Ciambella integrale al profumo di agrumi e cannella

Oggi … domenica 29 settembre ….il tempo è davvero autunnale…e  mi piace…è mattino….l’odore di erba bagnata  irradia dal giardino…ho le finestre aperte..mi piace questo fresco  che entra in casa…dormono ancora…piove …e il giardino dove ieri avevo fatto le foto alla mia tortina…è completamente diverso…ha una luce diversa…ma non mi dispiace affatto….

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oggi iniziamo con il tè del pomeriggio…tè dopo studio o lavoro…è un rituale che abbiamo in inverno…la domenica serve per ricognizione di tutte le attività che si fanno in settimana…spesso a me ..oltre che per lavoro… serve per  portarmi avanti in diverse faccende domestiche..ma che ve lo racconto a fare??  Chi mi legge e lavora sa bene cosa voglia dire organizzazione….per far combaciare il tutto!!!

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Ma questo momento è fuori dal tempo..il rumore della pioggia battente mi fa compagnia…e mi rilassa…adesso prenderò il mio caffè e una fetta della mia ciambella…dal sapore invernale…

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Questa ciambella l’ho scoperta in una rivista lo scorso anno…non ricordo quale…e l’ho poi rifatta con delle varianti…è di sicuro effetto…anche per una cena con gli amici…basta aggiungerci della  crema inglese…o della marmellata di arance… o del semplice gelato…in effetti  la ciambella nasce come dolce da colazione…ideale da portare a scuola..sia per me che per mio figlio…è salutare e non troppo calorico…facilmente trasportabile…e soprattutto è perfetta associata ad un tè o al latte del mattino…mio figlio ne va pazzo…ma anche per la merenda…lui ci prende una tisana e se la gusta quando ha finito  di studiare e prima dell’allenamento…

Ciambella integrale

Per 6 persone

120 gr di farina integrale biologica

130 gr di farina bianca (io uso farina di farro bianca)

180 gr di zucchero di canna (io spesso uso il miele 80 gr)

1 uovo

1,5 dl di latte intero

8 gr di lievito vanigliato in polvere bio

80 gr di olio extra vergine d’oliva (io spesso uso olio di riso ha un sapore più delicato)

1 arancia non trattata

1 limone non trattato

Olio e farina per lo stampo

Zucchero a velo

un pizzico di sale

cannella

(la ricetta prevede anche 50 gr di uvetta , ma ai miei non piace e quindi l’ho omessa, al suo posto ci aggiungo delle mele grattugiate, ma non in questa ciambella)

Ottima anche con frutta secca , insomma è una ciambella base, il resto è gusto vostro.

Procedimento (io uso il robot)

Montare l’uovo con lo zucchero e un pizzico di sale , unite la farina integrale, la farina bianca, il lievito, l’olio di oliva, il latte, la scorza del limone , dell’arancia e della cannella.

Ungete d’olio e infarinate uno stampo a ciambella da 20 cm di diametro. Versatevi l’impasto e cuocete la torta nella parte centrale del forno, circa 50 minuti.

Fatela raffreddare e spolverizzate con zucchero a velo .

Una porzione di dolce senza frutta secca  ha circa 300 cal.

Quello che vorrei ribadire è la qualità degli ingredienti…spesso vedo i miei alunni con merende pesanti che non agevolano la ripresa dell’attività didattica…merende con ingredienti integrali e genuini agevolano qualsiasi tipo di attività…e come mamme penso sia un sollievo sapere che dare ingredienti sani ai nostri figli fa parte del nostro amore per loro…

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Una zuppa confortante di miso… in una fredda serata sul Reno

Dicembre 2012…fine settimana a Dormagen (Germania) per  LA  gara di mio figlio …la più importante a livello mondiale… tensione alle stelle… ti ripeti che è la sua vita e non la tua… ma lo stomaco si stringe in una morsa ugualmente…io e mio marito in hotel a Dusseldorf..  mio figlio con la nazionale italiana  in un altro albergo…

Mattina presto…freddo pungente sulle guance…nevischia…silenzio in auto..parcheggiamo la macchina e prendiamo un caffè lungo…ci scaldiamo con quello….

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Inizia la fase pre-gara…non guardo dove sia mio figlio….e parlo con un’altra mamma italiana…del più e del meno..nessuna delle due fa cenno alla gara..è cosi che funziona…è un rituale al quale ti attieni…non dici mai tutto quello che hai dentro…potresti essere fraintesa..e poi c’è competizione..inutile prenderci in giro..

