Il plum cake della maturità e della libertà….

L’estate della maturità….alzi una mano chi non la ricorda…è uno spartiacque…impossibile non avere ricordi legati ad un periodo storico così importante della propria vita….

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Mi sorprendo spesso ad osservare mio figlio e a volerci rivedere gli occhi e le espressioni di quando era più piccolo…

Adesso è il suo anno….LA MATURITA’….il periodo che presto si troverà ad affrontare è ricco di aspettative…di sogni…di euforia…di energia…non sarà proprio rosa e fiori….ma beata incoscienza e gioventu…mi piace farglielo credere e non deluderlo…vivrà sulla sua pelle l’università…e quel peiodo magico e pesante assieme…un ventaglio di opportnità che mai più si ripresenterà….

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domenica sera…maggio….inizia a sentirsi un leggero tepore la sera che ti invoglia ad uscire….ma a cena avevo ospiti importanti… 4 ragazzi …alcuni amici d’infanzia di mio figlio… c’è un rapporto particolare…un filo invisibile di empatia…li ho sempre coccolati…me li son visti crescere addosso…con i loro sorrisi e le voci che cambiavano ogni giorno un pochino di più…li ho visti bisticciarsi…fare la pace…mangiare e dormire assieme..come i veri amici fanno….parlare delle ragazze fino a notte tarda…ascoltare musica a tutto volume..cantare e ridere…sapete una cosa?? i loro occhi sono sempre gli stessi….identici….puri e solari al tempo stesso…

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me li son coccolati…alcuni quasi allevati….altri si son persi ….altri son rimasti…ma l’amicizia è anche questa….

e oggi li osservo alla mia tavola…ridono ….e le loro voci si accavvalano….tutti voglion parlare…sono euforici…è l’ennesima volta che si trovano per organizzare il loro viaggio mito…il viaggio della maturità….quello che non esiste ragazza che tenga…quello che inforchi la vespa e parti….verso l’avventura….il sole…il mare…la strada davanti a te….nessun limite….nessun obbligo…LIBERTA’….

parlano di soldi…come risparmiare..che alloggio scegliere…dove sceglierlo…hanno visioni diverse….ma è bello anche cosi ….ma loro non lo sanno ancora….lo capiranno…

io e mio marito ci sentiamo onorati e fortunati che siano ancora oggi alla nostra tavola….ci esaltano…ci emozionano…ci commuovono…

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averli alla propria tavola vuol dire mettere una quantità indefinita di pasta ….vuol dire calcolare del pane in più….e non fermarsi MAI alle verdure (‘Enrica lo sai: troppo salutari!!)…e cosi sia…li vizio consapevole di mettere a tavola quel che piace a loro…quel che non è giusto…macchisenefrega….sono troppo felice…e li voglio vedere contenti alla mia tavola…una volta ancora…

averli a tavola è esaltante….gli piace tutto….assaporano tutto…’sgonfiano’ tutto….con gioia e allegria…sono tornadi di vitalità debordante e spensierata….non dicono MAI di no…non sia mai detto!! e quando mai…’Enrica è buonissimo’….e vai giù….

e cosi domenica sera avevo preparato per la colazione della settimana questo plum cake…oggettivamente salutare per i loro canoni….secondo voi cosa è rimasto???

una mezza fetta per mio marito..proprio perchè gli vogliono bene ed hanno pensato a lui….mi fanno troppo ridere…

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con un vocione cavernicolo Nico  mi dice ‘che gusto strano….particolare…’ risponde l’altro vocione (Leonardo) con la erre morbida…’Enrrrrrrica un RRRRRetrogusto paRRRRRRRticolare…ma buonooooooooooooooo’….Federico e mio figlio tacciono….loro sono presi nell’atto del masticare…e il plum cake sparisce…

spero gradirete anche voi questo plum cake che magicamente ho fotografo prima…

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prima della devastazione completa….degli Attila in questione…delle cavallette prossimi maturandi….in una sera di Maggio…dal sapore dell’avventura e del viaggio….di magia..e libertà…di ricordi e di tenerezza infinita…

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PLUM CAKE ALLE ARACHIDI

Ingredienti

120 gr di farina integrale

120 gr di farina 0

100 gr di arachii tostate (70 gr tritate finemente e 30 gr intere)

200 gr di zucchero di canna

2 uova fresche

70 gr di burro danese

1 bicchiere di latte crudo

1 bustina di lievito in polvere bio

burro e farina per lo stampo

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Procedimento

Mescolare le due farine in una ciotola con il lievito e le arachidi. Sciogliere il burro a fuoco dolce. Mettere le due uova assieme allo zucchero e azionare il frulllatore, continuare fino ad ottenere una crema densa e omogenea. Unire il burro  a filo continuando a montare. Incorporare le arachidi intere e mescolare bene. Unire la miscela di farine e arachidi tritate, alternandolo con il latte e mescolando energicamente. Scaldare il forno a 180°. Imburrare e infarinare uno stampo da plum cake.

