Un piatto antico… la Garmugia lucchese

Oggi vi parlo di una ricetta antica, la ‘Garmugia alla lucchese’ in quanto si trova solo in lucchesia e solo in Primavera.

E’ una minestra speciale e gli ingredienti occorrenti si trovano freschi e tutti contemporaneamente solo verso la fine di Aprile, massimo fino alle prime settimane di Maggio, poi …. basta, fino all’anno successivo niente più Garmugia.

Era proprio questa sua rarità, questa sua difficoltà che intrigava e che ne faceva un piatto speciale, un piatto da attendere con curiosità.

Nonostante che sia a base di verdure non si tratta di certo di un piatto popolare, ma nobile, perché gli ingredienti sono rappresentati da primizie e per di più accompagnate da una certa quantità di carne magra di manzo; queste sono tutte cose difficilmente a disposizione nella consueta dispensa  dei contadini. È questa invece una minestra da signori composta da cipolline novelle, con carne magra macinata, fave fresche, piselli, carciofi tagliati a spicchi e degli asparagi … solo le punte, leggermente scottate; il tutto è inondato da “ottimo” brodo e si serve in scodella con dadini di pane fritto.

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Non ci sono spezie, non ci sono aromi costruiti dall’abilità del cuoco; ci sono solo i  profumi della Primavera.

 La Primavera.. e l’odore di queste primizie….. mi fanno ricordare la mia terra, le radici, la vita dei campi scandita, da mattina a sera, dalle faccende agresti.   E’ un tuffo nel passato dei miei nonni materni, nella vecchia casa in mezzo al frutteto. Amavo particolarmente passare fra le lenzuole stese con un filo di alluminio legato da un albero ad un altro, annusare ad occhi chiusi quell’odore di fresco, sentirlo sulle guance assieme al cotone grezzo. Con l’arrivo della primavera tutto si svegliava, la vita in campagna era legata al ritmo delle stagioni ed anche i piatti caratteristici si alternavano e si adeguavano allo scandire della ciclicità del tempo. La primavera era un inno alla vita, ai colori, aria profumata e leggera, rondini che tornano.

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La mia bisnonna Ida ridacchiava sempre allegra, le piaceva più lavorare la terra che cucinare. Mi parlava di grano e di semina e del timore della grandine e del maltempo che potevano rovinare l’intero raccolto. Mi piaceva giocare a nascondino nel grano quando diventava alto quanto me.

Nonna Ida chiamava le galline nel pollaio ‘Co co co coccodè’ e nel grembiule rovesciato teneva il becchime, lo spargeva e i pennuti si raccoglievano veloci attorno a lei. Il calore delle uova che nonna raccoglieva nel cestino al tramonto era così rassicurante.

Così come lo spuntare delle prime piantine nell’orto…avere la certezza che ogni primavera tutto rinasceva era anch’esso rassicurante…cosi come la garmugia oggi per mio figlio…ogni primavera è certo che sulla mia tavola riappare con le primizie verdi e fresche…in special modo sulla mia tavola della Pasqua non può mancare..

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Ma parlare di garmugia nella Toscana del Granducato, nella nostra Toscana del contado é come parlare di una cultura e di una lingua straniera, proprio perché, come dice il titolo della ricetta, si tratta di “Garmugia alla lucchese”. Lucca fino al 1847 non faceva parte del Granducato di Toscana, era uno stato a se stante; Repubblica indipendente fino al 1805 e poi Ducato di Lucca fu annesso al Granducato solo alla vigilia della unificazione Italiana.

In definitiva Lucca diventa Toscana solo quando la Toscana diventa Italia; prima si trattava di due stati autonomi con tanto di frontiere e di dogane e quindi sicuramente con tradizioni e culture diversificate. È naturale quindi che certe tradizioni si siano radicate solo in piccole nicchie di questo territorio.

Certo è che anche l’etimologia della parola rimane assolutamente misteriosa.  Fra le varie ipotesi possiamo citare la possibile derivazione da “germoglio” visto che si tratta di un piatto confezionato con tutte verdure freschissime; oppure un’altra che la vorrebbe far derivare dal francese “gourmet” forse in ricordo dell’influenza francese esercitata sulla città di Lucca dalla sorella di Napoleone, la Duchessa Elisa Bonaparte Baciocchi. Neppure l’Artusi ne parla nel suo famoso libro.  È probabile quindi che non la conoscesse, perché questa tipologia di piatto sarebbe stata adattissima al suo pubblico signorile e chic.

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Le note storiche le ho riprese da un paio di libri interessanti come quello di Lorena Fiorini ‘Terra di toscana’ ma soprattutto da ‘Pranzi e conviti. La cucina toscana dal XVI secolo ai giorni d’oggi’  della Marchesa Maria Luisa Incontri Lotteringhi della Stufa e da un articolo sulla rivista LabArtArc

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La ricetta è tratta da una vecchia raccolta del quotidiano Tirreno curata da Aldo Santini, che riprese le piu’ belle ricette toscane traendole dai migliori ristoranti tipici storici delle varie zone. Questo versione della Garmugia e’ quella del ristorante ‘La Mora’  di Ponte a Moriano che ha per me ricordi molto cari. Oggi è oramai chiuso e ha una storia triste, ma talmente ricca che non posso non citarlo con un rispetto immenso e una gioia infinita nel ricordare il patron Sauro Brunicardi. Questo ristorante fa parte della storia di Lucca e delle sue tradizioni, all’epoca oltre ad essere l’unico ristorante stellato Michelin di Lucca, vantava di una delle enoteche più fornite e di piatti della tradizione cucinati con arte e curati personalmente dalla famiglia storica.

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GARMUGIA LUCCHESE

Ingredienti per 4 persone

3 cucchiai di piselli freschi, 6 carciofi tagliati a spicchi, 6 cucchiai di punte di asparagi, 150 gr di carne di vitellone magra tritata, 3 cucchiai di fave fresche, 80 gr di pancetta di maiale tagliata a dadini, 3 cipolle novelle, olio extravergine d’oliva, pane casalingo, brodo di manzo.

