormentoni ….l’ho sfornata…eeeee….magnataaaaaaaaaaaa…..il gruppo aspettava commenti e foto…tutte unite da una re-cake….da morire dal ridere…

la sera sfinita salendo le scale…con la casa inondata di profumo di buono… avevo il sorriso stampato in faccia..magia della complicità fra donne…che è unica…magia del nostro essere ironiche…della capacità di prenderci sul serio e anche in giro….di ridere oltre lo schermo di un pc…noi donne siamo così… prendere o lasciare…

‘Amo le donne perchè sono materne anche a cinque anni, sensuali anche a tre, erotiche anche a settanta, civette anche a ottanta. E la loro attività preferita – siano segretarie o ingegneri, casalinghe o impiegate – , la vera grande attività che svolgono persino quando dormono, è amare’ (questa frase è tratta dal libro di Simona Izzo ‘L’amore delle donne’)….

Treccia  integrale con confettura di pere al caramello e cannella.

1 bustina di lievito disidratato bio
60 ml di acqua calda
55 gr + 15 gr zucchero   ( di canna )
85 gr burro (diviso)
60 ml latte intero
1 cucchiaino di sale
1 uovo e mezzo+ 1 tuorlo da spennellare sulla treccia prima di infornarla
370 gr farina integrale bio
1 vasetto di confettura di pere al caramello e cannella
mandorle a lamelle
(dosi per una treccia grande)

Sciogli il lievito nell’acqua e poi aggiungi 55 gr di zucchero, 55 gr di burro, il latte, il sale, le uova e 170 gr di farina.
Impasta finché l’impasto non diventa liscio e vellutato. (io ho usato la macchina del pane col programma IMPASTO PER  PIZZA)

Aggiungi ancora 200 gr di farina; se l’impasto risulterà troppo morbido, aggiungi ancora un po’ di farina.

Ho lasciato lievitare nella macchina del pane (come da programma richiesto), fino a che non è raddoppiato.

Dopo la  lievitazione, metti l’impasto sulla spianatoia, sempre infarinata, e fai un rettangolo da circa 60x33cm.

Metti sul  rettangolo 30 gr di burro a tocchetti e spalma la confettura; lascia, per ogni lato del rettangolo, 1,5 cm liberi, senza confettura per garantire una buona chiusura.

Con il rettangolo di pasta, fai un rotolo partendo  dal lato più lungo.

Poi, con un coltello, taglia il rotolo in due, per il lungo.

Unisci le parti finali della pasta e crea una specie di treccia, unendo e  chiudendo bene estremità della  treccia.

Metti la treccia su un foglio di carta forno, copri con un panno e fai lievitare per 30 minuti.

Metti le scaglie di mandorle e inforna a 180 gradi  per 20/25 minuti.

Ed ancora a chi interessasse la mia ricetta di MARMELLATA DI PERE AL CARAMELLO E CANNELLA….

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Marmellata di pere al caramello con cannella:

1kg di pere sbucciate e 3 hg di zucchero. Il succo di un limone  e ci metto  3 hg di zucchero di canna, sul fuoco fino a che non assume un colore dorato. A questo punto ci aggiungo le pere sbucciate e mezzo cucchiaino di cannella in polvere bio.

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Alla prossima re-cake…..

Una zuppa confortante di miso… in una fredda serata sul Reno

Dicembre 2012…fine settimana a Dormagen (Germania) per  LA  gara di mio figlio …la più importante a livello mondiale… tensione alle stelle… ti ripeti che è la sua vita e non la tua… ma lo stomaco si stringe in una morsa ugualmente…io e mio marito in hotel a Dusseldorf..  mio figlio con la nazionale italiana  in un altro albergo…

Mattina presto…freddo pungente sulle guance…nevischia…silenzio in auto..parcheggiamo la macchina e prendiamo un caffè lungo…ci scaldiamo con quello….

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Inizia la fase pre-gara…non guardo dove sia mio figlio….e parlo con un’altra mamma italiana…del più e del meno..nessuna delle due fa cenno alla gara..è cosi che funziona…è un rituale al quale ti attieni…non dici mai tutto quello che hai dentro…potresti essere fraintesa..e poi c’è competizione..inutile prenderci in giro..

