Camelie e te’… ed il te’ dalle camelie lucchesi

…due domeniche fa sono stata alla Mostra delle Camelie nella zona di S. Andrea di Compito, vicino a Lucca…

 

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Fiori stupendi, anche su alberi secolari impiantati intorno al 1850, tutti con specie diverse che ancora oggi prolificano in questa valle da sogno grazie ad un terroir e microclima da sogno (temperature moderate con alto tasso di umidita’)

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La cosa piu’ entusiasmante della giornata di oggi e’ che dopo molto tempo sono riuscita a vedere l’unica piantagione italiana da cui si ottiene il tè italiano e biologico al 100%…. si avete capito bene… non te’ proveniente dalla Cina o dall’India, ma proprio da Lucca e grazie ad un mio concittadino labronico, Guido Cattolica,  cha circa 30 anni fa si e’ messo in testa di far partire questa avventura a Lucca, nello stesso ambiente dove ci sono le piante di camelie piu’ famose al mondo.

 

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Sono una grande appassionata di te’,  anche se ancora non ho avoto tempo e modo di parlarvene come avrei voluto nelle mie Coccole Confortanti, pertanto colgo questa ottima occasione sperando di non annoiarvi.

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La pianta del tè si chiama appunto Camellia Sinensis ed e’ quindi parte della famiglia delle camelie a me tanto care (anche se impazzisco in giardino per ottenere una ottima fioritura a causa della particolarita’ del terreno che necessitano….). Dalla scoperta in Cina nel 2237 a.C.  grazie all’Imperatore Shen Nung e alla sua leggenda riguardo alla scoperta, di strada ne abbiamo fatta ma in Italia (ed anche in Europa) questa pianta non ha mai attecchito e quindi cultura del te’ non si e’ mai sviluppata.

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In realta’, grazie agli studi dell’ Orto Botanico di Lucca , ho appreso che nel 1800 ci furono diverese prove per impiantare la pianta del tè in Italia, ma soltanto in Sicilia o in altre regioni meridionali, poiche’ la’ si credeva che ci fosse il microclima giusto. Dopo decenni di insuccessi, tale coltivazione, sostenuta dagli Inglesi,  fu abbandonata. Ecco che quindi arriviamo al 1980 e si riparte con lo studio, ricerca di semi, di piantine adatte, e con la coltivazione nel Compitese di cui sopra.

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Negli anni sono state qui create delle specie autoctone (prima artificialmente e poi naturalmente) che resistono anche a condizioni climatiche che non sono proprio tropicali o subtropicali… I proprietari dell’appezzamento lucchese mi raccontavano che qualche anno fa’ le piante hano resstito a temperature di -16 gradi… quindi la camellia sinensis varieta’ “lucensis” direi che ormai e’ consolidata…

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Abbiamo comprato delle bustine di tè bianco e verde, lavorato rigorosamente a mano, per farne una degustazione casalinga. Il te’ bianco viene prodotto con le  foglioline che vengono prese con il primo raccolto all’inizio di Maggio e che, come il tè verde, non viene assolutamente trattato (ossidato).

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Una domenica mattina in giro per le pasticcerie di Parigi….

Sono stata piu’  volte a Parigi… in varie occasioni … in diversi periodi della mia vita… ricordo bene come mi sentivo ‘dentro’ ogni volta… e ogni volta Parigi mi è rimasta nell’anima…

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Inizialmente ho avuto il privilegio di viverla  in modo intenso e non da turista…. ormai diversi anni fa …Alberto  ha vissuto  in questa magnifica capitale… ed è grazie a lui e a Patrick che abbiamo carpito il ritmo autentico della  vita parigina… ci siamo tornati a Pasqua del 2010…e posso assicurarvi che la messa in latino di mezzanotte  a Notre – Dame è da brivido….per non parlare del  fascino di Montparnasse e del quartiere latino…lo scorso anno poi, ancora in Gennaio, la Torre Eiffel  sotto la neve è stata pura poesia…sulle Champs – Elysèes bambini con la slitta…ci rifugiammo infreddoliti nel Museo d’Orsay, sempre stupendo anche dopo tanti anni… ovunque ho dei ricordi….delle brasserie accoglienti…delle boulangerie artigianali aperte anche la domenica mattina…delle librerie alternative….