Si tagliano a fette sottili le cipolle e si fanno imbiondire in un tegame con alcune cucchiate d’olio. Insieme si fa soffriggere la pancetta e la carne di vitellone facendo cuocere il tutto per 10 minuti circa. Per ultimo si aggiungono le altre verdure e il brodo di manzo quanto basta a seconda si preferisca più o meno liquida. Ancora 15 minuti di cottura a fuoco lento. Servire in scodelle con dadini di pane tostato o passato in padella con ciuffetti di burro. (io ho usato il mio pane nero saltato in padella con olio extravergine d’oliva pepe nero e sale integrale)

– Con questa ricetta partecipo al contest “il mio piatto forte” de La Cucina Scacciapensieri

– Con questa ricetta partecipo al contest Ricette Regionali della Kucina di Kiara

– Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Ricette Pasticcione sul tema pasquale

Cucinare con i bambini… le frittatine di verdure e formaggio fuso…

Il  cibo è terapeutico…specialmente con i bambini…l’esperienza del pasticciare in cucina… assume un significato affettivo…il bambino che vive un’esperienza genera  una coscienza di sé e una possibilità di crescita ulteriore..

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Credo moltissimo nel potere educativo del cibo..quello giusto…che si impara soltanto manipolando gli alimenti….la farina..le verdure…la frutta…giocarci concretamente …per poi assaggiarle…giocando… riuscire in modo giocoso ad avere un’alimentazione salutare ed equilibrata…che li accompagnerà tutta la vita….

E’ quello che ho fatto con mio figlio… quando era piccolo… le verdure lui le odiava… proprio non gli andavano giù… lo stratagemma che adottai fu quello di frullarle….et voilà… stratagemma perfettamente riuscito… ovviamente dovete scegliere verdure ‘dolci’ come la zucca, zucchina, carote e aggiungerci le patate….fatele tagliare… sono bravissimi nel farlo…

Lavare… asciugare… annusare… solo in questo modo si superano certi preconcetti che talvolta i bambini si creano….e se sono loro stessi a cucinare… sono poi naturalemtne attirati dalla prova assaggio… e se assaggiano il gioco è fatto…

Queste frittatine le ho trovate sul libro ‘Cucinare con i bambini’ di L. Collister …sono frittatine con verdurine e formaggio che io ho rielaborato per i gusti di mio figlio…che ancora oggi devo raggirare per fargli mangiare tutti i tipi di verdure….

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Anzichè preparare in una grande padella ho usato uno stampo da muffin…sono più accattivanti e già in monoporzione…si degustano tiepidi e in monoporzione..ideali su un vassoio per una festa…per adulti e piccini…

Per una cena sono ottimi accompagnati da patate o insalata fresca verde …e possono essere un piatto unico

 

Ingredienti per 6 frittatine/muffin:

2 cipollotti freschi

zucca fresca

1 patata

1 zucchina grande

6 cucchiaini di crema di pomodori secchi bio

80  gr di fontina (o groviera o formaggio svizzero)

3 uova grandi freschissime

70 gr di panna fresca

pepe nero macinato fresco

2 cucchiai di olio extravergine di olia

una manciata di origano secco

timo fresco

per la preparazione

uno stampo da muffin da 6 ben oliato, oppure uno stampo in silicone

 

 

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Procedimento

Accendere il forno a 180°.

Affettare le verdure e saltarle in padella con olio extravergine e fleur de sal, finchè saranno dorate.

Sbattere le uova con la panna e il pepe macinato fresco e origano secco.

Tagliare il formaggio a cubetti.

Versare l’olio negli stampini da muffin .

Frullare le verdurine.

Inserire le verdure frullate negli stampini da muffin e aggiungere timo fresco.

Dopodichè aggiungi un cucchiaino di crema  di pomodori.

Aggiungi i cubetti di formaggio in quantità uguale in tutti i buchi dello stampo.

A questo punto metti il composto liquido di uova e panna in una piccola brocca e versa sopra i buchi lasciati liberi dalle verdure.

Cuocere le frittatine per 25 minuti nel forno caldo, finchè non saranno dorate, solide e gonfie.

Togliere dal forno e lasciarle raffreddare per alcuni minuti. Fai passare un coltello a punta arrotondata attorno a ciascuna frittatina. Estrai e versa su un vassoio di portata e servi a temperatura ambiente.

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Con questa ricetta salata partecipo al contest di dolcipasticci “no buffet, no party”

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Contest Ricette e Fiabe: The winner is….

Lo so… dicono tutte così… sembrano frasi fatte e invece è proprio vero!!! è stato difficilissimo… ricette superbe... foto strepitose… ricordi nostalgici… fiabe che non conoscevo… addirittura inedite… è stato bello viverle con i vostri occhi!!!

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E’ stata una decisione davvero difficile… ho cercato di valutare tutti i criteri importanti per me dando a ciascun post un voto da 1 a 10 per ognuno degli otto fattori principali e poi ho fatto la media.

Cioè a dirvela proprio tutta… mi ha aiutato il marito… a rendere più oggettivo il tutto…

Ho adorato leggervi….

Ho esultato ad ogni post che arrivava nuovo… li ho amati… ho sorriso con loro… mi hanno commossa… intenerita…

è stato difficile essere oggettiva (ecco il perchè di una tabella)…alcune di voi sono amiche e le conosco oltre le ricette e le fiabe alle quali si sono ispirate…

ma da bravo ingegnere …mio marito mi è stato di aiuto… secondo me si è divertito pure lui…fra discussioni … e critiche costruttive…

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Questi sono stati i fattori valutati:

– attinenza alla fiaba

– approfondimento

– fantasia

– originalita’ post

– foto

-emotivita’

-ricetta

– buon gusto

Devo dire che il livello generale e’ stato molto buono per tutte e 22 le ricette partecipanti, con un voto medio di 8,2 , un massimo di 9,6 ed un minimo di 6,6 (questo è l’ingegnere che parla eh!)