Allenatori che si avvicendano…ragazzi con i visi tirati …gli occhi attenti…la concentrazione è massima…inizia il rumore delle sciabole che sbattono fra di loro…sono anni che continuo a non capirci nulla nelle regole di questo sport…

Organizzazione perfetta…è inutile i tedeschi in queste cose sono davvero bravi…

Si mangia durante la gara come si può…ne abbiamo visti di palazzetti…sicuramente più mio marito di me..ma adesso siamo qui…fa freddo…anche se il palazzetto è riscaldato…cemento per sedia…i classici gradoni dei palazzetti…di tanto in tanto urla di vittoria…urla di sconfitta…poi silenzio….nella scherma.…la platea non tifa..non  urla… sta in silenzio e  soffre…e’ come una partita a scacchi che viene giocata  in pochi secondi… dipende dalla clemenza  o meno dell’arbitro…

Mio figlio è emozionato …è la sua prima gara importante da juniores…e tutto è nuovo…non è spaesato…ma è teso

Quando usciamo dal palazzetto è buio…mio figlio non è andato male… ma nemmeno bene… se l’è giocata… deve crescere e migliorare…ma questo lo sa bene anche lui…lo salutiamo..e andiamo spossati al nostro hotel…

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Il tempo di riposarci un momento e andiamo a cena …abbiamo dovuto prenotare la sera prima..il ristorante era strapieno… strano…

Quando scendo capisco il perché…fuori sta nevicando…il ristorante dell’hotel Hyatt ha solo vetrate sul Reno.. e l’unica fonte di luce sono alcune abat jour e candele sui tavoli…STUPENDO…

Ci sediamo…e arriva la cosa più confortante che abbia  mai mangiato…LA ZUPPA DI MISO…

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In quel preciso istante tutto assumeva una luce diversa…tutto aveva un sapore diverso…e tutte le tensioni negative sparivano per far posto a sensazioni di calore e benessere…il brodo di miso in quel contesto…era un maglione caldo in una sera d’autunno…

Fuori continuava a nevicare sul Reno..ma io non avevo freddo…stavo bene…e la gara in quel preciso istante era lontanissima da me…tutto tornava ad incastrarsi perfettamente..tutto riprendeva la giusta collocazione ..e la gara ..era una semplice gara..qualsiasi fosse stato il risultato…tutto era ridimensionato alla giusta realtà ed importanza…

Il brodo di miso…l’ho trovato raffinato  nella sua semplicità…l’ho riproposto a una cena con amici ed è stato apprezzato tantissimo..caldo confortante dona tepore…altre volte è capitato di cucinarlo per cena…e tutte le volte mi ha riscaldato…e rievocato quella sera a Dusseldorf…con la neve e il Reno…alla sola luce della candela sul nostro tavolo…

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ZUPPA DI MISO

RICETTA (Dosi per due persone);

E’ un piatto giapponese a base di miso (un condimento a base di semi di soia e altri cereali, come orzo o riso, fermentati attraverso l’azione di un fungo). La pasta ottenuta da questa trasformazione si lascia poi fermentare ancora in acqua salata. Il miso ha un sapore deciso e abbastanza salato: nella cucina giapponese viene usato per insaporire varie pietanze. Per la zuppa o brodo di miso ho usato carote, cipolline bianche, zenzero, olio di sesamo, funghi champignons (ma servirebbero funghi enoki o shiitake), spinacini freschi sminuzzati, 2 cucchiai di miso di riso (è più delicato rispetto al sapore di quello d’orzo), 125 gr di tofu scolato e tagliato a dadini, tamari (due gocce ). Queste sono le dosi per due persone.

Scalda l’olio di sesamo in un wok e soffriggi le cipolline bianche tagliate in diagonale sottilmente.

Aggiungi la carota tagliata a striscioline e dopo averla fatta saltare per qualche secondo, aggiungi i funghi e gli spinacini fino a che non appassiscono.

Togli il tutto dal wok e metti in due ciotole.

Prendi 600 cc di acqua e porta ad ebollizione. Quando l’acqua bolle prendi una ciotolina e mettici il miso con un po’ d’acqua calda al fine di scioglierlo.

Io lo filtro con un colino prima di aggiungerlo all’altra acqua .

Tagliare a dadini il tofu e scolarlo. Aggiungere il tofu alle verdure nelle due ciotole o scodelle.

Ricopri con il brodo di miso. Aggiungi tamari o salsa di soia e servi immediatamente.

