City of God

Oggi c’è un sole tiepido, l’aria è frizzantina …in questo preciso istante guardo fuori il cielo e lo trovo stupendamente infinito…in questo preciso istante io so dove sono e cosa non voglio fare della mia vita…

per molti non è così ….e lo trovo profondamente ingiusto…

oggi voglio fare un post diverso…..

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mi piace parlare di leggerezza e di soavità…ma delle volte ciò che ci accade intorno mi indigna talmente tanto che non posso e non voglio essere lontana dalla mia natura…dal mio essere cittadina del mondo…dal mio esserci qui ed ora….

credo che avrete intuito che quello di cui voglio parlarvi riguarda Lampedusa….una splendida isola siciliana e  l’ennesima strage di immigrati…

Oggi non è tempo di parlare di ricette e di piaceri della vita…oggi è tempo di riflessione interiore …di non chiudere gli occhi…di non far finta che tutto va bene e che  a Lampedusa le cose tutto sommato vadano meglio..

Sappiamo bene, anche se cerchiamo di rimuoverlo, che ci sono parti del mondo dove la gente vive in condizioni impensabili per noi occidentali benestanti….

Il fenomeno dell’immigrazione clandestina non si ferma con una legge che condanna chi aiuta un profugo che sta annegando! Perche’ non ci rendiamo conto che non possiamo obbligare la gente a rimanere nelle loro terre a morire di fame e,  soprattutto, senza alcuna prospettiva o speranza?? E questo solo per la nostra ipocrisia di mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi per non vedere e sentire??

In questo periodo la televisione rimanda  il volto del sindaco di Lampedusa….sempre più stanca …gli occhi cerchiati ..la voce roca..

mi piace questa donna che non molla…che chiede aiuto con dignità…talvolta con disperazione…

Ma che fare? Il problema e’ grosso ed epocale: per me  e’ importante che tutti noi abbiamo almeno la consapevolezza che il sud del mondo non accetta di rimanere confinato nel suo degrado ma dobbiamo essere disposti a supportare il loro sviluppo in qualche modo…

La consapevolezza e’ il primo passo verso la solidarieta’!

Se non prendiamo coscienza di un problema, come pensiamo di poterlo risolvere?

Vi consiglio caldamente un film..se avete voglia di un film duro e che vi farà riflettere…perchè delle volte le coccole passano anche attraverso la voglia di non rimanere indifferenti a ciò che ci accade…è un grande film di alcuni anni fa…che rappresenta perfettamente questo cotnrasto fra il mondo patinato e il degrado: City of God (La Citta’ di Dio)

E’ un film brasiliano del 2002 di Fernando Meirelles, presentato fuori concorso al 55mo Festival di Cannes e candidato all’Oscar con 4 nominations. Tratto da una storia vera, dove la contrapposizione fra le splendide spiagge di Rio e il dramma delle favelas, a pochi chilometri di distanza, e’ rappresentato in maniera forte, emozionale e straordinaria.

Non vi voglio dire di piu’ e vi lascio con un invito a vedere o rivedere il film e  a dare un pensiero, una preghiera e accoglienzaa  chi   sta peggio di noi….

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Coccole per la mente: Il Pranzo di Babette

La prima volta che vidi  ‘Il pranzo di Babette’  era appena uscito nelle sale cinematografiche, mi colpì la sua essenza, ma lo trovai troppo lento, grigio e cerimonioso.

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Oggi l’ho rivisto con occhi diversi e ho assaporato la lentezza con la quale è stato girato. Mi è piaciuto la visione dell’amore eterea e irreale che attraversa a tratti la trama, tipica del periodo storico e letterario nel quale è ambientato il film.

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Ho adorato il luogo dove è stato girato (ho una passione per i paesi del nord Europa) e ho capito il messaggio appieno, che forse troppo giovane e frenetica mi era sfuggito. I diecimila franchi di Babette sfumati in una superba cena, degna del Cafè Anglais…ma in fondo proprio Babette era la cuoca del famoso locale parigino.

Ho letto il racconto di Karen Blixen prima di rivedere il film. Mi ha sorpreso l’attinenza quasi completa fra film e racconto, cosa strana nella cinematografia. Mi è piaciuto anche il racconto, mi piace come scrive la Blixen,  mi piace la Blixen in assoluto punto.

Menù

Brodo di tartaruga
Blinis Dermidoff (grano saraceno con caviale e panna acida)
Quaglie in crosta con salsa Périgourdine (foie gras e salsa al tartufo)
Insalata mista
Formaggi francsesi
Savarin al rum con frutta candita

Frutta mista
Caffè
Friandises (piccola pasticceria)

… il tutto accompagnato da vini prestigiosi come l’Ammontillado, lo champagne  Vevue Clicquot, il Tawny Port.