Ecco qui allegato il grafico con i voti anonimi ed in ordine decrescente di tutti i post (sperando che almeno uno dei due link si apra)

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In particolare la scelta del post vincitore e’ stata difficile poiche’ la differenza tra le prime 5, tutte con votazione uguali o superiori a 9, e’ stata veramente minima

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Ringrazio ancora Martina e Barbara ideatrice del contest per avermi dato la possibilita’ di organizzare questo contest e ….

Ora e’ il momento di annunciare il vincitore….

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Marianna de ‘IL LABORATORIO DELLE TORTE con i suoi  Biscotti all’avena e nocciola ( con sciroppo d’acero ) 

 

Perchè …..” Il Paese dei bambini è quel luogo che noi adulti non dovremmo mai dimenticare di avere abitato.”

Curato nei minimi dettagli anche il suo  SCIROPPO ALLA CILIEGIA…

E con il suo post ha preso il massimo punteggio in quasi tutte le categorie della matrice…

Complimenti a Marianna…un blog che non conoscevo e che da oggi seguirò con immenso piacere..

Le lascio il testimone e il banner di Aprile per il nuovo contest…a lei la scelta…sono curiosissima…

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Grazie a tutte per aver partecipato… e per avermi fatto compagnia in questo mese…

 

Quante cose puoi dire con una Chocolate Cake Crunchy?

Ci avete mai pensato?? ogni torta ha una particolare simbologia… e la cuciniamo in determinate occasioni…torte alla frutta..con marmellate…con yogurth…con mandorle..nocciole…amaretti…….ma se vogliamo dire davvero FESTA…..ragazze non c’è verso è al C I O C C O L A T O…bianco, al latte o fondente ..poco importa…è estasi pura per i cinque sensi…il più sensuale degli ingredienti….Il cioccolato non si può sostituire…è talmente un ingrediente eccezionale che non può mancare nella vita di ciascuno di noi…il suo ricordo è in ognuno di noi….ci riporta  indietro nel tempo..nelle stagioni…il miglior gelato al cioccolato…la più goduriosa tazza calda ..la tavoletta con la consistenza giusta…

 

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E vogliamo parlare di quando siamo giù? Di quando vogliamo gratificarci? E quando abbiamo bisogno di energia??

Sembra ce lo abbiamo donato i Maya…leggenda e realtà si mescolano assieme…per arrivare ai giorni nostri e potercelo gustare anche senza troppi sensi di colpa…eh si!! il cioccolato fa bene..alle  arterie, alla pressione sanguigna, al colesterolo, contiene antiossidanti….studi medici hanno dimostrato che crei dipendenza grazie alla teobromina e alla feniletilanina…

 

 

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In casa mia è così…dipendenti dal cioccolato fondente da sempre…ho osato proporre delle torte alternative…ma solo le torte più intense e nere  hanno segnato i nostri ricordi…un ritorno…una partenza..una vittoria…un compleanno…una ricorrenza …

Come questa  con la quale ho partecipato a Re-Cake 2

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Per stasera ho fatto delle ricerche…e sul web ho trovato un giusto compromesso fra difficoltà d’esecuzione… apparenza scenica e originalità in questa ricetta della Babs

una magnifica torta che sa di  vecchia America…una elegante  CHOCOLATE  CRUNCHY CAKE

Et voilà…ecco a voi la mia torta…e con essa vi parlo di Festa del papà in ritardo…di rientro …di casa..del mio compleanno…un fiore per ricordarci che siamo appena entrati nella Primavera… e tanta voglia di festeggiarci…e di stare assieme…

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Chocolate Crunchy Cake

Dosi per una teglia apribile da 18cm.
INGREDIENTI ASCIUTTI
250gr farina autolievitante
175gr zucchero
3 cucchiai cacao amaro
150gr gocce cioccolato
INGREDIENTI LIQUIDI
250ml latte
90ml olio semi
1 cucchiaio estratto vaniglia
1 uovo
GANACHE AL CIOCCOLATO
200gr cioccolato fondente valrhona 61%
150ml panna fresca
2 cucchiai mascarpone freschissimo
PRALINE AL CIOCCOLATO BIANCO ripiene di nocciola
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Cominciate con la ganache che dovrà riposare in frigorifero, in una ciotola, a bagno maria, fate sciogliere il cioccolato con il burro, unite la panna scaldata . Mescolate bene per ottenere una crema fluida e lucida. Fate raffreddare.
Per la torta, utilizzate il metodo dei muffin, in una ciotola riunite gli alimenti asciutti, in un’altra i liquidi, uniteli e mescolate pochissimo, giusto il tempo di amalgamare e poi versate tutto nella tortiera unta con del burro, o rivestita di carta forno. A 200° per 30 minuti. Controllate con il solito stecchino ma, attenzione, dentro dev’essere comunque morbida, non liquida, ma cotta poco, altrimenti se si asciuga perde la naturale umidità che è fantastica nelle torte al cioccolato.
Fatela raffreddare bene prima di decorarla. Nel frattempo, recuperate la vostra ganache e, con le fruste elettriche, montatela leggermente, aiutandovi anche con il mascarpone. Otterrete una mousse soffice ma compatta. Tagliate la  torta a metà e farcitela con la ganache. Dopodichè, con l’utilizzo di una spatola, spalmare la ganache in modo uniforme sulla torta intera, in modo che la copertura serva proprio per fare aderire le praline al cioccolato bianco e nocciola.
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– Con questa ricetta partecipo al contest “A tutto Cioccolato” di PamCakes
-Con questa ricetta partecipo al contest “la torta di compleanno” di le ricette di Anna e Flavia

– Con questa ricetta partecipo anche al contest “No Buffet No Party” di Dolci Pasticci
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Mousse di lamponi per UnLampoNelCuore

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Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a “unlamponelcuore” intendono far conoscere il progetto “lamponi di pace” ella Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/),nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell’antica coltura dei lamponi e sull’organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull’aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall’inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola “ritorno” nella scelta del “restare”.