N.B. La ricetta è stata tratta dal ricettario ‘Lunedi senza carne’ Ed. Luxury books e dal blog Giallo zafferano. Ho fatto un mix. Il bello della zuppa di miso è che potete variarla a vostro piacimento, e infatti in giro ne trovate di tutti i tipi. Le verdure possono essere tranquillamente sostituite a vostro piacimento. Io per casa mia la faccio con le verdure che ho a disposizione in base alla stagione. Attenzione a salare!!! Assaggiate prima!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di DOLCIZIE e IK FIOR DI CAPPERO

Dolce estivo ai frutti di bosco e yogurt greco ….della Chiarina (2)

Agosto…mare …sole…e…piscina

 Chiacchere e risate…leggerezza dell’estate…e di avere soprattutto tempo a disposizione…

Chiedo aiuto al gineceo nell’idromassaggio…

 Ospiti a cena…necessità di qualcosa di semplice ma originale, fioccano le ricette…ma non me ne va a genio nessuna..o troppo difficoltose…o troppo lunghe…o troppo laboriose…

Annuisco ..a tutte quante…ci mettono buona volontà…e sono così simpatiche…ognuna a suo modo..ognuna nell’idromassaggio si spoglia dei tabù…e dona libero sfogo all’arte pura del cazzeggio

ma ecco che lentamente l’idromassaggio si spopola…ed arriva  la ‘Chiarina’….silenziosa…con gli occhi a cerbiatta..una biancaneve dei giorni nostri..…sorride con quel brillantino scintillante sul dente bianchissimo….’io fo un dolce semplice…che lo dissero alla mi nonna alla pro loco in montagna ’…pistoiese doc…mi snocciola la ricetta …e già l’adoro..ecco la ricetta giusta!!

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Chiarina è la simpatia in persona..buffa…sincera…menefreghista..se c’è da divertirsi parte e va..quest’anno ha fatto uno studio particolare sui bagnini….e mica se lo tiene per sé..oh no!! Ci mette al corrente noi intime..quelle di cui si fida…perché è anche un po’ diffidente..quel tanto che basta..per farla essere selettiva… giustamente… nelle amicizie e a 17 anni è un gran bene!!! Adora sua sorella ed hanno un rapporto che nel tempo  si salderà ancora di più  ed insieme affronteranno la vita..lei e’ la Giulia’ saranno il futuro della loro famiglia..in modo diverso ma complementare ne sono certa!

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La ‘chiarina’ lo fa con le pesche sciroppate e non ci mette  zucchero in quanto le pesche e il loro sughetto sono già assai dolci….io la faccio con i frutti di bosco freschi  e ci metto un pochino di zucchero.

Inutile dirvi che la ricetta è strettamente supervisionata da Chiarina…anche perché fra pochi giorni abbandonerà la sua postazione in piscina e so già che mi mancherà non vederla quotidianamente…mi mancheranno punto..la luana …e il suo sorriso contagioso…la giulia e la sua dolcezza infinita…so già che il loro rientro vuol dire l’avvicinarsi della fine dell’estate…l’avvicinarsi dell’inizio della scuola…delle giornate più brevi…del sole aranciato dell’autunno…

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INGREDIENTI

–          500 gr di yogurth greco

–          500 gr di panna

–          3 vaschette di frutti di bosco (ma anche di più se vi piace più ricco di frutta)

–          Pavesini

–          Latte

–          Zucchero vanigliato bio

–          Menta

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Procedimento

Montare la panna (con un cucchiaino di zucchero vanigliato) e aggiungere lo yogurth girando in senso orario delicatamente per non fare smontare il tutto. Lavare la frutta e metterci poco limone e zucchero vanigliato q.b.  Formare gli strati con i pavesini intinti nel latte. Pavesini +frutta + crema e continuare fino ad esaurimento della crema. Queste sono le dosi per 6 persone , ma non abbondantissime.

NOTA BENE: tenere  in frigo per 24 ore…lasciare il tempo che i sapori si sposino nella loro giusta armonia di sapori.

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Con questa ricetta partecipo al contest “Dolci al Cucchiaio” organizzato da Simo’s Cooking

Coccole per la mente: Il Pranzo di Babette

La prima volta che vidi  ‘Il pranzo di Babette’  era appena uscito nelle sale cinematografiche, mi colpì la sua essenza, ma lo trovai troppo lento, grigio e cerimonioso.

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Oggi l’ho rivisto con occhi diversi e ho assaporato la lentezza con la quale è stato girato. Mi è piaciuto la visione dell’amore eterea e irreale che attraversa a tratti la trama, tipica del periodo storico e letterario nel quale è ambientato il film.

