Risotto all’olio…W la semplicità!!!

 

Il risotto è il classico comfort food…mi rincuora…mi rassicura…mi accarezza l’anima… mi avvolge… e mi tenta…cremoso ..fumante e caldo…

 

 

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Questo risotto per me è come l’abbraccio caldo del primo maglione di lana…dell’autunno appena arrivato…delle giornate di sole limpido…del cielo azzurro sulle prime foglie ingiallite….

Un maglione…un maglione per indossare i colori dell’autunno…il tepore e la morbidezza della lana…altri giorni freddi ci aspetteranno..ecco vorrei un maglione di lana a trecce…come se qualcuno ancora avesse il tempo e l’amore di sferruzzare per me…

lo vorrei grande..per sentirmi dentro piccolina e protetta…

lo vorrei color verde intenso…come il cavolo nero ….oppure rosso cupo come il rosso della cipolla toscana…

vorrei un maglione che mi confortasse dalle mie malinconie e mi donasse i colori caldi dell’autunno…tutti dentro al mio risotto…dentro la lentezza e l’intensità dell’olio…un benessere limpido racchiuso in una dose di riso…

 

 

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Gli ingredienti sono della mia zona…rigorosamente a Km 0…sporchi di terra ….dal sapore intenso e autentico…schietto…come la mia toscana…come l’orto di mio nonno nella fattoria sopra la collina che ora non esiste più….

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Risotto all’olio con polvere di cavolo nero e coriandoli di cipolla e brodo di patate

Ingredienti

Riso carnaroli Acquarello

patate della Garfagnana

qualche foglia di cavolo nero toscano

una cipolla rossa di Ponte a Moriano

sal de fleur

olio congelato

radicchio toscano

UTILIZZO DEGLI INGREDIENTI

Porre le patate con la buccia in acqua e dopo filtrare. Questa sarà l’acqua di cottura del nostro risotto, che avrà un retrogusto di terra.

Con 4 o 5 foglie di cavolo nero si crea una POLVERE DI CAVOLO. Si lavano le foglie e si asciugano perfettamente. Si toglie la parte centrale più chiara e dura. La sola parte verde si mette in forno a 150 ° per 30 minuti circa (dipende dal vostro forno) con lo sportello del forno semiaperto. Dopodichè si aspetta che il tutto si freddi e si frulla…più frullate più si polverizza.

 

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Allo stesso modo si procede per i CORIANDOLI  DI CIPOLLA ROSSA.

 

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Si taglia sottilmente la cipolla. e si mette in forno a 180° per 40 minuti sempre con il forno semiaperto.

Procedimento

Di fondamentale importanza è la tostatura del riso (che manco a dirlo deve essere Carnaroli e di ottima qualità)

Il riso deve essere tostatato senza niente, fino a che non sentirete un aroma avvolgente sprigionare dal vostro riso tostato.

A questo punto procedete ad usare l’acqua di cottura delle patate (filtrata perfettamente…io ho usato una garza oltre al colino ) diluendo il vostro riso.

A fine cottura aggiungere i coriandoli di cipolla rossa, che coloreranno il vostro riso dandogli un gusto più deciso.

La mantecatura verrà eseguita con i dadini di olio congelato.

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Impiattare ed aggiungere la polvere di cavolo nero .

Infine inserire un ciuffo di radicchio toscano, ma essendo in autunno anche delle scagliette di tartufo bianco…che ho malamente dimenticato in frigo!!!!

 

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Con questa ricetta partecipo al contest Colesterolo “cattivo”? No grazie!, organizzato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, nella categoria PRIMI

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Donne & Riso

Per questo mtc n. 41  voglio fare un post che sia un inno a noi donne…donne dell’mtc..ma anche donne che si occupano di altri settori…donne forti..tenaci..volubili ..creative..adorabili…magnifiche nella loro incoerenza…nei loro sbalzi di umore…nella nostra voglia di vita e passione…

Lo scorso post vi ho parlato di Murabilia…

Nel mio girovagare lento e appagante lungo i vari stand ho incrociato anche la mostra fotografica  dell’associazione Donne e Riso… ‘Il Riso … in Rosa’…

riso500fp1foto by ‘Riso ..in Rosa’

Ambientata nel suggestivo Orto Botanico…e testimonianza di saperi tramandati da altre donne…in altre epoche…e arrivate fino a noi oggi….donne che sono vissute con la cultura del RISO…prodotto fondamentale della loro terra…

    untitled foto by ‘Riso..in Rosa’

Armata della mia Nikon mi dirigo verso la postazione di queste donne…mi balena in testa MTC…il post che mi piacerebbe scrivere….il RISO…le DONNE …e fare il minimo comune multiplo diventa facile…quasi logico…

Conosco tre donne ..una diversa dall’altra…è lo stand dell’Associazione “Donne & Riso”, fondata a Vercelli nel 1979.