Allenatori che si avvicendano…ragazzi con i visi tirati …gli occhi attenti…la concentrazione è massima…inizia il rumore delle sciabole che sbattono fra di loro…sono anni che continuo a non capirci nulla nelle regole di questo sport…

Organizzazione perfetta…è inutile i tedeschi in queste cose sono davvero bravi…

Si mangia durante la gara come si può…ne abbiamo visti di palazzetti…sicuramente più mio marito di me..ma adesso siamo qui…fa freddo…anche se il palazzetto è riscaldato…cemento per sedia…i classici gradoni dei palazzetti…di tanto in tanto urla di vittoria…urla di sconfitta…poi silenzio….nella scherma.…la platea non tifa..non  urla… sta in silenzio e  soffre…e’ come una partita a scacchi che viene giocata  in pochi secondi… dipende dalla clemenza  o meno dell’arbitro…

Mio figlio è emozionato …è la sua prima gara importante da juniores…e tutto è nuovo…non è spaesato…ma è teso

Quando usciamo dal palazzetto è buio…mio figlio non è andato male… ma nemmeno bene… se l’è giocata… deve crescere e migliorare…ma questo lo sa bene anche lui…lo salutiamo..e andiamo spossati al nostro hotel…

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Il tempo di riposarci un momento e andiamo a cena …abbiamo dovuto prenotare la sera prima..il ristorante era strapieno… strano…

Quando scendo capisco il perché…fuori sta nevicando…il ristorante dell’hotel Hyatt ha solo vetrate sul Reno.. e l’unica fonte di luce sono alcune abat jour e candele sui tavoli…STUPENDO…

Ci sediamo…e arriva la cosa più confortante che abbia  mai mangiato…LA ZUPPA DI MISO…

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In quel preciso istante tutto assumeva una luce diversa…tutto aveva un sapore diverso…e tutte le tensioni negative sparivano per far posto a sensazioni di calore e benessere…il brodo di miso in quel contesto…era un maglione caldo in una sera d’autunno…

Fuori continuava a nevicare sul Reno..ma io non avevo freddo…stavo bene…e la gara in quel preciso istante era lontanissima da me…tutto tornava ad incastrarsi perfettamente..tutto riprendeva la giusta collocazione ..e la gara ..era una semplice gara..qualsiasi fosse stato il risultato…tutto era ridimensionato alla giusta realtà ed importanza…

Il brodo di miso…l’ho trovato raffinato  nella sua semplicità…l’ho riproposto a una cena con amici ed è stato apprezzato tantissimo..caldo confortante dona tepore…altre volte è capitato di cucinarlo per cena…e tutte le volte mi ha riscaldato…e rievocato quella sera a Dusseldorf…con la neve e il Reno…alla sola luce della candela sul nostro tavolo…

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ZUPPA DI MISO

RICETTA (Dosi per due persone);

E’ un piatto giapponese a base di miso (un condimento a base di semi di soia e altri cereali, come orzo o riso, fermentati attraverso l’azione di un fungo). La pasta ottenuta da questa trasformazione si lascia poi fermentare ancora in acqua salata. Il miso ha un sapore deciso e abbastanza salato: nella cucina giapponese viene usato per insaporire varie pietanze. Per la zuppa o brodo di miso ho usato carote, cipolline bianche, zenzero, olio di sesamo, funghi champignons (ma servirebbero funghi enoki o shiitake), spinacini freschi sminuzzati, 2 cucchiai di miso di riso (è più delicato rispetto al sapore di quello d’orzo), 125 gr di tofu scolato e tagliato a dadini, tamari (due gocce ). Queste sono le dosi per due persone.

Scalda l’olio di sesamo in un wok e soffriggi le cipolline bianche tagliate in diagonale sottilmente.

Aggiungi la carota tagliata a striscioline e dopo averla fatta saltare per qualche secondo, aggiungi i funghi e gli spinacini fino a che non appassiscono.

Togli il tutto dal wok e metti in due ciotole.

Prendi 600 cc di acqua e porta ad ebollizione. Quando l’acqua bolle prendi una ciotolina e mettici il miso con un po’ d’acqua calda al fine di scioglierlo.

Io lo filtro con un colino prima di aggiungerlo all’altra acqua .

Tagliare a dadini il tofu e scolarlo. Aggiungere il tofu alle verdure nelle due ciotole o scodelle.

Ricopri con il brodo di miso. Aggiungi tamari o salsa di soia e servi immediatamente.

N.B. La ricetta è stata tratta dal ricettario ‘Lunedi senza carne’ Ed. Luxury books e dal blog Giallo zafferano. Ho fatto un mix. Il bello della zuppa di miso è che potete variarla a vostro piacimento, e infatti in giro ne trovate di tutti i tipi. Le verdure possono essere tranquillamente sostituite a vostro piacimento. Io per casa mia la faccio con le verdure che ho a disposizione in base alla stagione. Attenzione a salare!!! Assaggiate prima!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di DOLCIZIE e IK FIOR DI CAPPERO