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Ho adorato il luogo dove è stato girato (ho una passione per i paesi del nord Europa) e ho capito il messaggio appieno, che forse troppo giovane e frenetica mi era sfuggito. I diecimila franchi di Babette sfumati in una superba cena, degna del Cafè Anglais…ma in fondo proprio Babette era la cuoca del famoso locale parigino.

Ho letto il racconto di Karen Blixen prima di rivedere il film. Mi ha sorpreso l’attinenza quasi completa fra film e racconto, cosa strana nella cinematografia. Mi è piaciuto anche il racconto, mi piace come scrive la Blixen,  mi piace la Blixen in assoluto punto.

Menù

Brodo di tartaruga
Blinis Dermidoff (grano saraceno con caviale e panna acida)
Quaglie in crosta con salsa Périgourdine (foie gras e salsa al tartufo)
Insalata mista
Formaggi francsesi
Savarin al rum con frutta candita

Frutta mista
Caffè
Friandises (piccola pasticceria)

… il tutto accompagnato da vini prestigiosi come l’Ammontillado, lo champagne  Vevue Clicquot, il Tawny Port.

Non male come idea per una cena letteraria ed evocativa, forse un po’ laboriosa..ma come direbbe Babette …’questa è ARTE signore mie’…)

 Se vi interessano le ricette potete andare qua per i dettagli.

 

I bicchieri di cristallo ,l’argenteria, le porcellane, lo champagne, il cibo ricercato  e cucinato alle giuste temperature e con i tempi ottimali….una cena che porterà con sé letizia , soavità,  leggerezza a tutti i commensali.  Babette non ha più i soldi della vincita ..non ha più niente ha donato tutto in questa cena…ha donato più dei suoi soldi o del suo possibile ritorno a Parigi: ella ha donato la sua arte… ha donato se stessa.

La forza della protagonista risiede   nel riuscire ad irrompere nella apatica e abitudinaria  Berlevaag Fjord  con un tripudio di colori, passioni , sapori e odori  nuovi e sconosciuti e a liberare l’animo  delle persone represse da anni  in stereotipi creati da loro stessi.

In realtà Babette sarà una vera artista anche quando creerà la zuppa di pane e birra per le persone della comunità  ..e in questo  ha trovato il senso  stesso e profondo della sua esistenza. Perché  chi  possiede l’arte  ha  “ qualcosa, mesdames, di cui gli altri non sanno nulla.”

Sublime!!!

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Anche noi..che creiamo ricette tutti i giorni o che inventiamo colori adeguati per una cena con un motivo ricorrente..ed organizziamo il tutto alla perfezione per inventare una serata di puro piacere per i nostri ospiti ….siamo delle piccole Babette…delle piccole artiste del quotidiano…magari non così importanti…ma lo siamo nel nostro piccolo grande mondo..e tanto ci basta e ci gratifica…perché creare ‘è un’arte di cui gli altri non sanno nulla’…

Alla prossima coccola carissime mie e vi lascio con una mia foto norvegese del sole di mezzanotte….

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Crostata di mirtilli e mele croccanti

Oggi è una domenica tipicamente autunnale..non ci sono preparata…per me l’estate continua fino ad ottobre..fino a che c’è uno spiraglio di sole..fino a che gli impegni incalzanti ci concedono un momento  di time out…fino a che si può…da un lato sono un po’ triste..mio marito è partito per Francoforte…e stare a casa con la pioggia fuori mi rende cupa…ma è anche vero….che torno in letargo a casa mia…adoro ricaricare le batterie a casa…e per me ricaricare le batterie vuol dire avere TEMPO….tempo da dedicare a me e a ciò che mi piace di più …ai miei libri…al mio blog…oggi mi aspetta il contadino con le mele raccolte stamani…tra poco le andrò a prendere e inizierò a cucinare una crostata che è proprio a metà fra l’autunno e l’estate…una crostata  con mirtilli e mele croccanti..quelle piccole..le prime della stagione…

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Anni fa feci un corso di cucina biologica da Adelita…un’argentina trapiantata in Liguria…e amante delle colline lucchesi…bionda con gli occhi verdi …  dal sorriso dolce e dotata di una manualità da paura…assistere ai suoi corsi era una libidine pura…con calma e in penombra ..in un locale con le pareti colorate e calde…lei manipolava la farina di ceci…la zucca…le mele…il pesce…i carciofi…utilizzava aghi giganteschi per cucire la carne…adottava trucchi magici per far cuocere le verdure…e girava girava gli ingredienti con amore e lentezza…una lentezza che ti faceva venire l’ipersalivazione…poi ci apparecchiavamo e mangiavamo tutti assieme uniti dal piacere di quelle leccornie salutari…dal buon cibo…dall’allegria contagiosa che solo una serata particolare può donarti!