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Ricetta della Mousse di lamponi

Ingredienti (per quattro persone):

300g di lamponi

3 cucchiai di zucchero

1/2 cucchiaino di acqua di rose

4 tuorli

300 ml di panna fresca liquida

zucchero a velo, per servire

lamponi freschi, per servire

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Procedimento

Riscalda il forno a 140°. Frulla i lamponi con lo zucchero, l’acqua di rose e i tuorli fino ad ottenere una purea. Passala al setaccio fine, poi incorpora la panna. Sistema 4 cocottine o tazzine che vadano in forno in una teglia da arrosti dal bordo alto e versaci la purea di lampone, distribuendola equamente. Riempi la teglia di acqua, in modo che raggiunga i tre quarti delle pareti delle cocottine. Trasferiscila nel forno e cuoci per un’ora. La crema di lamponi deve mantenersi un poco morbida.

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Tira fuori dall’acqua le tazzine di lamponi e lasciale raffreddare. Coprile con la pellicola e mettile in frigorifero per diverse ore. Servi fredde con una spolverata di zucchero a velo e uno o due lamponi.

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Di seguito vi preciso dove si possono trovare i prodotti della Cooperativa Agricola Insieme: – sono distribuiti da Coop-Adriatica e NordEst quindi si trovano più facilmente nel Veneto, Friuli Venezia Giulia, parte dell’Emilia e della Lombardia al confinte.

I punti vendita che hanno in assortimento i prodotti partono dai 1000mq in su;

– sono distribuiti anche da Altromercato e dal commercio equosolidale e dal loro sito (altromercato.it) è possibile, tramite anche una richiesta via email, ottenere i punti vendita;

– nel milanese vengono distribuito da MioBio (http://www.mio-bio.it/), un gas molto attivo;

– Rada Zarcovick, la responsabile della cooperativa, sta prendendo accordi con le Coop che si occupano dei punti vendita della Lombardia e della Toscana per poter distribuire anche in queste zone i loro prodotti.

Per quanto riguarda Coop Adriatica le confetture dei frutti della pace è in assortimento solo nel canale iper:

ADRIATICA BOLOGNA IPER BORGO

ADRIATICA BOLOGNA NOVA

ADRIATICA BOLOGNA LAME

ADRIATICA VENETO SAN DONA’

ADRIATICA VENETO SCHIO

ADRIATICA VENETO CONEGLIANO

ADRIATICA VENETO VIGONZA

ADRIATICA ROMAGNA IMOLA

ADRIATICA ROMAGNA RIMINI

ADRIATICA ROMAGNA LUGO

ADRIATICA ROMAGNA FAENZA

ADRIATICA ROMAGNA RAVENNA

ADRIATICA MARCHE PESARO

ADRIATICA MARCHE CESANO

ADRIATICA ABRUZZO SAN BENEDETTO

ADRIATICA ABRUZZO CHIETI

ADRIATICA ABRUZZO ASCOLI

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Oggi festeggio la festa delle donne con questo post….non ho scritto per scelta…non servono parole…serve però sostenere l’iniziativa …. fatelo come potete …

Un risotto all’olio ‘semplicemente’… perfetto!

Nella mia città il 15 e il 16 Febbraio si è svolta la manifestazione EXTRA LUCCA  nella magnifica cornice storica di Villa Bottini….due giornate dense e ricche di incontri interessanti…e non lo dico per dire..io ho partecipato ad alcuni che per me sono stati illuminanti…come lo sono stati i famosi showcooking…che per la prima volta ho vissuto con gli occhi spalancati ed un quadernino per gli appunti… come ai tempi universitari… dove tutto mi coinvolgeva e appassionava e scrivevo per fissare i concetti… questa volta al posto dei concetti fluttuavano spezie… erbe aromatiche… ingredienti segreti e magici svelati con nonchalance… procedure incredibili… alle quali mai sarei arrivata  con la mia cucina casalinga …

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ho partecipato a corsi di cucina in passato….cucina salutare…cucina biologica…cucina etnica…ho imparato l’arte del cucinare sano… tornando alle farine integrali…. olio extravergine del contadino… la frutta e verdura stagionale…

ma questi cuochi mi hanno letteralmente rapita e portata nel loro mondo… dove ho soltanto intuito cosa possa esserci dietro… fatica… . sudore..sperimentazioni… competizione… studio… esperienze all’estero… investimento…

ognuno di loro ha creduto in un sogno e l’ha realizzato…amano il loro lavoro…i loro ingredienti…quando cucinano… odorano con forza… affettano piegandosi leggermente verso il cibo come per accarezzarlo… maneggiano gli ingredienti con delicatezza… amore… cura… e la trasmettono nei loro piatti… alcuni di essi davvero elaborati… con sapori nuovi… e antichi… ma rielaborati con il loro tocco personale… il tocco dello chef… chapeau!

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Quello che mi ha più colpito fra loro è stato Cristiano Tomei …  un personaggio… uno che fa davvero spettacolo… parla al pubblico… lo coinvolge… urla le sue idee… insolente… spiritoso… diretto… senza compromessi… ma mi ha colpito di più per la sua filosofia… per la ricerca spasmodica e incessante dell’ingrediente assolutamente puro… genuino… vero… rispolverando la cucina tradizionale  e riadattandola al presente..al qui ed ora… con un tocco geniale… con naturalezza… poesia ed eros…

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Il suo risotto all’olio mi ha catturata….e ho provato a seguire le sue dritte….punto per punto…il risultato è stato DIVINO… credetemi… ed ora vi svelo il suo segreto per un risotto all’olio perfetto nella sua semplicità… elaborato nella ricerca degli ingredienti…e in poche ma sicure tecniche per ottenere un risultato da chef fra le quattro pareti della nostra calda cucina…

Premetto che gli ingredienti sono tipici della mia zona…voi potete tranquillamente usare quelli a Km 0 della vostra … come direbbe Tomei… basta che siano ‘sporchi di terra’…

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Risotto all’olio

Ingredienti

Riso carnaroli Acquarello

patate della Garfagnana

qualche foglia di cavolo nero toscano

una cipolla rossa di Ponte a Moriano

sal de fleur

olio congelato (lui aveva delle forme in silicone a forma di mora….io ho usato uno stampo in silicone a forma di cuore…potete usare quel che avete ma mi raccomando…piccole forme ghiacciate che a contatto con il caldo del risotto renderanno la mantecatura avvolgente nella sua cremosità) ed essendo ad una mostra dell’olio ho acquistato proprio quello consigliato da lui…SUPERBO…AGRICOLADORIO (il tipo con la confezione rifinita in rosso con un leggero retrogusto al pomodoro)

radicchio toscano

UTILIZZO DEGLI INGREDIENTI

Porre le patate con la buccia in acqua e dopo filtrare. Questa sarà l’acqua di cottura del nostro risotto, che avrà un retrogusto di terra.