Mettere  in forno fino a che la parte superiore vi apparirà dorata (circa 45-50 minuti) , fate la prova stecchino.

Servirlo tiepido appena sfornato…

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– Con questa rcetta partecipo al  contest de  La cucina di Esme denominato

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– Con questa ricetta partecipo al contest “Un anno di colazioni: il Plumcake” di Letizia in Cucina in collaborazione con FIMOra

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Una sera di Maggio e il mio babà dell’amicizia…..

Mtc ha lanciato la sua sfida…B A B A’…. sontuoso… ricco… barocco…

Lo immagino al centro della sala da ballo del Gattopardo… quando la Cardinale volteggia con il suo abito bianco… bellissima…intensa…leggiadra

i Borbone… un meridione con gli occhi da lupo..intensi e profondi…

In realtà le origini del babà vanno collocate in epoche lontane e, soprattutto, in terre straniere…..

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La storia del baba’ , che qui vi riporto brevemente ripresa dal sito biobaba,  e’ lunga e affascinante…. nasce in Francia nel ‘700 grazie a Stanislao Leszczynski re di Polonia e suocero di Luigi XV…un re appassionato di cucina e soprattutto di dolci della tradizione austriaca (come dargli torto?)…leggenda vuole che il babà sia nato proprio da una rivisitazione dello strudel …..pensate che per richiamare note dell’oriente (altra passione del re) veniva usata uvetta di Corinto e di Smirne e zafferano nell’impasto…e sulle scia delle Mille e una notte e di Ali baba…che il re ideò il nome BABA…

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Questo dolce impiegherà quasi settant’anni per arrivare a Napoli….

Che storia affascinante… quanta maestria dietro… quanti esperimenti e saper fare…

L’insediamento ufficiale è nel manuale dell’Angeletti, cuoco di Maria Luigia di Parma (1836). Per molto tempo resterà, quindi, un dolce delle cucine aristocratiche e solo dopo l’Unità d’Italia arriverà nelle pasticcerie, privato definitivamente di una componente (i canditi), aromatizzato e bagnato…

 

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E cosi mi sono cimentata per la terza volta nella mia vita in un babà… avevo fatto un corso anni fa e la ricetta prevedeva l’utilizzo di patate per rendere più morbido l’impasto…la ricetta della nostra insegnante era stata tratta dal libro “La vera cucina di Napoli” di J. Carola Francesconi…..il corso si basava sulla cucina delle feste natalizie..e fu per un natale di anni fa che mi cimentai nel mio primo babà…lo riempii di crema chantilly al centro e con fette di arance candite morbide disposte sul dolce cosparso di chicchi di melograno….un tripudio dei sensi… posso assicurarvelo…

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Questa volta l’ispirazione mi è venuta da una cena che ho fatto lo scorso venerdi con amici carissimi… ho colto l’occasione per una cena che semplice non era… a causa della ricercatezza di un vino unico, sia per la sua importanza oggettiva  che per il ricordo che esso rappresentava per me… gli stessi amici di questa sera me lo portarono piu’ di vent’anni fa’ quando vivevo sempre sulla montagna pistoiese… tale bottiglia ha girato  con me passando di cantina in cantina…d casa in casa… ha visto nascere nostro figlio…

Lui è stato il protagonista l’altra sera…

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le pietanze hanno girato come un satellite attorno ad esso… serviva un dolce altrettanto all’altezza della cena…..quale miglior dolce di un babà???