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Questa e’ la crostata  di Adelita… e ve la propongo  sperando che la facciate con lo stesso amore che ci mette Adelita…cucinate lentamente…e in un pomeriggio solo per voi..per regalarvi una fetta di assoluta goduria…

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CROSTATA DI MIRTILLI E MELE

Ingredienti

150 gr di farina integrale bio

120 gr di burro di qualità ottima

3 cucchiai di zucchero di canna

6 mele

Mirtilli sciroppati bio (ma anche freschi o congelati…in quel caso aggiungere due cucchiai di zucchero assieme alle mele)

Mettere questi ingredienti nel robot.  Dopodichè stendere sulla carta da forno il composto ottenuto utilizzando un po’ di farina per aiutare l’operazione. Utilizzare una teglia con sfondo apribile di 26 cm di diametro. Una volta preparata la base mettere 6 mele sbucciate e tagliarle a pezzetti +i mirtilli scolati dal loro sciroppo. Potete aggiungere cannella e un cucchiaio di zucchero per renderla ancora più particolare.

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Parte finale

Preparare nel robot :

60 gr di burro

75 gr di farina integrale

50 gr di zucchero di canna

Si creeranno delle briciole da mescolare assieme a tutto il composto interno della crostata.

Infornare a 180° per almeno 40 minuti (dipende dal vostro forno ) se non di più.

 

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Buon appetito!

 

Crumble di patate e zucchine al pesto

Questa ricetta nasce dalla mia passione per le erbe aromatiche..che coltivo nel mio piccolo giardino…sono adorabili…timide e romantiche con i loro fiorellini dai colori pastello…si affacciano alla luce del sole con la consapevolezza della loro importanza in cucina…

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Il loro sapore è fondamentale per dare un tocco particolare e originale in una ricetta…ma anche come elemento decorativo in una tavola estiva ..rustica..tipico provenzale

Ho deciso di partecipare al contest di Francesca perché adoro il basilico ed il pesto in particolar modo…

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Oramai sapete tutte quante la mia fissazione per i cibi bio e a km 0…e il pesto non lo compro mai..ma lo congelo e lo faccio io…con pinoli, pecorino, basilico (tanto tanto e fresco) , aglio, gomasio e olio buono toscano…ovviamente manco a dirlo del frantoio…quello verde per intendersi!

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E sulla base del mio pesto…ho riadattato questa ricetta con gli ingredienti che piacciono a me…quelli senza nessun tipo di raffinazione e soprattutto acquistati  dal contadino che mi aveva messo da parte stamani presto e che uscendo dal lavoro sono andata a ritirare..

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E’ una ricetta semplice e veloce…la differenza la fanno la qualità degli ingredienti …perché alla base di una buona cucina gli ingredienti ‘veri’ diventano eccellenza del sapore…

CRUMBLE DI PATATE E ZUCCHINE AL PESTO

Ingredienti

2 patate grosse

3 zucchine

200 gr di ricotta (del pastore)

100 gr di pesto (mio)

Olio extravergine toscano

Per il crumble

70 gr di burro salato bio

Farina integrale bio

50 gr di pinoli

Due fette di pane integrale (mio)

Ho lessato le patate e scottato le zucchine. Dopodichè  ho amalgamato il pesto con la ricotta.

Nel robot da cucina ho messo il burro, la farina , il pane e i pinoli. Ho unto il recipiente con olio e distribuito a strati patate e zucchine con la crema di ricotta e pesto fino ad esaurimento degli ingredienti. Infine ho posto il composto del crumble sopra e ho infornato a 180° per 20 minuti.

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Vi consiglio di provarla solo per il profumo che inonda la cucina….a me piace tantissimo quando cucino sentire l’odore di buono che pervade la casa…e attendo impaziente l’ora del pasto per poterlo gustare…oppure quando entra in casa qualcuno dei miei e mi dice ‘ma che profumino!!’…so che li farò felici… con un piatto semplice cucinato per tutti noi!