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mi accolgono…mi regalano due libri che parlano di ricette storiche sul riso…alcune scritte da loro stesse…tramandate da madre in figlia..ricette della tradizione piemontese…ricette che parlano della loro terra e della loro storia..sono entusiaste…mi parlano accavalandosi nei discorsi..seguo a fatica ma sorrido ..sorrido di cuore perchè mi travolgono…con la loro energia…e mi piace essere attraversata da questo entusiamo

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Imprenditrici agricole che promuovono il riso e la risicoltura  in tutte le sue forme: dalle terre d’acqua alle antiche corti, dal paesaggio con i suoi colori cangianti delle stagioni alla promozione delle diverse cultivar di superfino, ma soprattutto con la diffusione di ricette (riportate nel bel libro “Risotti e ancora risotti!” con le ricette di Erminia Rosso) che esaltano e valorizzano le caretteristiche biologiche e organolettiche dei diversi tipi del prelibato cereale.

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Il mondo della risaia ha nella donna il suo punto di riferimento, sempre presente durante tutta un’epopea che dal 1400 ha modificato territorio, storia, abitudini e cultura. Ora queste donne, grazie alla loro forza e carattere, sono state capaci di coniugare famiglia e lavoro diventando imprenditrici e manager, usando il marketing per promuovere le loro ricchezze in Italia e all’estero: che bella storia e che voglia…. di “risodonna” (cosi definirei il riso fatto e promosso dalle donne…)

 

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Per questa ricetta ho scelto il loro riso…accolto nelle mani di un’altra giovane donna…la ragazza di mio figlio …Matilde…

per l’occasione ha usato la prima volta uno smalto rosso Chanel…che per me rappresenta…passione…vitalità..energia pura…

anche lei una donna …giovane …il primo giorno di università..il treno soppresso…la vita da studente con dei sogni nel cassetto…ed un ventaglio di opportunità che solo a quell’età la vita riserva…anche se non è facile rendersene conto…

La ricetta che ho scelto è del mitico budino di riso che solo qua in toscana troviamo al bar …caldo…profumato..inebriante..assieme al caffè è una prelibatezza divina che mi concedo alla domenica mattina nella mia pasticceria preferita …

 

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BUDINO DI RISO

la ricetta è tratta dal libro di Giulia Scarpaleggia I love Toscana….

Ingredienti per 16 budini medi…la misura tipo di uno stampo per muffin…

io ho usato uno stampo più grande e basso…e mi son venuti 6 budini …. (con avanzo di impasto e frolla..ma vi dirò dopo com l’ho usate!!)

1 litro di latte

300 gr di riso Originario

1 baccello di vaniglia

1 limone non trattato

6 cucchiai di zucchero

1/2 bustina di lievito (8gr)

2 uova

Per la frolla:

200 gr di farina 00

100 gr di farina di riso

150 gr di zucchero

150 gr di burro

1/2 bustina di lievito (8 gr)

1 uovo

sale

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Procedimento

Per la pasta frolla, setaccia le farine e mescolale con lo zucchero, il lievito, 1/2 cucchiaino di sale e il burro a pezzettini. Impasta velocemente con le mani gli ingredienti formando delle briciole.

Aggiungi l’uovo sbattuto e unisci al tutto impastando, forma una palla omogenea.

Appiattiscila, avvolgila con la pellicola e lasciala riposare in frigo.

Versa il latte in una pentola capiente con il fondo spesso e portalo ad ebollizione con una buccia di limone e un baccello di vaniglia.

Quando comincia a sobbollire, versa il riso e cuocilo, mescolando con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi sul fondo della pentola.

Ci vorranno circa 20 minuti. Quando il riso è cotto ed ha assorbito la maggior parte del latte, spegni il fuoco e aggiungi 3 cucchiai di zucchero ; mescola e fai raffreddare.

Aggiungi poi due tuorli, il lievito ed altri 3 cucchiai di zucchero e mescola.

Monta gli albumi a neve e uniscili delicatamente al riso.  Stendi la pasta con il mattarello su una superficie infarinata fino ad uno spessore di circa 5 mm e fodera 16 stampini da muffin imburrati e infarinati.

Versa il riso nei gusci di frolla e inforna a 170°C per 40 minuti, fino a che la pasta sarà dorata e il riso leggermente colorato.

Puoi servirli tiepidi con una spolverata di zucchero a velo.