Con 4 o 5 foglie di cavolo nero si crea una POLVERE DI CAVOLO. Si lavano le foglie e si asciugano perfettamente. Si toglie la parte centrale più chiara e dura. La sola parte verde si mette in forno a 150 ° per 30 minuti circa (dipende dal vostro forno) con lo sportello del forno semiaperto. Dopodichè si aspetta che il tutto si freddi e si frulla….ovviamente a me non è venuta polvere…ma ci assomiglia moltissimo.

Allo stesso modo si procede per la POLVERE DI CIPOLLA ROSSA. Si taglia sottilmente la cipolla. e si mette in forno a 180° per 40 minuti sempre con il forno semiaperto. Questa volta ho trovato più difficoltà in quanto la cipolla non ne voleva sapere di seccarsi completamente….è venuta più simile a coriandoli essiccati…ma ho lasciato quasi 1 ora in forno la cipolla.

Procedimento

Di fondamentale importanza è la tostatura del riso (che manco a dirlo deve essere Carnaroli e di ottima qualità)

Il riso deve essere tostatao senza niente, fino a che non sentirete un aroma avvolgente sprigionare dal vostro riso tostato.

A questo punto procedete ad usare l’acqua di cottura delle patate (filtrata perfettamente…io ho usato una garza oltre al colino ) diluendo il vostro riso.

La mantecatura verrà eseguita con i dadini di olio congelato.

Impiattare ed aggiungere la polvere di cavolo nero e la polvere di cipolla rossa .

Infine inserire un ciuffo di radicchio toscano (che ha un retrogusto leggermente amarognolo).

Provatelo…e poi mi saprete dire….

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  Buon appettito……

Fiabe e ricette per tornare bambine in cucina….

Pochi giorni fa Martina di Lamponi e Tulipani  mi ha proclamato vincitrice del mese di Febbraio con  la  ricetta dei muffin alle arance in tazze .Il contest in questione si chiama “di cucina in cucina” ed è stato creato da Barbara e ospitato da Martina.

E’ un contest itinerante, che ogni mese passa di blog in blog. Lo scopo è appunto conoscere nuovi blogger e stringere nuove amicizie.
Questo mese tocca a me, vi va di partecipare?

Il tema scelto è

RICETTE e FIABE

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E’ da tanto che ci penso e  mi sarebbe piaciuto far parlare attraverso le ricette LE FIABE, si avete capito bene le fiabe di quando eravamo bambine, le fiabe dei ricordi, quelle che ci hanno emozionato, spaventato , fatto piangere e sognare..le fiabe nutrono la mente come le carezze l’anima e il cibo il corpo…Fiabe, carezze, cibo…un connubio perfetto e indissolubile..in genere sono i prodotti della terra (ortaggi, legumi, frutta) a costituire il cibo quotidiano dei personaggi più poveri, infelici e sfortunati che suscitano simpatia e tenerezza… non mancano ovviamente dolci e torte per l’immancabile lieto fine… in ogni fiaba c’è una ricetta…lascio alla vostra personale creatività e fantasia inventare una ricetta che vi ha ispirato una determinata fiaba. Ad esempio: Cenerentola e la zucca… Biancaneve e la mela, ma perchè no..frutti di bosco..marmellate…Pippi calzelunghe e il suo comfort food… Il fagiolo magico…Pelle d’asino e le sue minestre..Pinocchio e il pesce… Raperonzolo e le sue erbette… e così via….

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Dovete sentirvi libere di creare  le associazioni che più vi stimoleranno…potete aggiungere accessori alla ricetta…meglio se creati da voi… con carta… vetro… legno… quel che volete… creare dei set della fiaba… o semplicemente una ricetta che vi ha ispirato quella fiaba…raccontatevi attraverso una fiaba… un ricordo… un’emozione antica o nuova… provate a vedere il mondo o a sognarlo con gli occhi di un bambino…

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Fotografate e mandatemi il link.

Verranno valutati i seguenti aspetti: fantasia, presentazione/fotografia, buon gusto, equilibrio dei sapori e dei colori, attinenza alla fiaba, creatività, originalità.

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Queste le regole:

  • Sono ammesse ricette dolci e salate (con foto!);
  • Sono valide le ricette postate e  iscritte al contest dal 1 marzo al  25 marzo;
  • Possono partecipare solo i possessori di un blog e con 1 o più ricette;
  • Dovete prelevare il banner ed esporlo nel vostro blog e nel post della ricetta linkandolo a questo post, lasciando un commento qui sotto con il link della vostra ricetta.

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Il vincitore sarà pubblicato il 28 Marzo ed avrà la possibilità di ospitare sul blog il contest “Di cucina in cucina” del mese di Aprile.
Io, Martina, Barbara e tante altre blogger vi aspettiamo sul gruppo facebook!