Tutto l’oro della nostra terra… verdure sott’olio e passata di pomodoro

Mi piace conservare nell’aria i sapori dell’estate…so che fino alla prossima estate non li gusterò più…e allora li centellino e li gusto fino all’ultimo…

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Questa passione nasce senza dubbio da mio nonno Vito…lui era un contadino…nato e cresciuto nella campagna pisana..da una famiglia di contadini…gran lavoratore..conosce mia nonna Irene che non so perché abbiamo sempre chiamato Velia…mia nonna faceva la sarta del paese…bravissima…devo a lei la mia fantasia e creatività nei vestiti..che lei cuciva espressamente per me fino a che ha potuto..

Mia nonna era ambiziosa… e non voleva vivere in paese… le andava stretto… . voleva la città..e mio nonno che l’amava oltre misura andò a fare l’operaio a Livorno…era un uomo che rideva di gusto…alto…sanguigno…nonostante vivesse in città continuava ad amare la terra…e nel tempo libero nel suo giardino coltivava assieme ai fiori ..pomodori..zucchine..erbe aromatiche…diceva che erano troppo belli in giardino…ed era vero…

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La fattoria vera era un’altra… era quella di mio zio Vasco…che ospitava tutti noi….mio nonno in cambio lavorava la terra per lui nel fine settimana…nel dietro della casa c’era un orto da paura… con zucche enormi..e anche angurie…melanzane…pomodori di tutti i tipi…insomma qua dallo zio  non esisteva comprare quasi niente tutto si autoproduceva…nella parte adiacente alle cantine …dove in settembre il vino bolliva in enormi contenitori..c’erano gli animali…se pioveva la sera mangiavano le chiocciole in umido…(orrore!!) la mattina la sveglia per gli uomini era alle 4..e quando mi alzavo io loro mangiavano pane e formaggio con un bicchiere di vino….

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Quei sapori io non li ho mai dimenticati…mai avrei immaginato che quei sapori …la risata della zia Alda che gioca a briscola con me…o la pasta fatta in casa della zia Leda…o le polpette di mia nonna….sarebbero rimasti impressi dentro di me…non è facile per me scrivere di quel periodo…di loro non esiste più nulla se non i ricordi sbiaditi dal tempo…i colori dell’estate sono tinti da quei ricordi che riemergono oggi  nei campi sulle colline del Morianese (Lucca)…dove fra frutteti e orto…sento i profumi di quelle estati di bambina…è stata un’infanzia molto triste la mia…anche se ho tanti bei ricordi…ma questi sapori mi rendono serena.,..oggi quando torno a casa con i miei cesti di ‘oro’….sono appagata e so che ho fatto qualcosa di buono per me e per la mia famiglia…io metto sott’olio e non conservo…non mi piace e mi annoia la tecnica di conservazione..io non bollo i barattoli…ecc. ecc. …metto sott’olio per avere un contorno a portata di mano..uno sfizio sempre in frigo…”oro” della mia estate..ma ce lo mangiamo nell’arco di una settimana…anche il sugo di pomodoro…lo congelo in barattoli che poi scongelo nell’arco di un mese…non di più…vi dico come li faccio io…e vi giuro che avrete sempre un antipasto o un contorno pronto al volo…o un condimento godurioso e ricco per le vostre paste autunnali…di ritorno da scuola per i vostri figli…

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Melanzane

½ litro di aceto bianco  e ½ litro di acqua, scotto le melanzane senza buccia.Nel barattolo alterno le melanzane con l’ alloro, aglio , bacche di ginepro e peperoncino. Chiudo il barattolo oppure metto della pellicola sopra al contenitore e ripongo in frigo.

Zucchine

1/2 litro di aceto bianco e ½ litro di acqua, scotto leggermente le zucchine che restano croccanti quando saranno addentate, ci lascio spesso anche i fiori di zucca puliti dal pistillo. Menta, prezzemolo, timo, nipitella, aglio e peperoncino.

Peperoni

Scotto i peperoni sul fuoco, ci tolgo la pelle e li taglio a striscioline. A questo punto li alterno nel contenitore con nipitella, timo e aglio.

Passata di pomodori (di tutti i tipi, anche mischiati fra loro)

Olio buono con cipolla, aglio, sedano, carote (tutto del contadino) con basilico del mio giardino. Soffriggo aggiungendo anche un pochino di acqua (così utilizzo meno olio). Poi aggiungo i pomodori tagliati a pezzi con sale , pepe e origano fresco (sempre del mio giardino). Quando è pronta la lascio raffreddare e la metto in barattoli di vetro che poi congelo .

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The Versatile Blogger Award Nominations

Carissime,

grazie a GiuseB di  profumoditimo, ho ricevuto The Versatile Blogger Award!