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Con la frolla avanzata ho fatto dei biscottini semplici…

E con il ripieno ho fatto una tortina piccola che ho tagliato a quadratini…

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Sopra le fette di torta ho fatto una salsa di arancia amara…

Ingredienti:

4 cucchiaia di marmellata d’arancia amara

2 cucchiai di marmellate di albicocche

2 cucchiai di acqua

2 cucchiai e mezzo di Grand Marnier

Bollire le marmellate con l’acqua per pochi minuti, passarle al passino e aromatizzarle con il liquore. Nappare le porzioni di tortina con la salsa, spolverare di zucchero a velo e guarnire con scorzette di arancia .

Questa salsina goduriosa è tratta dal libro ‘Invito a pranzo’ delle Fornelle di Lucca. Le fornelle sono anch’esse un’associazione di donne..

Unite dalla comune passione per la buona cucina e la creatività che le spinge ad essere in un felice connubio, cuoche, ospiti, e quindi padrone di casa, e da vent’anni anche sostenitrici dell’Ospedale Pediatrico di Brasov in Romania, le socie sono pian piano aumentate.
Oggi le Fornelle, così si chiamano le socie di questo club, rigorosamente femminile e senza scopo di lucro, sono circa 700, sparse in 44 Delegazioni in Italia e a New York, con la Sede Centrale a Piacenza, dove appunto nacque.

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Concludo il mio post con un pensiero di un’altra donna….che ci rappresenta…
‘Amo le donne perchè sono materne anche a cinque anni, sensuali anche a tre, erotiche anche a settanta, civette anche a ottanta. E la loro attività preferita – siano segretare o ingegneri , casalinghe o impiegate -, la vera grande attività che svolgono perfino quando dormono, è amare’.  di  S. Izzo ‘L’amore delle donne’

Con questa ricetta partecipo all’MTC n. 41

 

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Il richiamo di un risotto alla lavanda…

Oggi magicamente giornata stupenda…un sole caldo entra dalle finestre…giornata del mercato contadino…cipolle e carote di prima qualità…raccolgo la lavanda dal mio giardino…delle vespe ronzano felici e per niente fastidiose…

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Se non ricomincio a postare non lo faccio più…so che aspettate notizie dal mio recente viaggio ‘ammericano’…ma sono fagocitata da cene e ritrovi di inizio ferie…di inizio mare…di cose belle e goderecce…è come se le mie ferie magicamente si stessero allungando…piacevolmente …e in modo intenso…

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Sapete bene che ci vuol tempo..per ritrovarsi nelle foto (sinceramente non ho esagerato)….catalogarle…un minimo di post produzione…organizzare dei post che possano tornare utili a chi li legge…scrivere notizie certe…andare a rispolverare la guida..i libri..gli appunti presi…stampare alcuni approfondimenti….renderli sintetici (l’è durissima per me…che di sintetico ho ben poco)….quindi promesso arriveranno notizie dall’America…e anticipo che il primo post parlerà…TADADAAAAAAAAAAaaaaaaaaa..degli AMISH!!! della contea di Lancaster…

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Ma un risotto alla lavanda mi ha richiamata a voi…la ricetta è della cara Maria Chiara ..l’ho stressata oltre misura…

 

 

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volevo una ricetta micidiale di un risotto alla lavanda…io amo i risotti….li adoro…è il mio comfort food per eccellenza..lo volevo alla lavanda perchè avevo una promessa in sospeso…con Francesca

 

sale

 

 

 

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un grande piccolo pensiero natalizio …un sale alla lavanda…speciale creato con le sue mani …per me..mi ha intenerita oltremisura e volevo dedicarle una ricetta speciale…ho assemblato quel che più adoro per questa ricetta..emozioni..pensieri……complicità amiche della blogsfera ..e amiche reali che stasera avrò il piacere di avere alla mia tavola…che manco a dirsi avrà l’odore …il colore e il sapore della lavanda…

rocchetto

 

 

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preparo il brodo….e mi anticipo per la cena di stasera….voglio sbrigarmi …il mare mi aspetta…

 

risotto

Risotto alla lavanda

Ingredienti

Per il brodo

una cipolla

una carota

rosmarino un rametto

lavanda due rametti freschi

sale (io aromatizzato alla lavanda)

Preparazione

Olio e cipolla tritata finemente. Fare imbiondire e unire il riso. Farlo tostare. Sfumare con del vino bianco e lasciarlo evaporare. Aggiungere il brodo vegetale un pochino alla volta.

Qualche minuto prima della fine della cottura aggiungere della lavanda essiccata, aggiustare di sale, macinare del pepe fresco e aggiungere 80 gr di pecorino , 30 gr di parmigiano e mantecare con 30 gr di burro salato. Qualche fiore fresco per guarnire insieme ad un rametto di rosmarino.

Et voilà….il gioco è fatto!!!! semplice colorato e soprattutto aromatizzato ….

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Da rifare assolutamente…..delicatissimo l’aroma della lavanda..che c’era ma si sentiva come un retrogusto finale…

sale+risotto

Provatela e fatemi sapere…