Ecco l’elenco dei partecipanti al contest con le ricette e  le relative fiabe associate:

1)  Pistacchio e Mandarino   con la ricetta “Calamari ripieni di melanzane” associata a Pinocchio

2) panelibrienuvole con la ricetta “Millefoglie di zucca fatata con copertura croccante” associata a Cenerentola

3) *BACICCINA CUCINA* con la ricetta “Polpette di piselli e feta con semi di sesamo e cumino” associata a La Principessa sul Pisello

4)   Ricette pensieri e idiozie con la ricetta “involtini di mela e cannella” associata a  Biacaneve

5)  la Greg con la ricetta “cantucci intrgrali alle noci” associata a Pinocchio

6) panelibrienuvole con la ricetta “farinata di ceci e il vento freddo del nord” assiociata alla fiaba “i tre doni del vento freddo del nord”

7) Pane Burro e Marmelata con la ricetta “Casetta di Pan di Zenzero” associata alla favola “Hansel e Gretel”

8) Gioca Sorridi Mangia con la ricetta “Soufflet di mele” associata a Biancaneve

9) PamCakes con la ricetta “BROWIES con nutella e nocciole” associata alla fiaba Rapunzel

10) L’Incapace in Cucina con la ricetta “Muffin alla mela” assiociata a Biancaneve

11) Le cosine buone… con la ricetta “Le tortine per l’ora del the'” associata ad Alice nel Paese delle Meraviglie

12) il fior di cappero con la ricetta “Multigrain American Focaccia” associata a Cappuccetto Rosso

13) Silva Avanzi Rigobello con la ricetta “La torta a sorpresa di Odette” tratta dall’omonima fiaba

14) dolci pasticci con la ricetta “Gelatine TUTTI GUSTI +1” assciata alla saga di Henry Potter

15) Sweet Sweet House con la ricetta “Panna Cotta… di Hansel e Gretel”  associata appunto ad Hanel e Gretel

16) Pepper’s Matter con la ricetta “Fruit Leather” associata ad Alice nel Paese delle Meraviglie

17) Tra fornelli & Pennelli con la ricetta  “Risotto delle fiabe con zucca e mele” associato sia a Cenerentola che a Biancaneve

18) Silva Avanzi Rigobello con la ricetta “La crostata di frutta di Evelina e Guendalina” tratta dall’omonima fiaba inedita

19) Emanuelandia… con la ricetta “torta di rose” associata alla Bella e la Bestia

20) Betulla con la ricetta “Cunegunde” associata a Pippi Calzelunghe

21) La Cucina Scacciapensieri con la ricetta “Apple Pie” assiociata a Biancaneve

22) Il Laboratorio delle Torte con la ricetta “Biscotti all’avena e nocciola” associata ad Alice nel Paese delle Meraviglie

23) SenzalatteSenzauova con la ricetta “Apple chocolate pie” associata a Biancaneve (purtroppo fuori concorso in quanto arrivata dopo la scadenza dei termini)

Waterzooi – Zuppa di Pollo con Porri, Prezzemolo e Panna (2)

Parlare di viaggi mi arricchisce ogni volta dentro….i ricordi…il cibo… le emozioni… l’atmosfera… un luogo…. abitudini diverse e nuove… la storia del popolo….le caratteristiche geografiche..il clima..il cibo…

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Autunno…canali…battelli…posti romantici …. i Belgi sono gentilissimi e accoglienti…cioccolata…merletti…stoffe antiche con trame grezze…birra a fiumi … di quella buona…

si parla fiammingo…e si sorride molto…e il mezzo di locomozione principale è la bicicletta…

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giovani universitari in giro sul canale…aperitivi in barca…locali con plaid multicolori…candele ovunque…

piatto nazionale i muscoli con patatine fritte…

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domenica sera…vigilia del rientro in Italia…

ristorante sul canale…si cena fuori con il fungo che ti riscalda e i plaid…preferiamo entrare dentro…il locale è in legno…rustico…ma non è kitch….l’apparecchiatura è curata pur essendo spartana…prendiamo un piatto unico e una birra da degustazione ….

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e così arriva il nostro waterzooi…caldo..rinfrancante…con pezzi di pollo magrissimo e morbidissimo.

Il waterzooi è un piatto tipico delle Fiandre. Si tratta di un tipo di stufato, o zuppa, generalemente a base di pesce (viszooitje), sebbene possa essere realizzato anche con il pollo (kippenwaterzooi). Altri ingredienti includono verdure come carote, porri, patate, diverse spezie e creme.

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Il waterzooi di pesce può essere realizzato sia con pesci di mare che di acqua dolce; alcune specie comunemente usate per preparare la pietanza sono l’anguilla, la spigola, il merluzzo e la carpa. Il piatto è normalmente servito come una zuppa, accompagnato da pane (tipicamente la baguette) per raccogliere il liquido. Il nome del piatto è olandese e significa “acqua che bolle” (zooien” significa “bollire).

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Il piatto è noto anche come “Gentse Waterzooi”, con riferimento alla città di Ghent di cui la pietanza è originaria.

La ricetta base richiede l’uso del sedano rapa, io ho usato il sedano .

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Altre varianti sono che le verdure vengono lessate a parte e dopo inserite in un brodo di dado. Io ho messo tutto assieme eliminando il dado. E’ venuto buonissimo….caldo e gustoso….ve lo consiglio in una serata d’inverno come piatto unico…semplice e coccoloso….

Ingredienti per 4 persone

– 350 gr di patate

– 2 coste di sedano

– 2 carote medie

– 2 porri (solo la parte bianca)

– 300 gr di petto di pollo magrissimo

– il succo di mezzo limone

– sale e pepe

– 200 ml di panna liquida

Preparazione

Pulire e tagliare le verdure. Tagliare le patate a tocchetti. Mettere 750 cc di acqua con tutte le verdure.

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Dopo 15 minuti aggiungere il pollo tagliato a pezzi e salare . (il waterzoi ha i pezzi grossi di pollo, ma a me non piacciono e ho tagliato il pollo a listarelle piccole le trovo più sfiziose)

Dopo 15 minuti aggiungere la panna e il prezzemolo fresco.

Prima di servire macinare al momento il pepe.