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Nel ringraziare GiuseB per la nomination, ecco di seguito la lista, in ordine sparso, dei 15 blog che ho deciso di nominare e a cui passare il testimone…

I criteri di scelta sono stati quelli dell’originalita’, della versatilità e dell’ empatia che tali blog mi hanno trasmesso.

Sperando che vogliate accettare il premio, mi congratulo con tutte le nominate:

1) http://lepttgateau.blogspot.it/

2) http://idabricioleincucina.wordpress.com/

3) http://inesweb.wordpress.com/

4) http://www.impastandosimpara.it/

5) http://loveat-italy.blogspot.it/

6) http://ricettepensierieidiozie.wordpress.com/

7) http://iononmangiosimmenthal.com/

8) http://lamiacasaprovenzale.wordpress.com/

9) http://thegreenfood.wordpress.com/

10) http://sweetsweethouse.wordpress.com/

11) http://lofficinadiunsogno.blogspot.it/

12) http://blog.casase.it/

13) http://ilmiote.wordpress.com/

14) http://myblueberrymovie.blogspot.it/

15) http://lagreg.wordpress.com/

Cara GiuseB,  ecco le 7 cose su di me:

– 1) Adoro la spontaneità

– 2) Preferisco il mare alla montagna

– 3) Credo nelle opportunità e nella realizzazione dei sogni

– 4) Odio guidare

– 5) Non ho il “pollice verde”, ma ho un bisogno viscerale di essere immersa nella natura

– 6) Tollero poco la banalità e per niente la falsità

– 7) Ho bisogno di respirare aria nuova e stimolante

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Ricapitolando, queste sono le indicazioni da seguire per i Blog nominati:

-Se ti hanno nominato, ti è stato assegnato il premio come blogger Versatile

-Ringrazia la persona che ti ha dato il premio: è una cortesia reciproca

-Includi il link al suo blog, anche questa è una cortesia reciproca

-Poi seleziona 15 blog/blogger che hai da poco scoperto o che segui regolarmente

-Nomina questi 15 blog per il premio come blogger Versatile

-Infine racconta alla persona che ti ha nominato, 7 cose tue

Sapevate che esiste un blog solo per questo? Eccolo The VersatileBloggerAward

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Un saluto affettuoso e vi aspetto su Coccola Time!

Fagioli al fiasco… sapore e profumo della mia Toscana

Questa ricetta la dedico in assoluto a Mauro…
erano anni che non la facevo… e l’ho sempre fatta quando lui era invitato..Mauro è amante dei sapori veri..quelli della terra…quelli che ricordano le nostre comuni origini ..quelli della campagna pisana..stupenda..brulla… ricca… forte…

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E Mauro assomiglia alla sua terra d’origine..schietto..diretto…pungente….adora la mia cucina…e io adoro cucinare per lui…perché prende tutte quelle sfumature di sapori e odori che nessuno percepisce..ma lui le apprezza e se le gusta fino in fondo…
E cosi dopo anni …. eccomi a casa.. fine agosto ..col sole che filtra dal terrazzo…un sole con sfumature diverse…settembrine….mi piace da morire questa luce… doso i fagioli appena sbucciati…vado in giardino a raccogliere la salvia fresca…aglio…fleur de sal…ed il gioco è fatto…inizia la cottura…il rito…e già il profumo si spande per la casa..profumo di buono..di antico…

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I fagioli cucinati in questo modo e cioè nel ’ fiasco’ sono tipicamente toscani…è un procedimento lungo..ma non difficile..o meglio l’unica difficoltà sta nel tempo di cottura giusto….
Io la faccio con alcune modifiche personali ..ad esempio uso fagioli freschi…quelli secchi li trovo troppo pastosi…li uso poco anche in inverno..anzi ora che ci penso..proprio mai…
congelo in sacchettini i fagioli (come i piselli) quando è il loro tempo…freschissimi..la sera al ritorno dal mare …dopo cena …mentre guardo un film..mi metto seduta sul divano e lentamente li sgrano…non è un piacere infinito…ma è un rituale e so che durante l’inverno li assaporeremo intatti nel loro gusto originario!
Prima di tutto dovete acquistare il FIASCO…dopodiché uno spargi fiamme (fondamentale per il fiasco).