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Ecco la domenica mattina Parigi è ancora più vitale …con diversi ritmi….ma ancora più intensa..

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questa volta siamo tornati nello stesso periodo e ci siamo regalati una domenica mattina di meta’ Gennaio a Parigi…abbiamo parcheggiato nei pressi di St. Germain…con l’intento di fare un giro … un pò diverso…un giro dedicato ad alcune pasticcerie della zona…

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usciti dalla macchina incontriamo  St. Germain … la più antica chiesa romanica di Parigi….pareti  possenti…canti religiosi rimbombano all’interno…mi sento in pieno clima dei templari…medioevo puro…questa emozione mi prende lo stomaco….fuori…pioviggina…ed è ancora più romantico e suggestivo…il caffè ‘Les Deux Magots’ ..il caffè di Hemingway ..mi ricorda che St.Germain e la vicina Motparnasse erano i quartieri degli intellettuali e degli artisti…

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La sua aria deliziosamente art noveau…mi affascina e tutte le volte sogno di abitare in una mansarda con dei fiori alla finestra…sopra i tetti di Parigi… la bicicletta è il mezzo più usato nel fine settimana…fiori ovunque per le strade..persone che fanno jogging…sulla Senna..per le strade…piccole bancarelle di pesce fresco…

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Si apre il cielo e uno scorcio di sole attraversa le nuvole…entriamo da Ladurèe in Rue Bonaparte…

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quando Louis Ernest Ladurée aprì un panificio al 16 di rue Royale, periodo e quartiere giusto per la movida parigina, frenetica, elegante e aperta all’intrattenimento… la patria dei macarons…

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Ci accomodiamo ad un piccolo tavolo ovale…posate in argento..zucchero artigianale…la cura del particolare è protagonista… ordiniamo tè alle rose  e un caffè lungo  al caramello..un chou nougati per me e per mio marito un carre choco dark…prendiamo anche una degustazione di macarons…che poi assaggerà nostro figlio in Italia…divini…la musica in sottofondo ci fa sognare ancora di più…Norah  Jones..Besame Mucho….Tainted Love rivisitata in toni soft…

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Accanto a noi un uomo…arriva trafelato con scarpe da trekking…si siede ed ordina un piatto di uova…sono le uova più goduriose che abbia mai visto …uova alla coque su un letto di simil focaccia calda…un piccolo bricco di maionese voluttuosa e montata perfettamente veniva versata e si mischiava al fondente delle uova…

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Tavoli occupati da persone che ordinano di tutto, anche un brunch completo…con 40 euro…ti togli lo sfizio…sinceramente a me piace molto l’idea del brunch domenicale…è veramente rilassante

Qualità superba… un’atmosfera da sogno fatta di piccole cose raffinate….

Continuando per Rue Bonaparte ..incontriamo la boutique di Pierre Hermè…stile completamente diverso…moderno…e purtroppo con una fila infinita fuori dal negozio…nessuna vetrina visibile ma solo dei disegni su un muro nero…somiglia più ad una galleria di arte moderna..intravedo anche all’interno una cura del design modernissimo e raffinato…

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ma lasciamo perdere e proseguiamo verso Boulevard Raspail….alla volta di Hugo e Victor… le vetrine sono ampie e posso fotografare l’interno che è moderno e lineare…qui si vedono ancora le galette des rois…macarons multicolori…bon bon… insomma la tradizione secolare dei macaons Laduree’ rivista e reinterpretata da nuovi maestri pasticceri….   Parigi e’ sempre un passo piu’ avanti…. niente da dire…

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A questo punto attraversiamo la Senna.. nel frattempo e’ uscito un bel sole…ci riposiamo nei Giardini delle Tuileries…

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e arriviamo dalla mitica Angelina, in Rue de Rivoli,  dove abbiamo deciso di fare l’ultima tappa prima di ripartire per l’aeroporto. Nonostante siano le 14.00 passate, la fila e’ lunga ma decidiamo di aspettare per un tavolo…

Un incontro casuale…Ursula…una  fotografa eccezionale…esce col suo compagno…l’ultima volta l’avevo incontrata a Pisa..ci consigliano i ravioli al tartufo…’Angelina? la migliore’ cosi ci dicono…aspettiamo con più gioia e convinzione…un assaggio di Croque Madame una San Pellegrino e un piccolo Mont Blanc..specialità della casa…come rinunciare???