Non male come idea per una cena letteraria ed evocativa, forse un po’ laboriosa..ma come direbbe Babette …’questa è ARTE signore mie’…)

 Se vi interessano le ricette potete andare qua per i dettagli.

 

I bicchieri di cristallo ,l’argenteria, le porcellane, lo champagne, il cibo ricercato  e cucinato alle giuste temperature e con i tempi ottimali….una cena che porterà con sé letizia , soavità,  leggerezza a tutti i commensali.  Babette non ha più i soldi della vincita ..non ha più niente ha donato tutto in questa cena…ha donato più dei suoi soldi o del suo possibile ritorno a Parigi: ella ha donato la sua arte… ha donato se stessa.

La forza della protagonista risiede   nel riuscire ad irrompere nella apatica e abitudinaria  Berlevaag Fjord  con un tripudio di colori, passioni , sapori e odori  nuovi e sconosciuti e a liberare l’animo  delle persone represse da anni  in stereotipi creati da loro stessi.

In realtà Babette sarà una vera artista anche quando creerà la zuppa di pane e birra per le persone della comunità  ..e in questo  ha trovato il senso  stesso e profondo della sua esistenza. Perché  chi  possiede l’arte  ha  “ qualcosa, mesdames, di cui gli altri non sanno nulla.”

Sublime!!!

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Anche noi..che creiamo ricette tutti i giorni o che inventiamo colori adeguati per una cena con un motivo ricorrente..ed organizziamo il tutto alla perfezione per inventare una serata di puro piacere per i nostri ospiti ….siamo delle piccole Babette…delle piccole artiste del quotidiano…magari non così importanti…ma lo siamo nel nostro piccolo grande mondo..e tanto ci basta e ci gratifica…perché creare ‘è un’arte di cui gli altri non sanno nulla’…

Alla prossima coccola carissime mie e vi lascio con una mia foto norvegese del sole di mezzanotte….

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Coccole per la mente – Cinema, libri e ricordi: Pomodori Verdi Fritti …

Questa  sezione  mi piace  dedicarla ad una passione che ha attraversato tutta la mia vita: Il Cinema.

Ma non c’è cinema che tenga se non si parla anche di libri, libri che narrano la vita, le emozioni, la storia, il mondo….

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Ci sono film che in base ai diversi periodi della vita assumono significati diversi, almeno per me è cosi. Mi sono trovata ad amare film che poi dopo anni non ho amato con lo stesso impeto, forse perché altri film rappresentavano meglio le mie emozioni o il mio modo di essere. Uno di questi film è POMODORI VERDI FRITTI . Questo film è una costante..a 30 anni mi piaceva per un motivo: la riscossa della moglie repressa e cicciotta che al grido di “Towanda, l’invincibile amazzone”  …tamponava  le ventenni sfrontate … “sono vecchia e assicurata”… è stato il mio motto per anni..l’ho adorato, in questa frase risiede il cuore di tutte le ingiustizie che possono capitarci tutti i giorni e alle quali spesso non reagiamo , subendole.

Il film narra l’amicizia  …e i destini di 4 donne …il tutto condito da ballate blues…come ben si addice al profondo sud degli Stati Uniti d’America…terra nativa dell’autrice del libro…nonché sceneggiatrice del film.

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Il libro è ancora più bello del film… umoristico… americano fin nel midollo… tragico… e ricco di flash back..

La storia e’  come un maglione caldo da indossare in una sera fredda d’inverno…la sua visione ti fa star bene.

Non è strappalacrime ..ma ha diversi colpi di scena che ti tengono incollata allo schermo .

  Ultimamente l’ho rivisto e ha assunto un colore diverso…specialmente il finale. Quando Ninny non si capacita che non ha più la casa..e che non è possibile che possano rubare le case.. “Ehi, Evelyne, mi hanno rubato la casa! Era qui, quando me ne sono andata. “  … con l’ingenuità e la sua disarmante ‘fanciullezza’ ci fa vedere tutto il suo passato…che ora non c’è più! Mi sono commossa rivedendo una parte della mia vita passata… mi rende triste rivedere luoghi densi di ricordi che hanno fatto parte della mia vita e che ora (come dice Ninny ) non ci sono più.

Non mi hanno rubato la casa….non mi hanno rubato i ricordi…sono ben impressi dentro di me..ma il passato non torna più, ma mi fanno compagnia struggente i ricordi e le emozioni ad essi legati.

Il tutto attraversato dai sapori e cibi dell’Alabama…(la Flagg ha scritto anche un ricettario, ma non ancora tradotto in italiano The Original Whistle Stop Cafe Cookbook)

Ma una ricetta ve la posto… quella dei pomodori verdi fritti… tratta dal libro..e vi metto una variazione di questa fatta da Serena  , del blog  omindipanpepato, che posterà a giorni ….

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Grazie Ninny e… al prossimo ricordo !

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