INGREDIENTI PER 6 PERSONE
– 500 gr di fagioli cannellini freschi
– 8 foglie di salvia
– 1 spicchio di aglio
– Olio extra vergine di oliva
– Sale
– Pepe

PROCEDIMENTO
Sciacquate velocemente i cannellini.
Prendete un tipico fiasco toscano. Lavatelo e versatevi i fagioli sciacquati , le foglie di salvia strofinate con un telo umido, 5 cucchiai di olio extravergine di oliva, 20 g circa di sale e un pizzico di pepe macinato al momento. Profumate con uno spicchio di aglio sbucciato e schiacciato, quindi riempite d’acqua fino a raggiungere trequarti del fiasco.
Mettete il contenitore sul fuoco protetto da uno spargifiamme. Tappatelo con un batuffolo di cotone idrofilo. Io sinceramente non tappo per niente…mi piace sentire l’odore e la cottura non ne risente affatto..mi sembra che i fagioli siano liberi cosi di sprigionare il loro sapore appieno.Fate cuocere i fagioli per circa 3 ore (il contenuto del fiasco raggiungerà l’ebollizione dopo circa 1 ora)lentamente e a fuoco basso.
Quando i fagioli saranno cotti prendete il fiasco con molta attenzione, riparandovi le mani con un canovaccio spesso, quindi togliete il batuffolo di cotone e rovesciate il contenuto in una terrina, scuotendo energicamente la bottiglia. Condite i fagioli con altro olio extravergine di oliva, poco sale e, a piacere, con pepe macinato al momento.

fagioli2
CONSIGLIO:
Ottima la zuppa lombarda,fatta con pane toscano a fette tostate e sopre ci strofinate dell’aglio. Dopodichè le mettete in un piatto fondo e sopra ci versate l’acqua di cottura dei fagioli con i fagioli. Una spolverata di pepe macinato al momento un goccio di olio buono ed il gioco è fatto. In inverno è un piatto unico eccezionale, nutriente e veramente confortante.

Sognare di abitare a Zutphen… fra antichi palazzi, negozi tipici e passeggiate lungo il fiume

Sono voluta tornare qui dopo diversi anni..

A Zutphen… mio marito ha lavorato per un periodo, a cavallo fra il 2007 e il 2008. In questa cittadina olandese e noi lo raggiungevamo spesso il fine settimana…erano bei tempi… mio figlio veniva con noi… e ci siamo anche ritrovati con amici lì… la vita in Olanda è stupenda ed io adoro cosi tanto questa cittadina che ci andrei a vivere anche subito…

coccola
Ci siamo tornati di sabato giorno del mercato…anni fa’ comprammo gli zoccoli olandesi per il giardino… questo è il loro uso..per non sporcare di terra la casa…gli olandesi tengono molto all’arredamento della casa…e hanno dei negozi di props da urlo!!

zoccoli 1

coccola 2

Ogni angolo ha particolari …che mi piacciono…la gente mi piace..qua sorridono sempre..e ti senti accolta…puoi girovagare spulciando senza che nessuno ti dica assolutamente niente..anzi..ti sorridono accoglienti…e i negozi di fiori, vogliamo parlarne?? sono veri e propri negozi di arte… vasi di pietra… candele… nastri… fiori secchi… e perché no… anche brocantes..deliziosi!
Mi sono pentita di non aver comprato un’alzatina antica a soli 17 euro, ovviamente dal fioraio….

Per San Nicola, Sinterklaas, il 5 Dicembre la città si tinge di rosso…ed è uno spettacolo… ricordo mio figlio in una cioccolateria con i baffi di cioccolato che guardava beato i biscotti tipici appena sfornati …e in primavera??? Un tripudio di colori…
Si vive bene a Zutphen… ottimo cibo… ottimi servizi… e il tutto a un tiro di schioppo da Amsterdam e dalla Germania…

Zutphen e’ una cittadina in una posizione strategica sulle rive del fiume Ijssel  e dopo aver fatto parte del Sacro Romano Impero, e’ stata una delle citta della famosa Lega Anseatica , insieme alla vicina Deventer, associazione di citta’ portuali che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo commerciale e culturare del Nord Europa a partire dal XII secolo. Per questo e’ una cittadina piena di storia ed esistono ancora le vecchie mura medievali- rinascimentali e una chiesa con una delle piu’ importanti collezioni olandesi di antichi manoscritti

coccola 1

Prima di ripartire per la Germania, non potevamo mancare di vedere qualche Van Gogh dopo alcuni anni e quindi un rapido salto al Kroeller-Mueller Museum, all’interno del parco Hoge Veluwe con stupendi paesaggi naturali, anche se il tempo questa volta non e’ stato clemente….ma si sa…siamo nel Nord Europa… non in  Italia….alla fin fine …..forse …. non e’ cosi male vivere nella nostra cara Toscana….