Mio marito non si lascia sfuggire i ravioli di Ursula…

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Il locale mi soffoca….troppo affollato….troppo buio..poche finestre… sinceramente non mi ha entusiasmato come Ladurèe… con la pancia piena e pieni di cose belle…torniamo pigramente verso St. Germain…al nostro parcheggio…

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attraversiamo la Senna….le classiche  bancarelle dei libri …respiriamo forte l’aria magica di Parigi…ci fermiamo ad una panchina col sole tiepido che ci scalda…vorremmo non finisse mai questa domenica…mentalmente stiamo già ‘rientrando’..ci avviciniamo al lunedi..fra poco andremo verso l’aeroporto…ma torneremo…e sognerò ancora la mia mansarda con i fiori alla finestra..sui tetti di Parigi…

adoro sognare…in fondo costa poco..e poi potrebbe anche avverarsi no?? 😉

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Torta rustica integrale di pere, noci e cannella


All’ora di pranzo , ferma ad un semaforo rosso, assorta nei miei pensieri …sono stata attratta da un vortice di foglie multicolori …cadendo giù dagli alberi seguivano il vento e formavano dei mulinelli… ho riflettuto su tanta bellezza e poesia in una quotidianeità che si ripete da anni… è l’autunno che  si rinnova e porta nuovo e antico assieme…

I suoi odori… sapori …colori inebriano i sensi, colorando le nostre giornate…

Questa torta parla di autunno…di tradizioni..di buono….di tepore…di antico e di nuovo

gli ingredienti naturali …genuini e di primissima qualità fanno di questa torta un tripudio di accostamenti ideali per la prima colazione o un pomeriggio con un tè nero che ben si sposa con il sapore forte e delicato assieme di questa bontà

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La ricetta prevede l’uso del’olio di oliva extravergine, una delle coltivazioni principali qui a Lucca e nella sua provincia.

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La coltura dell’olivo crebbe d’importanza sia come alimento che come aspetto produttivo, nel 1300-1400, momento in cui in tutta la Toscana si avvertì l’esigenza di incrementare e proteggere l’olivicoltura. Nelle comunità furono scritti statuti con norme precise di comportamento che influenzarono la qualità e che potessero anche identificare le varietà più comunemente coltivate. Non se ne parla molto, ma l’olio ha una tradizione, complessita’, varieta’ anche supreiore a quella del vino…..

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In particolare Lucca nei secoli scorsi si impose nelle principali industrie dell’olio, grazie all’abilita’ degli agricoltori . In lucchesia l’olivo e l’olio hanno rappresentato da sempre non solo un supporto economico ma anche stile di vita e costume sociale. Le cultivar che concorrono alla formazione dell’olio extravergine di oliva “Lucca” (che ho usato in questa ricetta) sono la Frantoio  fino al 90 %, la Leccino fino al 30 % e altre varietà minori fino al 15 %. Il gusto, fruttato di oliva da leggero a medio, fondamentalmente dolce e con sensazioni di piccante ed amaro.

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Torta rustica integrale di pere, noci e cannella

Farina integrale  g. 250

Olio extra vergine di oliva   gr. 125 = monocultivar=Frantoio  fino al 90 %, la Leccino fino al 30 % e altre varietà minori fino al 15 %.

Zucchero  di canna gr.250

Uova  4

Cannella   mezzo cucchiaino

Vanillina bio    1 bustina

Lievito per dolci   g. 10

Pere   5/6 medie

Noci   8

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Procedimento

Sbattere bene lo zucchero con l’olio, le uova , la cannella e l’essenza di vaniglia, aggiungere  la farina e per ultimo il lievito, mettere in una teglia del diametro di cm 28 ricoperta con carta forno e disporci a raggiera le pere che saranno state sbucciate e tagliate in ottavi. Cuocere in forno a 160°/180° per  1 h circa.

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Con questa ricetta partecipo all’iniziativa ExtraDOLCEMENTE sui dolci con l’Olio Extravergine organizzata da Dolcemente Pisa.