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“in un piatto spesso c’è la storia di un luogo, di un popolo… e allora abbiamo voluto creare un’occasione per condividere ricette con chi, come a noi, piace viaggiare anche per scoprire pezzi
di storia e di sapori in una ricetta.”

con questa ricetta partecipo al contest RICETTE DI VIAGGIO  di  Auto & Donna

Torta alla lavanda con marmellata di mirtilli…

Oggi ho tempo…finalmente…

e lo voglio dedicare al contest del gattoghiotto  .…. lo avevo letto tempo fa…e lo sento nelle mie corde…grazie a questo contest ho riciclato un dolce estivo…e grazie a questo contest…mi sono messa comoda nella mia cucina ed ho Atteso che la mia torta fosse pronta…godendomi il profumo che emanava già mentre la cucinavo…

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La semplicità..gli ingredienti giusti…sani…i ricordi legati alla lavanda ed al suo profumo…profumo di buono ..di fresco..di pulito..di Provenza..di estate in campagna dai miei nonni…di lenzuola di lino appena stirate…di asciugamani morbidi sul viso bagnato…di tramonti estivi …di brezza fresca che ti accarezza la pelle

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Questa torta nasce per una cena di fine estate con amici……una di quelle sere dove abbronzati ci sediamo attorno ad un tavolo…sorridenti  riposati appagati …le ferie appena trascorse ..…pronti a ripartire nella routine quotidiana…volevo assolutamente una torta  casalinga…rustica….perchè so che l’avrebbero apprezzata..persone alle quali piacciono i sapori di casa…senza troppi orpelli…diretti…veri…autentici…quei sapori che non tradiscono…e che ti porti anche la mattina facendo colazione…

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E cosi è stato..ognuno di loro si è portato via la propria colazione…alla fine della serata ..con le cicale che ancora si facevano sentire insistenti…li ho salutati ….regalando un pezzetto di colazione..di sapore…di ricordo della serata appena trascorsa…di bagliori di candele nella sera di fine agosto..di chiacchere allegre e di racconti ….mi ha fatto felice…perché è come se la cena e lo star bene assieme si fosse prolungato…assieme al  caffè del mattino….

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Questa ricetta viene direttamente da una cara amica Valentina  ,  lei è la migliore esperta in farine …precisa..meticolosa…creativa… lei impasta emozioni  e sapori insieme …fra fiori, frutta e spighe … la sua casa ha una luce particolare…che riflette nelle sue foto e che la rispecchiano….

Incerta nella scelta del dolce.. ho chiesto aiuto e Valentina mi ha guidato…ed è stato un successo…

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In estate  avevo  accompagnato il dolce alla lavanda con del gelato di pesca (si sa le albicocche e le pesche stanno da dio con la lavanda)….adesso ho usato la mia marmellata  di mirtilli calda..…divina…

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Per fare questo dolce serve lo zucchero aromatizzato alla lavanda … questa estate lo feci con i fiori della lavanda freschi….adesso ho usato quelli secchi che ho acquistato in erboristeria …adatti anche per cucinare….ho aggiunto anche dell’olio aromatizzato alla lavanda…acquistato anche quello nel reparto apposito in farmacia…per uso alimentare…accertatevi bene che ci sia scritto sopra l’etichetta!

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 è una torta  morbida e non asciutta, goduriosa grazie al burro di ottima qualità…  usando  lo zucchero alla lavanda ho omesso il limone (che nella ricetta originaria ovviamente c’era…essendo fondamentalmente una torta paradiso riadattata)

TORTA ALLA LAVANDA

INGREDIENTI • 250gr di burro morbido di OTTIMA QUALITA’ • 310gr di zucchero di canna alla lavanda • 120gr di uova intere (circa 2 uova medie) • 110gr di tuorli (circa 5 tuorli) • 160gr di farina bio di farro • 160gr di fecola • 1/2 bustina di lievito  • estratto naturale di vaniglia • 1 pizzico di sale .

Lo zucchero aromatizzato ha un profumo meraviglioso che però si perde in gran parte durante la cottura. Ho quindi deciso di aggiungere qualche goccia di olio essenziale di lavanda all’impasto.

Ingredienti

Montare il burro morbido a ‘pomata’ con lo zucchero al velo . Aggiungere gradualmente a filo le uova intere ed i tuorli leggermente sbattuti con il sale in modo da farli ben assorbire al composto , quindi addizionare manualmente  la farina setacciata con la fecola e il lievito, infine gli aromi. Mescolare delicatamente l’impasto per il tempo necessario ad amalgamare gli ingredienti. Trasferire in una tortiera del diametro di 26cm imburrata e infarinata e cuocere in forno caldo a 180°C per circa 45-50 minuti (tempo puramente indicativo; fare la prova stecchino).

Con questa torta partecipo al Contest di AmbraIl Gattoghiotto   in collaborazione con Salter

Buona coccola….

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Pasta, amicizia e… fantasia

Un venerdi qualunque delle vacanze natalizie… un giorno grigio…fuori piove ininterrottamente… nebbia… umido addosso… sulla pelle… nelle ossa… ‘avrei bisogno di un aiuto…devo fotografare e con gli impasti non sono il massimo…’…. ‘Arrivo domani mattina sul tardi….chiedo a  mia madre la macchina per la pasta’

E’ Cristiana … lavora in banca…persa fra i doveri ..la casa… la famiglia… sogna di pasticciare in cucina… una cuoca superba!!!

Lei proviene da una zona di Lucca dove si respirano ancora le tradizioni…suo padre è andato nel bosco a raccogliere pungitopo e rami di abete per il Natale…fare la pasta o il pane è un ‘fare’ quotidiano…antico…un rituale…sua madre dal cellulare ci detta le dritte principali….

Luce accesa in cucina….4 farine diverse… uova… patate… piano completamente vuoto per poter impastare… vetri appannati… e fuori continua a piovere…. ma non ci accorgiamo di niente… chiacchieriamo… le farine sono le nostre protagoniste… quanti etti? Che dici?…olio??… di quello buono…. quello nostro toscano…

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Cristiana ha ben chiaro di cosa ho bisogno… si ferma per non far venire le foto mosse… si preoccupa se non ho luce… riflette sull’uso importante dell’olio… sull’elasticità della pasta… sull’utilizzo di sole farine integrali…

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Alla fine è stato un ritrovo… e all’ora di pranzo…io. lei, sua figlia e mio figlio… al tavolo… in sottofondo John Legend… candele accesse… risate… e chiacchere… come se il tempo fosse tornato indietro… a degustare i tre tipi di pasta…con i tre tipi di condimento diverso..un bicchiere di Mateus per rallegrare il tutto…

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Ecco i nostri esperimenti….