A questo punto è scattata la ricerca dell’allestimento…che secondo me è tutto in una ricetta…come lo presenti è di fondamentale importanza…ho comprato delle rose e mi son lasciata ispirare…avrei voluto dei petali…tanti infiniti immensi petali ovunque…ma c’era molto vento e la fotografia non si poteva certo fare….ho aspettato gli ospiti per condividere con loro la foto…i pannelli..e anche il set…che ho lasciato scegliere a loro per coinvolgerli nel mio mondo…in quello che vivo e per renderli una volta di piu partecipi con me del mio blog…hanno scelto il giardino…il verde…la bottiglia antica di mia suocera per il rum..e i bicchierini e i piatti di mia nonna…le forchette d’argento lineari…

è stato come tornare bambini e giocare assieme…

loro che mi leggono dalla Svizzera..stavolta hanno visto come nasce un post….

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il dolce è proprio come lo volevo io….sontuoso ricco e barocco… elegante per una cena importante …il lucido era assolutamente perfetto…per la mia idea di lucidità di un babà…il rum non era troppo intenso…e con la chantilly si sposava a meraviglia…una goduria pura…

ci siamo divertiti e abbiamo riso facendo le foto…e ce lo siam goduto nel dopo cena…mugulando di piacere..ad ogni morso…

non mi interessa gareggiare..non mi interessa vincere..

invece mi interessano gli stimoli e la gioia nell’attuarli…e come in questo caso…il babà è stato fonte di lavoro ma anche fonte di gran divertimento e condivisione….

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Ringrazio una persona in particolar modo…che mi ha procurato le fragoline di bosco e mi ha aiutato nell’allestimento di un baba ingestibile e debordante…la dolce  e cara Sandra  senza di lei non sarebbe stato possibile questo splendore…lo so me lo dico da sola ma sono troppo fiera…

protagonista assoluto di una cena in una sera di maggio all’odore di rose e rum…risate e ricordi…

 

Con questa ricetta partecipo alla sfida di Maggio, la n.39 dell’ MTC CHALLENGE…

Per la ricetta ho seguito esattamente le dritte di Antonietta  del blog La trappola Golosa

Unica eccezione ho usato il mio nuovissimo KA….

Per la chantilly ho usato la proporzione di mezzo litro di crema pasticcera con 200g di panna montata non zuccherata….

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Dietro le quinte…..

Perdonate le inquadrature …… ho avuto difficoltà a concentrarmi e a non fare le foto mosse ….perchè ridevo….e c’è voluta tutta a gestire tre buone forchette affamate davanti a un Babà…..

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mi sono divertita come una pazza…

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questa la documentazione ….

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il disastro di troppa lievitazione……..

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la massima goduria….intingere le dita nella chantilly….

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…la bottiglia protagonista della cena …..

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Un brindisi a tutte voi che passerete di qua a leggermi….buon fine settimana…

 

White rose cake

Eccomi tornata…..con un sacco di cose da raccontarvi..ma le saprete dai miei prossimi post…

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non vedo l’ora di venirvi a trovare e scoprire tutte le vostre novità…

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Oggi vi racconto del mio corso di fotografia sui paesaggi, ritratto e reportage….mi sto divertendo un mondo e sto acquisendo un sacco di nuovi stimoli per una passione…che condivido con voi attraverso il mio blog…con le mie foto ‘di pancia’…. cuore…emozioni e sentimenti..

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domenica scorsa prima uscita …reportage sulle ville  delle colline lucchesi ……STUPENDO…giardini con fiori di ogni tipo e colore…

ma sono rimasta abbagliata dalle ROSE……con i petali avvolgenti e carnosi… ma allo stesso tempo delicati e regali….

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un sole rigenerante ci ha accompagnati…immersi in un verde brillante e soave…quello delle colline…

la sera dopo ci siamo rivisti per poter commentare le foto…credo sia il momento più costruttivo del corso…fotografi di professione ci ‘ehm ehm’ ditruggono/commentano…le foto del giorno precedente…per me è un alto momento costruttivo e mi piacciono le critiche altrimenti a che mi serve un corso ???

 

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ho portato una torta….eh si…aspettavano una torta per un cambio di giorno …visto che venerdi non sono potuta andare a causa di una cena (ma ve ne parlerò nel prossimo post dell’mtc challenge ) e cosi mi hanno fatto una controproposta …’cambio approvato OK ma tu porta una torta’…

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 ho portato una torta che aveva il sentore di maggio ….  di emozioni  e colori…al sapore di rosa ….bianca…ricca e delicata allo stesso tempo…regale..proprio come le rose che ho fotografato il giorno prima

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l’abbiamo condivisa assaporandola nel suo gusto perfetto ed equilibrato…ed una volta di piu ho capito che amo il sapore carezzevole dei fiori nei dolci…un gusto che va dritto al cuore e che parla di cose delicate e ricercate ma anche semplici colorate e raffinate assieme…

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Il gruppo re -cake è sempre lo stesso…..

