In realtà questo è un dolce che non è un castagnaccio. E’ più morbido (grazie alle mele) e umido , quindi mangiabile in più occasioni.
E’ di semplice esecuzione, ma vi assicuro di grande effetto visto che qui in Toscana nessuno lo fa con le mele. La scorza dell’arancia dona un retrogusto gradevolissimo che ben si sposa col miele di acacia.
Adoro i dolci rustici con ingredienti genuini, mi fanno sentire bene…mi fanno sentire a casa…mi rassicurano..e mi rincuorano…perché sanno di cose buone…
Esistono dolci che ti riportano alle tue origini…alla tua infanzia..e la farina di castagne per noi toscani è alla base dei ricordi. Con le mele il sapore della farina di castagne è smorzato e diventa molto più delicato.
Ogni autunno si ripete la magia del sapore della farina di castagne pastosa e dolce naturalmente.
Dentro quel sapore e quell’odore c’è ben altro…un odore interiore….un odore che ti riporta all’inizio della scuola…alla pioggia che batte sui vetri….all’inchiostro blu…alla compagna di banco..al Manuale delle Giovani Marmotte…agli stivali di gomma rossi…
Un odore che parla dei nonni…del dopoguerra…del cibo che sfamava…
—
Questo odore prende il sopravvento e ti parla di colori…di rossi …gialli…marroni…di arancio..di prugna…di ritualità …di pioggia…di umido…di bosco….di camini accesi…di legna che arde…di cantina con i grappoli di uva a seccare…con le mele nelle ceste…con il vino nelle botti…si aspetta il vino novello…si aspetta…
La lentezza oggi come allora….riporta il senso della vita e delle cose…l’intensità di essere..di esistere…padroni di se stessi…e del proprio tempo…capaci di godere i dettagli di un giorno che vola via veloce…
.
Castagnaccio con le mele: ricetta per 6 porzioni
Farina di castagne 250 gr (fondamentale la buona qualità, ideale è quella della Garfagnana, deve avere una consistenza impalpabile ed un sapore dolce)
Zucchero di canna facoltativo 2 cucchiai di miele di acacia (bio)
Mele 2 (delle colline lucchesi)
Arance 1 (bio)
Olio extra vergine delle colline lucchesi, monocultivar Leccino lucchese ( 5 cucchiai da minestra )
Sale, acqua
Pinoli
.
Procedimento
Mescolare la farina, il sale e lo zucchero e fare una pastella aggiungendo acqua fredda. Sbucciare e tagliare le mele a fettine, grattugiare la buccia dell’arancia, aggiungerle alla pastella e versare in una teglia (possibilmente di rame) ben unta, aggiungere i pinoli e irrorare di olio la superficie . Mettere in forno caldo (180°/200°) per 20 minuti circa.
Buon appetito…
Sei fantastica,cara Coccola
🙂 🙂
e tu adorabile!
Quoto Giusy: Sei fantastica! Sei proprio una Coccola di nome e di fatto 🙂 Bravissima! Dalle mie parti non l’ho mai visto il castagnaccio con le mele. Voglio provarlo assolutamente! Sembra buonissimo e umidooooo, come piacciono a me i dolci! E non è nemmeno calorico. Un paradiso, insomma! Buon fine settimana dolcissima Coccola! :-*
bravissima…è un dolce con indice glicemico bassissimo!!!fammi sapere se la rifai!
ma wow!!!!:-)
ma grazie ❤
bellissima questa versione! è la prima volta che la vedo e mi piacerebbe provarla, se ci riesco ti aggiorno…mio marito è un patito del castagnaccio. Baciiiiiii, Vale
provala e fammi sapere!!! delle mie amiche l’hanno rifatta…accompagnata con gelato allo yogurth…con panna… con ricotta e uvetta…tutte contente…!!! dimmi che ne pensa tuo marito!!!
Ho già visto un castagnaccio piemontese con le mele proposto da Giulietta Alterkitchen, ma anche questo non è niente male!!! :-p
non so dirti…io utilizzo il cibo come veicolo emozionale ..e mi aiuto con le parole e le mia reflex….mi piace la luce… i colori e l’atmosfera legata alla mia ricetta…un vino particolare…una candela..e una tovaglia candida…tutto il resto vien da sè…quindi non so dirti altro su di una ricetta specifica…questa l’ho fatta dopo aver seguito un corso di cucina biologica da un’argentina trapiantata in liguria e diventata toscana!!!
mi aggancio qui, per darti intanto il benvenuto all’mtchallenge, che di cucina e di emozioni ne sa qualcosa e per ringraziarti di questa ricetta. Stanno arrivando molte interpretazioni del castagnaccio e ci si sta aprendo un mondo, specie per quelli come me che lo pensavano come un dolce “basico”, con pochi ingredienti e sempre quelli. Invece, è una sorta di pentagramma, che lascia spazio a mille variazioni sul tema, che parlano tutte lo stesso linguaggio: ossia,come utilizzare al meglio i prodotti di una economia di raccolta e impreziosire quello che si prepara di solito con ciò che si ha a disposizione. In questo senso, il recupero delle antiche ricette è qualcosa di più di una operazione culturale: è ritorno alle emozioni di quei tempi, quando la necessità stuzzicava l’ingegno e anche se a distanza di centinaia di km, si producevano le stesse cose. Non c’era la rete, ma c’erano l’amore per la cucina, il buon senso e la fantasia. coi risultati che stiamo vedendo in questi giorni e a cui aggiungiamo il tuo contributo. Grazie per aver partecipato e ti aspettiamo anche le prossime volte!
buona giornata
alessandra
ma grazie siete davvero carine…grazie infinite..
Mio marito,lunigianese è un patito della farina di castagne,faccio spesso castagnaccio”dolce” ma preferisco il connubio con formaggi e salumi,il tutto rigorosamente ”nostrale” masse volete provate lo con la burrata certo siamo un po più a sud,ma è un connubio grandioso e si presta ad essere un secondo o in finger anche un antipasto.
Complimenti per il blog l’ho trovato fra quelli amici di mia figlia ,ti seguirò ciao
grazie di seguirmi..e anche delle stupende dritte!!! con la burrata deve essere la fine del mondo!!!