Le farine biologiche usate sono 4:

          Farina di grano saraceno macinato a pietra (senza glutine)

          Farina grano tenero 0

          Farina di grano tenero integrale macinata a pietra

          Farina di farro integrale macinata a pietra

Le paste sono 3:

          Gnocchi

          Tagliatelle

          Maltagliati

I condimenti usati sono 3:

          Spinaci novelli , ricotta e pinoli tostati

          Tris di cavoli e  pinoli tostati

          Pancetta dolce e rosmarino

Olio : monocultivar Leccino, della zona di Pietrasanta

Abbiamo deciso di abbinare i 3 piatti con i suoi condimenti in base al tipo di pasta diversa.

 

1) GNOCCHI  con Spinaci novelli , ricotta e pinoli tostati

Prendete 600 gr di patate lessate con la buccia e del sale. Passate allo schiacciapatate quando l’impasto è quasi freddo e aggiungere 1 uovo +sale+olio 1 cucchiaio+la farina che ‘prende’  affinchè l’impasto risulti morbido ed elastico allo stesso tempo. Dividete l’impasto in tanti filoncini dello spessore di 3 centimetri circa e iniziate a tagliare i vostri gnocchi riponendoli su un vassoio infarinato. Infini praticate delle rigature (importanti per il condimento) facendo roteare lo gnocco sui rebbi di una forchetta.

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Far riposare circa 15 minuti gli gnocchi e cuocerli  (non oltre questo tempo)in acqua abbondante salata con un cucchiaio di olio e del sale. Scolateli quando saliranno a galla.

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Condimento:

far saltare in padella con  olio extravergine di oliva gli spinacini novelli e salate con  fleur de sal. Quando saranno appassiti aggiungere ricotta fresca . Far saltare i pinoli e tostarli.

Note: abbiamo scelto questo sughetto leggero e cremoso perché ben si adattava allo gnocco integrale.

Come farina abbiamo usato un mix delle 4 farine integrali .

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2) TAGLIATELLE con tris di cavoli e pinoli tostati

2 etti di farina 0

1 etto di farina integrale

1 etto di grano saraceno

1 etto farina integrale

5 uova (un uovo per etto di farina)

2 pizzichi di sale

2 cucchiai abbondanti di olio

Impastare 15 minuti con forza fino a che la pasta diventa liscia ed elastica assieme.

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Se le uova non bastassero ad amalgamare la farina aggiungete un cucchiaio o due di acqua e lasciatela riposare qualche minuto sulla spianatoia quindi dividetela in pezzi e stendete la sfoglia con la macchinetta, dapprima grossolanamente e poi via via sempre più sottile e liscia. A questo punto, lasciate asciugare la sfoglia per qualche minuto: una volta asciutta, arrotolate ogni sfoglia su se stessa e tagliatele a fettine larghe 1/2 centimetro.
Noi abbiamo usato la macchinetta per farle perfettamente uguali.

Allargate le tagliatelle sul un vassoio infarinato e fatele riposare almeno 1 ora. Noi le abbiamo buttate dopo qualche minuto ed erano ottime!!!!

Condimento:

Saltare in padella le rosette di broccoli+rosette di cavolfiore+rosette di cavolo romano con aglio (tagliuzzato finissimo) e olio toscano, con sale e pepe. Cuocere e schiacciare con la forchetta . Tostare i pinoli e aggiungerli al condimento finale.

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3) MALTAGLIATI  con pancetta dolce e rosmarino

2 etti di farina 0

1 etto di farina integrale

1 etto di grano saraceno

1 etto farina integrale

5 uova (un uovo per etto di farina)

2 pizzichi di sale

2 cucchiai abbondanti di olio

Impastare 15 minuti con forza fino a che la pasta diventa liscia ed elastica assieme,

sbattendola ogni tanto sulla spianatoia per renderla più elastica; una volta finito di impastare il vostro panetto di pasta, fatelo riposare almeno mezz’ora  avvolto da una pellicola trasparente . Poi stendete con la macchina  l’impasto tagliato a pezzi grossolanamente. Ricordatevi di infarinare il piano per fare in modo che la pasta non si attacchi. Una volta creata la sfoglia tagliare grossolanamente a quadrotti irregolari e lasciare riposare su un vassoio infarinato distanziati fra di loro.

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Potete ben notare che abbiamo usato lo stesso impasto delle tagliatelle.

Ma i maltagliati hanno dato una resa diversa….più sottili abbiamo deciso di condirli con un semplice sughetto a base di olio buono e rosmarino del mio giardino e della pancetta dolce saltata nell’olio.

Condimento:

far saltare la pancetta con l’olio e aggiungere del rosmarino fresco.

 

 

NOTE (per tutte le ricette):

Mettere dell’olio nell’acqua della pasta..SEMPRE!!!

Condimenti a base di verdure stagionali semplici per esaltare il gusot della pasta e la velocità di esecuzione. Adatti ad essere preparati mentre la pasta riposa. Noi eravamo avvantaggiate ..essendo in due..io preparavo i sughetti e fotografavo Cristiana impastava…

Il condimento più azzecato è stato quello dei maltagliati con pancetta e rosmarino….il sapore corposo delle farine integrali ben si sposa con l’olio e il retrogusto del rosmarino e della pancetta.

Il giorno dopo con i maltagliati e le tagliatelle avanzate ….. ho scongelato del pesto estivo…e l’ho usato per il condimento…buono..fresco…ma la pasta integrale in inverno….non si sposa perfettamente con questi gusti freschi estivi….forse sono solo preconcetti…ma il top è rimasto il condimento con la pancetta dolce e rosmarino!!!

 Con queste ricette partecipo al progetto editoriale EXTRAricette

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della casa editrice Cinquesensi  nella sezione EXTRApasta