La ricetta è quella di Silvia …. anche per lo stampo ho usato una forma quadrata delle stesse misure consigliate…unica variante ho aggiunto petali rosa anche alla copertura…petali di rose del mio giardino ….

ho pensato bene a quale colore scegliere per la scenografia della mia torta…e ha vinto il total white….anche perchè lo studio fotografico che organizza il mio corso si chiama WHITE …

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sono tornata a re – cake proprio per questa torta al sapore di Maggio….di rosa…di lucciole …e di stelle che preannunciano l’inizio dell’estate… ..di pic nic all’aria aperta…di gite in bici…di risate con gli amici…di vita all’aria aperta….di felpe colorate…di un rossetto rosa pallido….di ciliegie finalmente mature…

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Con questa ricetta partecipo a re cake

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Con questa ricetta partecipo al contest

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Poppy seeds citrus cake

 

un post di servizio…ho il pc in panne…senza nessun programma a disposizione…senza niente….non sono sparita…sono solo in stand by…il mio vecchio pc mi ha salutato improvvisamente e si è tenuto tutto il mio   ‘tesssssoro’ con sè…appunti….foto…ricordi… ne ho acquistato uno nuovo….ma prima che possa essere effettivo e funzionante passeranno giorni….quindi….ci sono PRESENTE…ma non come vorrei ….

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nel frattempo vi rendo partecipi di una torta che in questo periodo impera nella blog sfera…non sono originale….ma devo ammettere che sono orgogliosa di come sia venuta così bella e soprattutto buona….l’ho sfoggiata sabato sera per il dopo cena  con amici a casa mia….tortuosa ….al sapore intenso di agrumi …morbida…avvolgente e simpaticamente scrocchiante sotto i denti grazie ai semi di papavero …

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qualche foto scattata al volo….ma ci tenevo a offrirvene una fetta virtuale…

a tutte coloro che passeranno di qua…per farmi perdonare la mia assenza di questi giorni….

per ricordarvi che ci sono…..e che passerò al più presto a salutarvi nei vostri blog…e a scoprire tutte le vostre novità…

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 Per l’impasto:

225 gr di zucchero semolato bianco

280 gr di farina Petra per lievitati

135 ml di succo di arancia

la scorza grattugiata di 1 limone e 1/2 bio

la scorza grattugiata di 1 arancia e 1/2 bio

135 ml di olio di riso

3 uova freschissime

100 gr di semi di papavero bio

Per la salsa di agrumi:

150 ml di succo di arancia e limone

150 gr di zucchero semolato bianco

100 ml di acqua

 

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PROCEDIMENTO

Per l’impasto

Versate in una ciotola grande il succo di arancia, l’olio , le uova, lo zucchero, la farina, il lievito, i semi di papavero, le scorze di limone e di arancia grattugiate; mescolate (io ho usato il KA).

Ho cercato di incorporare aria per far sì che il glutine contenuto nella farina potesse svilupparsi e, insieme al lievito, dare corpo al dolce.

Continuare per 1 minuto, pulire le pareti della ciotola con una spatola e continuare più energicamente fino ad ottenere un composto liscio che abbia una consistenza a nastro.

Cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 30-35 minuti.

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Per la salsa di arance

Versate tutti gli ingredienti in un pentolino e fate cuocere a fuoco basso, continuand a mescolare, fino a quando non si raggiunge la densità desiderata.

TEMPI DI RAFFREDDAMENTO E DEGUSTAZIONE

Sfornate, praticate dei fori sulla superficie del dolce con uno stuzzicadenti lungo e spennellate con la salsa di arance in modo che venga assorbita, tenendone da parte un pò.

Aspettate una ventina di minuti, sfronate e irrorate la superficie con la salsa rimasta.

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Considerazioni personali:

Non ho usato sale, ed ho usato l’olio di riso al posto dell’olio di girasole perchè trovo il primo delicatissimo nei dolci.

La salsa finale mi è avanzata …quindi regolatevi dimezzando le dosi…sarà più che sufficiente.

Questa ricetta è tratta dal libro ‘California Bakery’ ed. G. Tommasi.

Lo stampo non è quello tipico di questo dolce…usate quel che avete…ma provatela…

Spero che i miei amici lo abbiamo ancora di più apprezzato al mattino per la loro colazione…